Condivisa

A Borghetto nasce la Consulta dei quartieri: “Rafforzare il dialogo tra Comune e cittadini e favorire la partecipazione”

Il territorio del paese sarà diviso in quattro quartieri: Centro-Laoni-Giardini, Ponti, Campirossi-Pattarello, Prigliani-Pineland

Borghetto Panoramica Veduta

Borghetto Santo Spirito. Si propone di favorire la democrazia partecipata e avvicinare la cittadinanza alla cosa pubblica la Consulta dei quartieri che il Comune di Borghetto Santo Spirito ha deciso di istituire. Il regolamento per la sua creazione è stato approvato durante la riunione del consiglio comunale tenutasi ieri pomeriggio.

Con questo atto “l’amministrazione riconosce l’importanza della democrazia partecipata ed il coinvolgimento della cittadinanza per la promozione e valorizzazione culturale, ambientale e sociale” e perciò “ha ritenuto utile l’istituzione della Consulta dei Quartieri, un organismo di promozione, iniziativa, consultazione e programmazione che garantisce la fattiva partecipazione di persone, associazioni e categoria economiche”.

Il territorio di Borghetto, dunque, sarà diviso in quattro quartieri: Centro-Laoni-Giardini, a ponente del Varatella, dal mare fino a corso Raffaello; Ponti, a levante del Varatella, dal mare fino a corso Da Vinci; Campirossi-Pattarello, a ponente di corso Raffaello, fino al confine con Toirano; Prigliani-Pineland, a levante da corso Da Vinci fino al confine con Toirano e Loano.

Come previsto dal regolamento, la Consulta “svolge azione di stimolo e di proposta nei confronti dell’amministrazione comunale in relazione alle problematiche del territorio, recependo e supportando le istanze che provengono da cittadini, comitati e associazioni; concorre a informare gli abitanti su tematiche amministrative affrontate dalle istituzioni locali che interessino le comunità territoriali; collabora con l’amministrazione per il benessere del paese, del territorio e delle persone residenti, domiciliate o temporaneamente presenti o titolari di attività commerciali, professionali o gestori di pubblici esercizi”.

Inoltre “ha funzioni di iniziativa e di proposta sulla gestione dei servizi del territorio; consultive nei confronti dell’attività dell’amministrazione pubblica; di promozione e cura dell’ambiente e della vita sociale, cultura e storica dei quartieri del paese”.

Ad aprire la discussione è stata Giorgia Rocco, consigliere del Gruppo Misto: “L’idea della Consulta ci trova favorevoli – ha spiegato – Si tratta di un’iniziativa innovativa per porterà ad avere una maggiore collaborazione tra i cittadini. Ma riteniamo che il regolamento della Consulta sia in contrasto con lo statuto del Comune e che perciò occorra modificare lo statuto stesso. Il regolamento, infatti, prevede la costituzione di quattro quartieri, ma lo statuto prevede che a Borghetto esistano sei borghi storici. Ho fatto presente questo problema durante le riunioni precedenti ma il sindaco ha riferito che la segretaria comunale ha dato parere tecnico positivo. Ma, come detto, questo regolamento stravolge lo statuto comunale. Per questo chiediamo alla segretaria comunale il parere tecnico e, in caso positivo, a quali riferimenti normativi faccia riferimento”.

Il sindaco Giancarlo Canepa ha precisato: “In realtà ho solo affermato che la pratica ha avuto il parere tecnico del responsabile del servizio affari generali e che la segretaria ha valido la pratica. Cosa che mi basta, visto che sono organo politico di servizio. Personalmente non vedo dove il regolamento sia in contrasto con lo statuto. Nel regolamento si richiama l’articolo 4 dello statuto comunale, che fa riferimento ai sei borghi, ma ad oggi non abbiamo trovato da nessuna parte riferimenti storici che avallino o disconoscano l’esistenza di questi quartieri. Che, tra l’altro, non rispecchierebbero più l’evoluzione urbanistica del paese. L’obiettivo di questo regolamento è incentivare la partecipazione dei cittadini alla vita pubblica e per fare ciò abbiamo ritenuto di suddividere il territorio in quattro quartieri, cosa prevista dall’articolo 77 dello statuto. Non ci sono contraddizioni, dunque”.

La segretaria comunale, Federica Morabito, ha specificato che “anche se lo statuto prevede la suddivisione in borghi storici, l’Ente può dare vita ad un istituto di partecipazione che tenga conto di una suddivisione del territorio differente, come ad esempio quella in quartieri. Il regolamento, quindi, non si basa sulla suddivisione contenuta nello statuto, ma su una divisione diversa. Sono due cose differenti e perciò questa forma di partecipazione è consentita dalla legge”.

Canepa ha aggiunto che “adottare la Consulta dei quartieri non preclude, in futuro, una diversa suddivisione del territorio. Magari, grazie al contributo del Forum Culturale, per borghi storici e sulla base di una ricostruzione storicamente corretta. Come detto, ad oggi non ci sono testimonianze di questa suddivisione in borghi storici, quindi abbiamo predisposto questa forma in quartieri”.

Alessio Reale, consigliere di minoranza di “Borghetto Domani”, ha aggiunto: “Come gruppo siamo soddisfatti di questa iniziativa. Specie perché è stata accolta la nostra proposta di un’elezione diretta dei rappresentanti dei singoli quartieri. Se avessimo portato avanti l’idea della maggioranza di prevedere le auto-candidature dei cittadini e la nomina dei membri del consiglio di quartiere da parte del sindaco o della giunta o del consiglio, il progetto non avrebbe raggiunto il suo obiettivo e cioè fare in modo che le persone che vivono e lavorano in un determinato quartiere eleggessero i loro rappresentanti. Il successo dell’iniziativa dipenderà dalla risposta della cittadinanza. Noi faremo in modo che diventi un importante strumento di democrazia partecipata”.

Vuoi leggere IVG.it senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.