Carcare. “Restituiremo gli aumenti dei nostri compensi per aiutare a risanare i conti del Comune”. Lo ha annunciato il sindaco Rodolfo Mirri ieri sera durante l’assemblea pubblica che si è tenuta al Centro polifunzionale di Carcare.
Un gesto di generosità da parte degli amministratori che per quest’anno permetterà di far entrare nelle casse comunali 12mila euro: “Se la precedente amministrazione avesse fatto lo stesso, la cifra sarebbe raddoppiata”, sottolinea Mirri che con la sua giunta si è insediato a maggio. A prescindere da questo aspetto nel 2024 la cifra è destinata a crescere, in quanto – come previsto dalla legge di bilancio 2022 – aumenteranno anche le indennità di sindaco e assessori. In sostanza la giunta riceverà i propri stipendi compresi degli aumenti e restituirà quest’ultimi al Comune, al netto delle tasse.
Una decisione che sindaco e assessori hanno preso per cercare di dare un loro contributo, anche economico, per salvare Carcare dal dissesto. “Stiamo cercando di risanare i conti disastrosi del Comune per il bene dei cittadini, anche se la precedente amministrazione meriterebbe di avere delle conseguenze per la gestione scellerata portata avanti soprattutto negli ultimi anni, cosa che accadrebbe se si andasse in dissesto: per dieci anni infatti non potrebbero ricandidarsi o ricoprire incarichi istituzionali sia in organismi pubblici che privati ” dichiara Mirri che poi aggiunge: “Non ci interessano più le polemiche delle minoranza che non descrive la realtà dei fatti. Noi andiamo avanti per la nostra strada e non risponderemo più alle loro supercazzole”.
Durante l’incontro di ieri sera il primo cittadino ha voluto fare chiarezza sulla situazione finanziaria del Comune dopo l’imposizione da parte della Corte dei Conti ad appianare il disavanzo di 400mila euro entro il 15 dicembre. “Abbiamo mostrato ai carcaresi tutti i documenti che attestano la verità, la popolazione ha il diritto di sapere come è stato generato il disavanzo e perché siamo stati costretti a rinunciare ad alcuni finanziamenti. Come abbiamo sempre detto, noi vogliamo essere trasparenti: il nostro palazzo comunale è fatto di vetro e non di cemento”.
Per quanto riguarda il disavanzo, “i problemi sono iniziati nel 2021 – racconta il sindaco – quando il rendiconto ha registrato un risultato negativo di 326mila euro a causa dei Fondi di dubbia esigibilità (ovvero i debiti che i cittadini hanno nei confronti del Comune ndr). La giunta De Vecchi si era impegnata a recuperarlo in tre tranche entro il triennio successivo, ma ciò non è mai avvenuto, anzi nel 2022 la cifra è aumentata di ulteriori 70mila euro, nonostante si fosse optato per l’aumento dell’Imu e l’eliminazione dell’esenzione dell’addizionale Irpef per i redditi al di sotto di 8.300 euro (i fondi recuperati poi sono stati spostati su altri capitoli per far quadrare il bilancio e non usati per risanare il disavanzo). Inoltre l’8 maggio 2023 (a una settimana dalle elezioni), con una delibera, l’allora amministrazione ha rimodulato il recupero stabilendo di riassorbire il disavanzo nel biennio residuo, suddividendolo in 198mila nel 2023 e 198mila euro nel 2024. Operazione che non è stata accettata dalla Corte dei conti, secondo cui i disavanzi vanno ripianati entro la consigliatura, cosa che non è avvenuta”.
Convocato dalla Corte dei Conti lo scorso ottobre, il Comune aveva provato a proporre altre soluzioni per dilazionare la somma da recuperare che però non sono state accettate e ora si trova a dover appianare tutti i 400mila euro entro la metà del prossimo mese, altrimenti andrebbe in pre dissesto. Il sindaco però è ottimista: “Grazie al lavoro degli uffici comunali che ringrazio, siamo sulla buona strada per riuscire a coprire il disavanzo. Abbiamo anche iniziato controlli e accertamenti per recuperare le tasse che non sono state pagate, anche da parte di grosse aziende”. Come spiegato dai tecnici comunali, a cubare di più sul disavanzo è soprattutto la Tari, mentre buona parte delle multe sono state pagate.
