Niccolò Paganini, con la sua vita rocambolesca che non ebbe quiete neppure quando la restituì a Dio, fu il virtuoso del violino che impersonava perfettamente l’artista di quel movimento culturale affascinato dal sovrannaturale che fu il “Romanticismo“ ma, nell’immaginario collettivo, è Franz Liszt l’emblema del musicista romantico, insieme all’amico Chopin. Immaginate che tempi furono quelli, con virtuosi mai più eguagliati che calcavano i palcoscenici di tutta Europa! Liszt condusse poi una vita che avrebbe potuto essere la trama di un romanzo. E difatti, molti registi ne inserirono momenti nei loro lungometraggi come Charles Vidor in “A song to remember“ (L’eterna armonia) del 1945, che l’intreccia con quella di Chopin, o si cimentarono nel raccontarla come George Cukor con “Song Without End” (Estasi) del 1960.
Curioso è registrare che nel primo dopoguerra, molti furono i film dedicati alla cultura musicale classica: nel 1953, a firma di Raffaello Matarazzo, uscì nelle sale “Giuseppe Verdi“ e nello stesso anno Carmine Gallone girò “Puccini“, dedicato al compositore lucchese; nel 1954, sempre Gallone fece la regia di “Casa Ricordi“, con il racconto della celebre casa editrice milanese e dei compositori che pubblicò, e nello stesso anno diresse “Casta Diva“ dedicato a Bellini, solo per citare qualche esempio. Se il cinema sfornava così tanti film dedicati a musicisti e compositori è del tutto evidente che questa produzione piaceva, il pubblico amava conoscere la storia di questi giganti della cultura, anche se in una forma romanzata. Non tutti i giovani frequentavano l’università e neppure il liceo e molti dei loro genitori s’erano fermati alle “elementari“; eppure, il desiderio d’elevarsi culturalmente, l’amore per la musica classica europea, specialmente l’opera lirica, era fortissimo. Poi, le cose cambiarono e l’interesse dei giovani per la musica colta tornò in soffitta. Una spiegazione potrebbe essere quella di un cambiamento di gusto, rivolto successivamente alla cultura anglo- americana sempre più penetrante, ma torniamo al nostro Liszt. Chi era veramente questo eccelso pianista, compositore, direttore d’orchestra e playboy ante litteram? Intanto, ha testimoniato che anche i geni non sempre sono immediatamente riconosciuti. Anzi… Per anni Liszt fu giudicato solo un funambolico istrione, un fenomeno da baraccone capace unicamente d’incantare gli ingenui con la sua tecnica pianistica da circo. Ci sono voluti anni per comprendere che la celebre Sonata in Si minore era un capolavoro assoluto e che fu il primo ad aprirsi all’atonalità con la sua Bagatella senza tonalità (1885), quando Schoenberg, l’inventore della dodecafonia, aveva solo 11 anni!
La sua vita rispecchia perfettamente la personalità inquieta del Maestro. Dalla natia Doborjan in Ungheria, si trasferisce a Vienna, dove studia con Salieri e Czerny, e poi a Parigi. Nella capitale francese tenta d’entrare nel Conservatorio, ma il direttore Cherubini gli sbarra la strada. Troppo indipendente. Troppo arrogante. Troppo indisciplinato e insofferente.
Liszt non scivola sicuramente nella depressione per questa bocciatura: era il 1823 e se ne fa una ragione, tanto che due anni dopo suona a Londra al cospetto di Re Giorgio IV.
Il successo è clamoroso e la sua fama di pianista eccezionale rimbalza di città in città; inizia una tournée in Francia e in Svizzera. A quel tempo la capitale della cultura e della vita spensierata era Parigi e Liszt, naturalmente, la sceglie quale sua nuova patria, campando di concerti, lezioni private e amori: le annoiate damigelle dell’alta borghesia francese fanno a gara per essere sue studentesse! Insomma, la vita gli sorride, con buona pace di Cherubini.
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Massimo Carpegna è direttore d’orchestra, critico musicale e compositore, con partiture lirico sinfoniche diffuse in mondovisione. E’ stato docente presso il Conservatorio di musica di Modena ed è Visiting Professor alla London Performing Academy of Music. Con “Classica&Dintorni” porterà i nostri lettori alla scoperta della musica classica e delle figure che ne hanno segnato la storia. Clicca qui per vedere tutti gli articoli.