Liguria. Il consigliere regionale Veronica Russo (FdI) ha presentato un’interrogazione in cui ha chiesto alla giunta di attivarsi presso l’Ufficio scolastico regionale affinché, anche in compartecipazione con altri soggetti interessati, avvii una campagna di sensibilizzazione sui rischi riconducibili al fenomeno del “daredevil selfie”, indirizzata agli studenti delle scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado e alle loro famiglie.
Il consigliere ha ricordato le diverse forme di “daredevil selfie”, spiegando che il fenomeno è riconducibile a situazioni di pericolo.
L’assessore alla scuola Simona Ferro ha ribadito l’importanza del problema sollevato e ha annunciato nuove iniziative della Regione in collaborazione con le associazioni dei consumatori, attraverso un bando del Ministero delle Imprese e del Made in Italy; inoltre, ha assicurato il proprio impegno presso l’Ufficio scolastico regionale affinché ci sia una maggiore consapevolezza fra i giovani dei rischi connessi a questi pericolosi comportamenti.
L’assessore Simona Ferro, quindi, si farà parte attiva presso i soggetti competenti, e in particolar modo presso l’Ufficio Scolastico Regionale, affinché le scuole facciano la loro parte nelle attività di prevenzione e conoscenza dei rischi e dei pericoli del cosiddetto selfie temerario (daredevil selfie).
“Ringrazio l’assessore Ferro per la soddisfacente risposta perché ormai gli episodi di cronaca sono sempre più frequenti: qualche giorno fa nel pisano un ragazzo è morto schiacciato da un muro mentre prendeva a picconate un rudere, nelle scorse settimane fa tre ragazzi, fortunatamente senza conseguenze, si sono arrampicati su una gru a Rivarolo e quest’estate a Roma un bimbo di cinque anni ha perso la vita in un incidente assurdo provocato da quattro giovani youtuber impegnati in una ingiustificabile, oltre che folle e pericolosa, challenge da pubblicare sui loro canali social – ha detto Veronica Russso -. Questa pericolosa tendenza, diffusa tra gli adolescenti e i giovani di postare sui social network foto o video che li ritraggono in situazioni estreme che spesso mettono a rischio la loro vita è ormai sempre più diffusa: rooftopping, car/train surfing, choking game, balconing o ghost riding sono alcuni dei fenomeni più in voga”.
“Dai dati dell’Osservatorio Nazionale dell’Adolescenza – prosegue la consigliera – risulta che l’8% degli adolescenti è stato sfidato a fare un selfie estremo e 1 su 10 ha fatto un selfie mettendo a rischio la propria incolumità per dimostrare il proprio coraggio. Il dato più allarmante, poi, è che la percentuale sale nei più piccoli, dagli 11 ai 13 anni, raggiungendo il 12%”.
“In Italia esistono già alcuni ottimi progetti educativi volti a scoraggiare queste pratiche come, ad esempio, ‘Train… to be cool’ o ‘Incroci’, ritengo però che sia assolutamente importante necessario promuovere ulteriori azioni in ambito scolastico al fine di stigmatizzare i comportamenti scorretti e pericolosi negli scenari urbani, ferroviari e stradali e nell’uso poco consapevole dei social network. E’ un fenomeno che non va ignorato: chi compie queste azioni sconsiderate, infatti, mette a repentaglio anche la vita di persone innocenti come successo proprio a Roma” conclude Veronica Russo.