Albenga. Alfonso di Lieto, responsabile di Sinistra Ingauna, e Roberto Melone della Casa dei Circoli intervengono a proposito del progetto per il Cpr ad Albenga.
“Abbiamo ascoltato e visto l’intervista al sindaco Tomatis in merito alla possibilità che venga aperto ad Albenga, presso la ex caserma Piave, un CPR. I motivi di contrarietà del sindaco sono risibili e lontani dalla realtà e dalle reali necessità sia dei migranti sia della cittadinanza albenganese. Non si può certo nascondere ‘sotto il tappeto’ l’esistenza di persone che scappano da guerre, fame, sete, violenza così come il fatto della zona esondabile fa sorgere una domanda: ‘E le case di civile abitazione di fronte alla caserma?’”.
“I motivi veri per cui va respinta ogni ipotesi di realizzazione di un CPR ad Albenga, come in qualsiasi altro comune italiano, è che queste realtà sono dei veri e propri luoghi di detenzione per persone che, in linea di massima, non hanno commesso alcun reato. Sono dei ‘non luoghi’ dove vige la quasi totale sospensione dei diritti e dove si continuano a fagocitare e ad espellere vite verso rimpatri in terre non più patrie o verso i margini di una società inospitale e complessa e, in ultima analisi, irrispettosa delle fondamentali garanzie dei diritti umani”.
“Infine l’obiettivo del ‘rimpatrio’, alla base della logica dei CPR, oltre a essere un obiettivo coatto e violento, non considerevole dell’individualità e della singola esistenza di ciascuno, è oltretutto un obiettivo che si realizza in una percentuale bassissima di casi delle persone trattenute, proprio a testimonianza della scarsa efficacia del sistema, già irrispettoso e ingiusto di per sé”.