Botta e risposta

Cronista di Genova24 fermato in stazione mentre documentava i disagi, le reazioni

Polemiche incrociate dopo che la Federazione Nazionale Stampa Italiana ha ripresto la notizia del nostro cronista fermato e identificato mentre svolgeva il proprio lavoro

disagi stazione principe

Liguria. Dopo che la Federazione Nazionale Stampa Italiana ha ripresto la notizia del nostro cronista fermato e identificato mentre svolgeva il proprio lavoro, documentando i disagi subiti dai cittadini per un guasto alla linea ferroviaria, sono arrivate diverse reazioni.

Scrive la Cgil: “In riferimento alla nota di oggi dell’Associazione Ligure Giornalisti, Ordine dei Giornalisti della Liguria, Gruppo Cronisti Liguri e Ussi Liguria, la Cgil di Genova e Liguria e la Slc Cgil Genova e Liguria esprimono la propria solidarietà al giornalista di Genova24 per quanto accaduto ieri. La Cgil sostiene con convinzione la libertà di stampa e contrasta ogni tipo di limitazione ai diritti sanciti dalla Costituzione. Da quanto si apprende sul caso specifico, il cronista stava facendo il proprio mestiere riportando i fatti. A questo proposito sarebbe meglio che il Ministro dei Trasporti, anziché occuparsi dei disagi di un giorno dovuti allo sciopero, si occupasse dei disagi quotidiani vissuti da utenti e operatori del sistema dei trasporti”.

Scrive il segretario del Partito Democratico ligure Davide Natale: “”Solidarietà al cronista di Genova 24 che è stato fermato mentre faceva il suo lavoro e documentava il caos che regna nei collegamenti ferroviari liguri. Il Ministro dei trasporti Salvini anziché contestare il diritto allo sciopero verifichi se il servizio offerto da Trenitalia funziona e il presidente Toti riveda il contratto di servizio con Rfi, visto che in Liguria i collegamenti sono al collasso, se spostarsi in autostrada è impossibile da tempo, ora lo è anche in treno; con centinaia di persone costrette ad aspettare ore in banchina o intraprendere viaggi della speranza in pullman sostitutivi in numero sempre insufficiente rispetto ai bisogni. Una situazione inaccettabile che chi si occupa di informazione non può non denunciare”.

A questa nota stampa la risposta di Lista Toti: “Scusate il disagio, stiamo lavorando per voi”, recitavano un tempo i cartelli davanti ai cantieri. E oggi, sì, caro Davide Natale, su ferrovie e autostrade stiamo lavorando “per” voi. Per voi, per colpa vostra. Persino superfluo ricordare al Pd, che quando abbiamo ereditato l’amministrazione regionale, i treni avevano 24 anni in media, oggi 6/7 al massimo. Questo senza contare i lavori fatti, i treni aggiunti, il continuo dialogo con Rfi per andare incontro alle esigenze di pendolari e cittadini in generale. Attaccare oggi sul tema delle ferrovie testimonia una capacità di analisi e di dire la verità ormai avvitata in un delirio populista incompatibile con la politica. Cosa dire? Manca solo di vedere il leader regionale del Pd Natale con una parrucca bianca urlare “vaffa” nelle piazze. Con molto meno talento comico dell’originale riuscirebbe a fare una pessima figura anche in questo”.

“Alla doverosa solidarietà nei confronti del cronista di Genova24 che ieri ha dovuto interrompere il proprio lavoro alla stazione di Genova Piazza Principe mentre documentava le cancellazioni e i ritardi monstre di tutti i treni in transito nel capoluogo, aggiungiamo un quesito: ma il ministro dei trasporti che oggi si è detto orgoglioso di aver salvaguardato il diritto degli italiani a viaggiare, è a conoscenza del caos che si è scatenato ieri su tutto il sistema ferroviario ligure? Migliaia di persone sono rimaste bloccate nelle stazioni genovesi (e non solo) per un problema alla linea di alimentazione elettrica. Quanto successo ieri è inaccettabile tanto quanto lo è fermare un giornalista mentre documenta il disagio patito dai cittadini nell’ora di punta. Alla destra che governa la Regione e firma contratti di servizio, suggeriamo una più puntuale attenzione affinché non siano calpestati né i diritti dei pendolari, né il diritto di cronaca in un luogo pubblico come lo è una stazione ferroviaria”. Così, il senatore del M5S Luca Pirondini.

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