Ascoltando la musica di Richard Wagner, sarebbe ovvio immaginare un compositore dalle sembianze “eroiche“ come Sigfrido e in effetti, a parte la bassa statura, la sua figura esprimeva forza, durezza, epicità. Tuttavia, non suscitava certo l’applauso come uomo, arrogante ed egocentrico da far impallidire anche il più narciso degli esseri umani. «Non sono fatto come gli altri» scrisse. «Devo avere splendore, bellezza, luce. Il mondo mi deve tutto ciò di cui ho bisogno».
Wagner era talmente convinto della propria genialità, della propria grandezza che, bisognoso di soldi, non si fece alcuno scrupolo di scrivere questo parole al ricco Robert von Hornstein: «Può darsi che vi sia difficile darmi questa somma, ma può anche darsi che lo desideriate, e che non rifuggiate da questo sacrificio. In ogni modo io lo desidero… Fatemi vedere adesso se siete il tipo d’uomo giusto! L’assistenza che mi darete vi metterà in stretto contatto con me, e l’estate prossima vi farà piacere avermi da voi per tre mesi, in uno dei vostri possedimenti, preferibilmente nella regione del Reno». Robert von Hornstein non gli diede nulla e neppure l’ospitò e Wagner ne fu letteralmente sconvolto: come poteva un ragazzo insignificante rifiutare un aiuto a lui, il genio? Una persona sgradevole, quindi, che tuttavia seppe rivoluzionare la musica.
Nacque a Lipsia il 22 maggio 1813 e su chi fosse il vero padre ci sono dei dubbi. Probabilmente era un attore, un ebreo, un certo Ludwig Geyer. Il padre “ufficiale“, il giurista e attore dilettante Carl Friedrich Wagner, morì di tifo quando Richard aveva appena sei mesi. L’anno successivo, la madre sposò Geyer e la famiglia si trasferì a Dresda. La sua infanzia fu tra musicisti e attori, ma non diede sospetto di particolari talenti in nessuna arte finché, a quindici anni, non ascoltò la “Nona Sinfonia“ e i1 “Fidelio“ di Beethoven. Naturalmente, si mise in testa di superare o almeno eguagliare il Maestro. La Nona era il suo modello ideale e tutto ciò che lui seppe comporre ne era la continuazione. «L’ultima sinfonia di Beethoven » scrisse « è la redenzione della musica dal suo elemento peculiare nel dominio dell’arte universale. È il vangelo umano dell’arte del futuro. Di là da essa non è possibile andare, perché dopo potrà esserci soltanto l’opera d’arte perfetta del futuro: il dramma universale del quale Beethoven forgiò la chiave.»
Iniziò a comporre da autodidatta e non gli importò delle numerose lacune: non sapeva suonare spartiti e tanto meno partiture al pianoforte e anche la conoscenza degli strumenti d’orchestra era alquanto superficiale. Aveva però una musicalità e un istinto formidabile. Alla fine si convinse che anche lui aveva bisogno di una preparazione di base e nel 1831 cominciò a studiare con Theodor Weinlig, cantore di San Tommaso. Weinlig smise presto d’insegnargli, poiché Wagner apprendeva tutto con una facilità e una velocità straordinaria.
Nel 1834 si mise a lavorare a un libretto basato su “Measure for Measure“ di Shakspeare, intitolandolo Das Liehesverhot (Il Divieto d’amare) e nello stesso anno
accettò lincarico di direttore musicale di una compagnia di Magdeburgo, dove iniziò anche la sua vita contraddistinta da debiti enormi e acerrimi nemici.
Ma Wagner non era solo uomo intrattabile: sapeva anche amare. Alla sua maniera. A Magdeburgo si innamorò di un’attrice della compagnia, una certa Minna Planer. Le disse che era destinato a grandi cose, che la sua opera, “Das Liebesverbot“, gli avrebbe fatto guadagnare una montagna di denaro con la quale avrebbe pagato i debiti di gioco e sarebbe stato in grado di sposarla. La fanciulla gli credette, ma “Das Liebesverbot“ fu messa in scena nel 1836 e non ebbe successo. Per Wagner fu un affronto che urlava vendetta e decise di sposare ugualmente Minna nel novembre di quell’anno.
Massimo Carpegna è direttore d’orchestra, critico musicale e compositore, con partiture lirico sinfoniche diffuse in mondovisione. E’ stato docente presso il Conservatorio di musica di Modena ed è Visiting Professor alla London Performing Academy of Music. Con “Classica&Dintorni” porterà i nostri lettori alla scoperta della musica classica e delle figure che ne hanno segnato la storia. Clicca qui per vedere tutti gli articoli.