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Nautica, il Governo apre alla revisione dei canoni demaniali per i porti turistici

Cecchi (Confindustria Nautica): "Canoni molto elevati insostenibili per il sistema Paese"

salone nautico 2023

Liguria. Il Governo, nella persona del viceministro alle Infrastrutture e trasporti, Edoardo Rixi, ha espresso parere favorevole e la Camera dei deputati ha conseguentemente votato l’ordine del giorno presentato da Gerolamo Cangiano inerente gli aumenti dei canoni delle concessioni demaniali della portualità turistica.

“All’esito della pronuncia definitiva di merito (si tratta della sentenza del Consiglio di Stato, che con udienza del 29 agosto scorso ha accolto il ricorso avverso il sistema di ricalcolo dei canoni demaniali, che ha comportato aumenti del 25% in un solo anno), il Governo si impegna a valutare la possibilità di rivedere le disposizioni del decreto Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti del 30 dicembre 2022, relativo agli aumenti Istat dei canoni delle concessioni demaniali marittime della portualità turistica“, si legge nel documento.

Confindustria Nautica accoglie con favore la disponibilità dell’esecutivo e ringrazia Cangiano per il lavoro di sensibilizzazione di Parlamento e Governo, augurandosi che, come già fatto per i porti mercantili, sia individuata una soluzione adeguata anche per i porti e gli approdi turistici.

“Dobbiamo ricordare che i canoni delle strutture per la nautica da diporto sono molto elevati e ormai già diverse sentenze hanno accolto il principio che il loro aumento non possa pregiudicare qualsiasi, anche minima, redditività dell’investimento effettuato per realizzare le opere”, commenta il presidente di Confindustria Nautica, Saverio Cecchi.

“Ciò è insostenibile a livello di sistema Paese, se solo si considera che, a differenza di altre nazioni europee, l’Italia ha operato la scelta di affidare proprio agli investitori privati il compito di realizzare le infrastrutture per il diporto nautico“.

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