Borghetto Santo Spirito. Il Comune di Borghetto ha chiuso in anticipo di 4 anni il piano di riequilibrio finanziario varato nel 2016 per ripianare il “buco” di bilancio di oltre un milione e 700 mila euro che affliggeva le casse dell’Ente e che aveva costretto la prima amministrazione Canepa a dichiarare lo stato di pre-dissesto.
Durante la seduta di ieri pomeriggio, il consiglio comunale ha discusso ed approvato all’unanimità la richiesta di chiusura anticipata dalla procedura di riequilibrio pluriennale, che molto ha condizionato e limitato l’attività comunale degli ultimi anni.
Nel suo intervento, il primo cittadino ha ripercorso le varie fasi e le tappe “da lacrime e sangue” che hanno portato a recuperare completamente il debito che affliggeva i conti del Comune: “Il piano era stato deliberato a dicembre 2017 – ha ricordato il sindaco Giancarlo Canepa – Ora, a poco meno di sei anni di distanza, proponiamo alla Corte dei Conti di estinguere il piano di riequilibrio perché a nostro avviso e ad avviso del revisore dei conti si è data completa attuazione di quello che era previsto in quel piano”.
Un piano che “ha comportato tanti sacrifici, come l’eliminazione di diverse agevolazioni e l’aumento di alcune tariffe comunali. Il ‘polso’ del fatto che il piano potesse essere chiuso in anticipo l’abbiamo avuto con l’approvazione, avvenuta quest’anno, del rendiconto e della salvaguardia degli equilibri. Soprattutto dal rendiconto è emerso che il Comune aveva un utile di circa un milione, cifra poi rivista anche alla luce delle certificazioni dei fondi Covid, che hanno fatto sì che alcune risorse accantonate si sbloccassero. A queste risorse si aggiunge poi il milione e mezzo derivante dalla vendita della farmacia comunale. Se avessimo computato questa cifra in allora, l’utile totale sarebbe stato di circa due milioni di euro, a fronte del disavanzo di 800 mila euro dell’anno scorso”.
“In un anno, quindi, è stato fatto un balzo in avanti importante. Ma non è solo quello ovviamente. In questi anni abbiamo lavorato non solo per recuperare le somme mancanti, ma anche per rendere l’Ente virtuoso e sano. Cosa che allora non era assolutamente, dato che ogni anno il Comune di Borghetto spendeva più di quello che incassava. Il debito, quindi, non si sarebbe mai estinto da solo ma, anzi, sarebbe aumentato di anno in anno”.
Da qui la necessità di rivedere agevolazioni e tariffe, al fine di ridurre le spese e aumentare le entrate: “Per questo motivo sono state ritoccate alcune imposte municipali come l’Imu: per alcuni immobili le tariffa era già al massimo, ma abbiamo ritenuto di alzarla fino al 10,6 per mille anche per altre classi. Allo stesso modo sono state ritoccate fino allo 0,8 le aliquote Irpef. Va detto che tante tariffe non venivano adeguate da anni, quindi a prescindere dal piano di riequilibrio c’era necessità di rivederne diverse. Come ad esempio quelle per i servizi a domanda individuale che, come noto, per legge devono avere una certa percentuale di copertura sotto la quale si crea un danno erariale”.
Tra i tagli, Canepa ha ricordato “le minori spese legate alla biblioteca civica (cioè -15mila euro destinati alle attività integrative da svolgere durante l’orario di apertura), il taglio al contributo alla società che gestiva stadio (che riceveva 20mila euro) e quello alla società che gestiva il bocciodromo. L’asilo nido ha diminuito i costi sulla base della riduzione (da 24 a 21) del numero di utenti. Per quanto riguardava il campo solare, invece, ci siamo assunti rischio di non coprire integralmente il servizio con le tariffe in quanto lo abbiamo sempre ritenuto un servizio importante per famiglie, un servizio che, se attivo, avrebbe permesso ai nostri concittadini di non andare a gravare su altri servizi comunali”.
Come detto, poi, sono state eliminate diverse agevolazioni tariffarie: “E abbiamo rivisto le tariffe cimiteriali, che ancora oggi sono più basse rispetto ad altri Comuni; abbiamo azzerato le iniziative sportive, culturali e turistiche. Abbiamo tagliato i 3 mila euro destinati alla parrocchia di San Matteo per permettere alla società sportiva di utilizzare il campetto ‘a 7’ e abbiamo rivisto gli orari di pulizia degli impianti comunali. Gli unici obiettivi non raggiunti riguardano il risparmio preventivato sul parco mezzi comunale (dovuto al fatto che è composto da mezzi vetusti, che richiedono quindi manutenzione costante e che negli anni il prezzo del carburante è aumentato) ed il risparmio energetico (anche in questo caso a causa dell’aumento dei costi dell’energia di energia)”.
Per il resto, tutti gli obiettivi del piano sono stati raggiunti e superati. Tra questi anche la razionalizzazione dell’organico del Comune: “Siamo partiti ad un organico di 80 dipendenti. La scelta di non sostituire quelli andati in pensione e l’introduzione della ‘quota 100’ ci ha portato, negli anni, a scendere a 48 dipendenti. Ora siamo a quota 64 e prevediamo di inserirne altre tre entro fine anno. Come Comune abbiamo una capacità assunzionale alta, dal prossimo altro vedremo se ci sarà maggiore libertà di assunzione, magari per qualche agente stagionale con cui andare a rimpinguare le risorse della polizia locale in estate”.
Il piano ha consentito di estinguere anche 6 milioni di debiti legati a mutui: “Ad oggi abbiamo ancora attivi mutui per 3 milioni e 700 mila euro. Ma partiti da un debito di quasi 10 milioni di euro. Avevamo ancora un debito con Servizi Ambientali e legato legato ad un mancato adeguamento tariffario. L’anno scorso, in previsione della chiusura anticipata del piano, abbiamo estinto anche quel debito. Resta ancora un contenzioso con Ata che cuba circa 790 mila euro ed è legato a sanzioni comminate per inadempienze contrattuali e al mancato raggiungimento delle quote minime di raccolta differenziata. In questi anni abbiamo effettuato anche un importante lavoro di contrasto all’evasione: nei primi due anni, cioè nel 2017 e nel 2018, abbiamo recuperato molte risorse e ciò ha portato tanti soldi nelle casse comunali”.
I risultati di questo lavoro sono “leggibili” nei conti: “Nel rendiconto 2016, quello su cui ci siamo basati per la stesura del piano, si prevedeva l’accantonamento di 100 mila euro; quello di oggi è di 7 circa milioni. Quindi oltre al milione e mezzo recuperato, ci sono altri 7 milioni di euro accantonati per gestire altre ‘partite’”.
Ora, dopo sette anni, finalmente il Comune di Borghetto è pronto a guardare avanti con più ottimismo, più risorse a disposizione e, soprattutto, maggiore libertà di utilizzarle: “L’ultima parola spetterà alla Corte dei Conti ma i numeri sono dalla nostra parte. E’ stato recuperato tutto il debito e ora il nostro Comune ha un bilancio sano che genera risorse da investire sul territorio”, conclude Canepa.