Savona. Sorpresa, rammarico e voglia di fare chiarezza. Così si potrebbero riassumere le ultime ore del presidente della Provincia di Savona Pierangelo Olivieri dopo il blitz della Polizia a Palazzo Nervi e le accuse rivolte a due dirigenti, figure chiave dell’ente.
Si tratta del direttore generale Giulia Colangelo e il responsabile dell’ufficio legale Maurizio Novaro. La prima è accusata di maltrattamenti e atti persecutori nei confronti di alcuni dipendenti della Provincia, mentre entrambi sono sospettati di aver favorito alcuni candidati durante i concorsi per la selezione del personale dipendente.
“Ieri è stata una giornata molto intensa e lunga, mi hanno chiamato in quanto rappresentante legale per procedere con gli adempimenti – racconta Olivieri – La presidenza e l’Ente tutto si sono attivati, sin da subito, per assicurare il regolare procedere dell’attività amministrativa e tecnica di competenza”. “Il mio dovere è quello di tutelare con rigore l’interesse dell’Ente – aggiunge – Abbiamo attivato la Commissione Disciplinare e parallelamente stiamo incaricando tre legali con diverse competenze per garantire, pur nel rispetto del principio di non colpevolezza, la massima trasparenza per affontare e gestire questa situazione in piena collaborazione con la Procura”.
Il presidente ancora non si sbilancia sull’accaduto: “Ho già dato incarico a legali per la valutazione della posizione dell’ente, attendo evidenze sostanziali per comprendere come proseguire l’operatività dell’ente e cosa dovrà essere fatto. Alcune cose saranno disposte, per altre come Provincia dovremo assumere delle decisioni”.
Il presidente ammette poi di essere stato scosso dalla vicenda: “Questa situazione mi ha colpito anzitutto a livello personale: chi mi conosce sa che nei rapporti personali metto tutto il mio impegno, richiedo fiducia e la metto a disposizione. Ma nel mio ruolo devo superare le situazioni personali ed essere lucido per procedere con quello che c’è da fare e che ho già iniziato a fare ieri sera e stamattina. Domani sarà un pomeriggio molto importante (è in programma l’incontro sul rigassificatore a cui parteciperà anche il governatore Toti ndr), al momento porto avanti le cose ordinarie mentre cerco di avere tutti gli elementi necessari per comprendere e valutare cosa fare”.
Olivieri, in passato, aveva dimostrato molto fiducia nei confronti del direttore generale Colangelo, che mesi fa era stata al centro di un vero e proprio “braccio di ferro” tra il presidente della Provincia e il sindaco di Savona Marco Russo. Quest’ultimo aveva posto come condizione per il suo appoggio alla rielezione di Olivieri il siluramento di Colangelo (un provvedimento caldeggiato anche dall’altro candidato, Giancarlo Canepa) per sostituirla con l’attuale segretario generale del Comune di Savona Lucia Bacciu, ma una volta rieletto Olivieri aveva deciso di mantenerla in carica finendo per scontrarsi con Russo. “In quel contesto politico – spiega Olivieri – venne declinato un avvicendamento che andava sul soggettivo, avevo deciso di oppormi. Ora sarebbe troppo facile dire col senno del poi. Non ritengo che si possano collegare le due situazioni“.
Olivieri non si sbilancia neanche sulla possibilità di sostituire Colangelo in questo momento: “Non ho assolutamente ancora gli elementi giuridico-processuali specifici per valutare. Ho già parlato con la Prefettura, cerco di capire cosa devo fare. E’ una situazione talmente particolare che non ero preparato“.
A sorprendere il presidente Olivieri, anche le accuse rivolte alla dirigente Colangelo di maltrattamenti (l’indagine è partita nel 2022 a seguito di una querela per stalking da parte di un/una dipendente): “Non mi aspettavo questa situazione. In passato ho avuto una vertenza sindacale che abbiamo gestito anche col vicepresidente dove si parlava di argomenti di contenuto, ma dove erano stati evidenziati anche aspetti relazionali. Avevo già da parte mia fatto ciò che in quel momento avevo ritenuto corretto. Non ho mai accettato comportamenti non consoni a ruoli e alle funzioni. Non avevo però riscontro assoluto di certe situazioni, e non mi aspettavo che si potesse arrivare a un tale radicamento“.
Riguardo invece ai concorsi (secondo la polizia venivano “inquinati” regolarmente per favorire alcuni candidati), Olivieri precisa: “La parte politica non partecipa a determinate procedure. Attendo di conoscere gli sviluppi dell’indagine e a quel punto valuterò di assumere i provvedimenti più corretti possibile” conclude.
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