Albenga. Il Comune di Albenga, capofila del distretto sociosanitario albenganese, chiede chiarimenti e presenta osservazioni sullo PSIR (Piano Sociale Integrato Regionale), lo strumento di programmazione degli interventi e l’organizzazione dei servizi territoriali per una pronta e strutturata presa in carico dei soggetti fragili.
Afferma l’assessore alle politiche sociali Marta Gaia: “Le osservazioni presentate sono volte ad avere chiarimenti in merito all’applicabilità della nuova organizzazione dei futuri ambiti e, soprattutto, a rappresentare la difficile situazione dei servizi territoriali sul nostro comprensorio. Mi auguro che queste possano essere adeguatamente prese in considerazione al fine di essere in grado di dare risposte concrete ai cittadini. In particolare chiediamo di potenziare e migliorare l’integrazione sociosanitaria. Servono, infatti, azioni e indicazioni concrete e realizzabili”.
Scendendo nel dettaglio delle osservazioni sulla parte dedicata all’integrazione sociosanitaria, si evidenzia come vengano citati gli studi di medicina generale come punto di accesso per la presa in carico della persona, ma i dati evidenziano una carenza sostanziale e ormai incolmabile di queste figure. Afferma l’assessore Gaia: “Per fare un esempio concreto nella frazione più popolosa di Albenga, Leca, non c’è più il medico di base. La carenza è cronica in tutto il territorio, come si pensa di intervenire in tal senso?”.
“Nello PSIR si fa riferimento, poi, a strumenti utilissimi come l’UVM (Unità di Valutazione Multidimensionale con professionisti di diverse discipline) che viene convocata in caso di situazioni di elevata complessità sanitaria e/o sociale. Sul territorio del distretto in più occasioni si sono convocate UVM per confrontarsi su casi in carico alla neuropsichiatria infantile. La mancanza di personale, tuttavia, ha portato a rallentamenti considerevoli nella presa in carico di minori che necessitavano interventi tempestivi. Le stesse problematiche si sono verificate in alcuni casi con persone in carico al Centro di Salute Mentale e al SerD. In questo caso come si pensa di risolvere questo problema?” continua l’assessore Gaia.
“L’integrazione sociosanitaria descritta nella bozza del Piano Sociale integrato Regionale 2023-2025, già indicata nello PSIR 2013-2015 attualmente vigente, risulta ad oggi e purtroppo nell’imminente futuro, difficilmente applicabile alla realtà visto il continuo depauperamento, sia in termini economici sia in termini di risorse umane, del sistema sanitario pubblico e dei servizi territoriali che hanno un ruolo centrale nell’approccio olistico e integrato nella presa in carico della persona, dei suoi bisogni e delle sue esigenze. L’integrazione dei servizi sociali con i servizi sanitari è fondamentale per dare risposte idonee alla cittadinanza che spesso si trova rimandata da un servizio all’altro senza ottenere risposte adeguate. Ad oggi sul territorio del Distretto sociosanitario albenganese i servizi sanitari territoriali maggiormente coinvolti nella presa in carico integrata (Neuropsichiatria infantile, servizio consultoriale, CSM, SerD) si trovano sotto organico ed impossibilitati a seguire in modo idoneo ed efficace i bisogni della cittadinanza. Visto le tempistiche per l’adeguamento al Piano che vengono richieste agli Ats e agli Uffici di Zona anche in termini di implementazione e riorganizzazione del personale, ci chiediamo come, questa auspicata integrazione socio- sanitaria, possa essere raggiunta entro dicembre 2024, sia in termini di spazi idonei sia in termini di implementazione del personale, alla luce dei continui tagli alla sanità pubblica a livello nazionale e regionale”.
“Spiace constatare – conclude l’assessore Gaia – che il presidente del consiglio Diego Distilo, che nel CAL è chiamato a rappresentare Albenga, durante la riunione tenutasi nei giorni scorsi ha espresso voto favorevole senza un intervento che almeno mettesse in luce le criticità dell’applicabilità del piano, ritenendo, forse, che i servizi sanitari territoriali stiano funzionando nel modo corretto. Viene da pensare che forse non ha neanche letto il Piano Sanitario Integrato né, tantomeno, ha pensato di confrontarsi o chiedere all’amministrazione le osservazioni che erano state preparate e inviate all’ANCI e che mi auguro verranno comunque prese in considerazione. Credo di poter dire, a nome dell’amministrazione comunale, ma anche di molti operatori del settore e cittadini, che ci sentiamo più vicini al voto espresso dall’assessore Riccardo Viaggi del Comune di Savona che si è dichiarato contrario”.