Dal disavanzo si è passati poi alle anticipazioni di cassa: “Negli ultimi 3 anni il Comune non è mai rientrato in banca con le anticipazioni di cassa – afferma il sindaco – tanto è vero che da gennaio 2023 fino a fine agosto gli interessi passivi accumulati sono di 38mila euro e prevediamo che a fine anno arriveranno a 50mila euro. Questo è un altro regalo della precedente amministrazione”.
Mirri ha poi sottolineato come “nel 2022 il Comune abbia dovuto mettere da parte circa 130mila euro di Fondi garanzia crediti commerciali, perché aveva sforato nel pagamento delle fatture verso i creditori: non venivano saldate entro 30 giorni, bensì entro 60”. Un aspetto che la nuova amministrazione ha cercato di migliorare: “Da quando siamo arrivati noi – spiega il sindaco -, abbiamo ridotto i giorni prima (tra maggio e giugno) a 35, quindi solo cinque in più, e poi in estate a 21 giorni. Da settembre a novembre siamo riusciti ulteriormente a diminuirli ed ora stiamo pagando i nostri creditori entro 7 giorni. Questo vuol dire che stiamo risanando la parte di anticipazione e stiamo pagando i creditori entro il mese, come dovrebbe essere fatto. Speriamo di chiudere il 2023 con questo trend, in modo da non accantonare risorse e poterle spendere per i cittadini”.
Durante la riunione, si è parlato anche dei motivi che hanno spinto l’amministrazione Mirri a rinunciare alla passerella sul Bormida e ai fondi del Gal per i mercati contadini: “Anche se si tratta di finanziamenti, il Comune deve anticipare i soldi per iniziare i lavori e al momento non abbiamo liquidità, quindi siamo stati costretti”. Nessuna rinuncia invece per il milione di euro di fondi Pnrr destinati al restauro dell’asilo Mallarini: “Al contrario di quello che dice e scrive sui manifesti la minoranza (verrà presentata querela) non abbiamo mai rinunciato a questi fondi, lo dimostrano le pagine del bilancio e del Dup che abbiamo proiettato”, evidenzia il sindaco.
Riguardo alla passerella di via Abba, l’assessore ai Lavori Pubblici Valentina Grenno ha evidenziato: “In 400 metri di fiume abbiamo già 4 attraversamenti. Carcare non è Venezia, 5 attraversamenti sembravano esagerati, non avrebbe avuto senso spendere soldi per un progetto inutile. Secondo noi invece è importante investire sulla passerella che unisce via Castellani con via Naroti per farla diventare carrabile e sul ponte romano, che al momento non è in condizioni adeguate. Inoltre vorremmo chiudere al traffico il pontino, rendendolo solo pedonale”.

Durante l’assemblea anche gli assessori Simone Ziglioli e Beatrice Scarrone hanno sottolineato le loro preoccupazioni: “Per quanto riguarda i servizi sociali, all’inizio credevo di aver trovato una buona situazione, poi invece è emerso che tutti i capitoli di spesa riguardanti il servizio scolastico erano azzerati a partire da settembre. Insieme all’assessore Scarrone abbiamo cercato di reperire le risorse soprattutto per quanto riguarda lo scuolabus e grazie alla collaborazione con il Comune di Plodio abbiamo risparmiato 10mila euro. Sono inoltre felice che siamo riusciti ad attivare il doposcuola grazie ad un contributo comunale di Verallia”.
“Iniziare la scuola senza scuolabus sarebbe stato incivile, grazie alla collaborazione con Plodio e Tpl siamo riusciti a trovare una soluzione – commenta l’assessore Scarrone che poi sottolinea: “Abbiamo trovato numerose sorprese anche nell’ambito Cultura. La biblioteca rischiava di chiudere dal mese di settembre perché la giunta precedente aveva tagliato i fondi senza avvisare nessuno. Siamo riusciti a riorganizzare le ore, la cooperativa Arca ora deve coprire 16 ore e non più 26 ore e durante le altre fasce orarie la biblioteca rimane aperta grazie all’aiuto di tre volontari, tre ex maestre delle scuole elementari che co ringrazio vivamente”, conclude.