Botta e risposta

Crisi industriali, Arboscello (PD): “Bocciato un tavolo permanente”. Vaccarezza: “Regione in prima linea”

Il consigliere regionale: "Mancanza di una politica di sviluppo industriale". La replica dell'esponente di maggioranza: "Abbiamo impegnato mln di euro per il rilancio produttivo"

protesta lavoratori sanac

Liguria. Con 10 voti a favore (minoranza) e 16 contrari è stato respinto l’ordine del giorno 823, presentato da Roberto Arboscello (Pd-Articolo Uno), che impegna la giunta a istituire un tavolo di confronto regionale permanente, che coinvolga la Regione, il Governo e tutte le parti economiche e sociali coinvolte, per elaborare proposte ed iniziative per la soluzione dei diversi tavoli di crisi. Nel documento si rileva che ci sono 7 tavoli di crisi aperti al Ministero delle Imprese e del Made in Italy, con vertenze industriali aperte in Liguria che riguardano settori strategici non solo per il territorio ligure, ma anche per il Paese e occupano migliaia di lavoratori e la crisi rischia in alcune Province di creare una grave ferita nel tessuto produttivo e nell’occupazione.

“Con un ‘no’ immotivato e inaccettabile il centrodestra vota contro la richiesta di un tavolo di confronto regionale permanente sulle crisi industriali liguri. Sono sette le vertenze industriali aperte in Liguria presso il Ministero del Industria e del Made in Italy uno dei dati più alti in Italia, ma nonostante questo la Giunta Toti e il centrodestra ha deciso che non fosse una priorità trovare soluzioni e proposte per problematiche che queste aziende affrontano da anni. Con questa scelta è stata confermata ancora una volta l’assenza di qualsiasi idea di politica industriale e di sviluppo”.

Così il consigliere regionale e vicecapogruppo del Partito Democratico in Regione Liguria Roberto Arboscello dopo che la Giunta e il centrodestra ha respinto il suo ordine del giorno che richiedeva un tavolo di confronto regionale permanente sulle crisi industriali liguri.

“Sono passati nove mesi da quando ho presentato questo ordine del giorno – aggiunge Arboscello – e nel frattempo sono solo riusciti a dare un parere negativo senza saperlo motivare. Nove mesi di totale inattività, mentre la condizione di aziende come Ex Ilva, Sanac, Funivie, Piaggio è rimasta immutata e precaria. La Giunta Toti non sta neanche cercando di giocarla questa partita e questo è sotto gli occhi di tutti, peccato che nonostante questo la sua maggioranza ha deciso di dare parere negativo e tutti i consiglieri di maggioranza hanno votato ‘no’ alla richiesta di un tavolo di confronto regionale permanente per elaborare iniziative e trovare soluzioni e risolvere problemi che si trascinano da troppo tempo”.

“Trovo tutto questo ingiustificabile e mi stupisce, ma non troppo – visto quello che in questi anni non è stato fatto – la scarsa attenzione di Giunta e maggioranza di fronte a un tema che riguarda la vita di lavoratori e famiglie che vivono in una condizione di precarietà, il cui futuro è legato a doppio filo a queste aziende”, osserva il consigliere regionale PD.

“Tutti gli impegni della Regione presi in questi anni sono stati disattesi e ora ci troviamo con un assessore allo Sviluppo economico dimissionario e sistemato in Ansaldo che negli anni della sua carica non è riuscito a trovare nessuna soluzione per garantire continuità di lavoro e rilancio ad aziende strategiche per la Liguria e il Paese”, conclude Arboscello.

Il vicepresidente Alessandro Piana ha espresso, a nome della giunta, parere contrario.

All’esponente di minoranza ha risposto Angelo Vaccarezza: “Sentire il consigliere regionale Roberto Arboscello pronunciare, durante il consiglio regionale di oggi, testuali parole:…”da febbraio ad oggi nulla è successo in merito alle crisi industriali della provincia di Savona”… apre in chi, come me, lo ascolta, una dicotomia. O si è distratto per qualche mese oppure oggi parlava con profonda mala fede”.

“L’argomento: la richiesta del consigliere di istituire un tavolo regionale di confronto su tutte le crisi industriali con particolare riferimento al savonese; quasi che tutte le crisi affrontate da Regione Liguria su ogni tavolo e, soprattutto, il tavolo di confronto aperto in provincia di Savona di cui fanno parte tutti, ma proprio tutti, gli attori coinvolti, non fosse sufficiente. Roberto Arboscello dimentica che le crisi che noi affrontiamo nello sviluppo del territorio sono il risultato di decenni di una pessima gestione da parte di quel partito Democratico al quale lui appartiene, che ha distrutto l’economia della mia provincia, l’industrialità della Valbormida, la portualità di Savona e ha umiliato l’immagine turistica della riviera” rincara il consigliere Vaccarezza.

“Motivo per cui, ad oggi, raccogliendone i cocci, il centrodestra sta cercando di invertire la tendenza. Vorrei ricordare al compagno Arboscello che in quei mesi in cui lui sostiene non sia successo nulla, sono arrivati 50 milioni di euro in provincia di Savona per riconvertire e riqualificare le imprese dell’Area di crisi industriale complessa ed è stato firmato nella sede di Unione Industriali tra Regione, Provincia e tutti gli attori coinvolti nella vicenda, un Accordo di Programma proprio per quei fondi.
I 50 milioni si sommano ai precedenti stanziamenti pubblici superiori ai 50 milioni (32 governativi e 21,5 regionali) che hanno creato un investimento complessivo sul territorio di 70 milioni e, grazie ai quali, sono stati generati, circa, 400 nuovi posti di lavoro”.

“Forse il collega Arboscello si è distratto magari, impegnato nella protesta davanti alla sede della provincia di Savona contro il presidente Giovanni Toti. Questo è il vero motivo per cui l’esperienza di governo tra noi e una parte del centro sinistra è fallita in provincia di Savona. Noi pensavamo di parlare di territorio e con dei sindaci, loro non hanno mai smesso di tenere calda in tasca la tessera del PD, e devota la deferenza nei confronti della nuova linea della compagna Schlein” conclude il consigliere di maggioranza in Regione.

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