Varazze. A pochi passi dall’edicola, si muoveva a fatica. Poi Roberto, giornalaio in questo tratto di viale Nazioni Unite, vicino al Comune, si è accorto che quel piccione aveva qualcosa che non andava.
È la storia di un’amicizia. Insolita, certo. Ma vera e bella nella sua semplicità, tanto da essere conosciuta un po’ da tutti, a Varazze. Oggi ve la raccontiamo.
“Aveva un filo attorcigliato alle zampe. Uno di quelli usati per pescare”, ci spiega Roberto, che vende giornali e cortesia con quel suo buon modo di fare. Un paio di forbici per liberarlo e farselo amico. Da quel giorno il piccione sta in edicola. Su un ripiano.

Osserva il movimento dei giornali che gli passano sotto il becco e gli scambi scherzosi dell’edicolante amico e della gente, che ormai lo conosce bene.
Come la signora che ci sorride mentre scattiamo foto e ci facciamo raccontare: si avvicina, e sussurra che “è da oltre un mese e mezzo che il piccione, ‘edicolante’ e non viaggiatore, staziona qui. Calmo e attento, Orfeo. Non perde un colpo”. Roberto lo ha chiamato così.
“È puntuale. Arriva intorno alle 6,15. Ogni mattina”. Ora di colazione? “Eh sì. Il becchime lo gradisce”. Sarà perché Roberto è affabile, non si sottrae alle nostre domande, ride e scherza su questa cosa parlando di lui come “del collega”. E sta di fatto che Orfeo non salta un giorno.
Poi in edicola non c’è mica solo lui, che i giornali li aiuta a vendere. A prenderne due copie, oggi, ci sono anche Violetta e Otello detto simpaticamente “il moro di Varazze”, due amabili bulldog di razza francese che accompagnano il loro padrone.
E Roberto è gentile sì, con la clientela e con gli animali che lo sentono, eccome. Anche il piccione Orfeo si è accasato da lui che tra un giornale e l’altro ci dice: “Qui sta solo che bene. Che non rilevi anche l’attività un giorno o l’altro”.