Cairo Montenotte. La sanità ligure setacciata dalla puntata di domenica scorsa di Report ha portato alla ribalta molte ombre che offuscano i pazienti, ma il fatto che si sia parlato degli ospedali del savonese tranne che di quello cairese ha indispettito i valbormidesi. “Ormai non siamo nemmeno più considerati”, hanno commentato alcune persone sui social a proposito dei servizi sulla situazione del ponente.
“Non è certo colpa della trasmissione televisiva se nessuno ha citato i nostri problemi – afferma Giuliano Fasolato, presidente del Comitato sanitario Valbormida – La responsabilità è della politica che non ha interesse a puntare l’attenzione sul nostro ospedale, anzi ex ospedale. Non abbiamo, purtroppo, un rappresentante del territorio in Regione che possa far valere le ragioni, e anche quando c’è stato o era in minoranza o comunque non ha portato a casa risultati degni di nota”.
Per Fulvio Briano, ex sindaco e attuale capogruppo di minoranza di “Più Cairo”, “quello che rimane del “San Giuseppe” è ormai sparito dalla mappa ospedaliera della Liguria. Esiste un presidio sanitario territoriale ben lontano da essere considerato un nosocomio efficiente. D’altronde se la situazione non è caldeggiata dal sindaco attuale nonché presidente del distretto socio – sanitario a chi dovrebbe interessare?”.
Lapidaria la risposta del primo cittadino, Paolo Lambertini: “Innanzitutto credo che seguire certe trasmissioni faziose e poco obiettive sia una perdita di tempo. In secondo luogo vorrei ricordare all’opposizione quanto si stia facendo per l’ospedale di Cairo. Dal 2017 ad oggi sono aumentati i servizi, ci sono due reparti che funzionano molto bene come quello di riabilitazione e quello di comunità, ripartiranno le sale operatorie dopo i lavori di adeguamento della struttura, c’è una diagnostica con una radiologia che ha una tac nuova. Potrei andare avanti ancora, vorrei però sottolineare il fatto che se si continua a gettare fango su ciò che funziona, non ci si può aspettare poi di ottenere dei risultati”.
Anche Giorgia Ferrari, capogruppo di minoranza di “Cairo in Comune”, lamenta la mancanza di attenzione e “la continua manfrina sulle promesse che non abbiamo ancora visto nel concreto. Di fatto adesso l’ospedale non si può definire tale, della tanto sbandierata automedicale India non c’è ancora traccia, il punto di primo intervento funziona dodici ore su ventiquattro e non diventerà più un pronto soccorso, i posti letto sono diminuiti. Insomma, la sensazione di una struttura fantasma c’è eccome, e per i valbormidesi essere distanti da ospedali veri è un problema”.