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Classica&dintorni

Franz Liszt, non solo un virtuoso del pianoforte (parte seconda)

“Classica&Dintorni” di Massimo Carpegna nasce con l'intento di portare i lettori alla scoperta della musica classica e delle figure che ne hanno segnato la storia

Generico settembre 2023

PRIMA PARTE

Nel 1830, Liszt assiste alla prima della “Sinfonia Fantastica di Berlioz, del quale diventa amico, e le sue conoscenze presto si allargano a Mendellsohn e Chopin, anche lui esule in cerca di fortuna. Come le dita pigiano velocemente i tasti del pianoforte, così sono gli impulsi del suo cuore appassionato e, dopo storielle di poco conto con graziose damigelle, s’innamora della contessa Marie d’Agoult. Ma la contessa è ammogliata e così Liszt è costretto a fuggire in Svizzera per evitare le ire del conte Charles Louis Constant d’Agoult, il marito.

Dopo un inizio di baruffe e gelosie, il nobile concederà il divorzio alla irrecuperabile Marie, che renderà Liszt padre di tre figli, con la secondogenita (Cosima) che sarà moglie di Richard Wagner in seconde nozze. Come si sa, questo sentimento è una malattia contagiosa e infatti è lui che farà incontrare George Sand al timido e introverso Chopin. Naturalmente, questa passione per Marie d’Agoult non mitigherà il carattere guascone di Liszt che non evita di partecipare al celebre duello pianistico contro Sigismund Thallberg.
Dovete sapere che a quel tempo era cosa abituale organizzare nelle splendide dimore patrizie dei concerti privati e quale occasione poteva essere più interessante che invitare i più funambolici e acclamanti concertisti del momento? I due erano i virtuosi del pianoforte più apprezzati a Parigi e una sera s’incrociano nel palazzo della principessa Belgiojoso, che immediatamente organizza la sfida per allietare i suoi ospiti. I cronisti raccontano che fu un duello sorprendente d’improvvisazioni su temi di Rossini e altri compositori. Entrambi sono proclamati vincitori. «Due vincitori e nessun vinto», scrive il critico musicale Jules Janin del “Journal des Débats“, ma il giudizio della principessa Cristina di Belgiojoso è leggermente diverso: «Thalberg è il primo pianista al mondo, ma Liszt è unico».

Ormai applaudito in ogni dove, Liszt si trasferisce, con l’amata Marie d’Agoult, nell’altra capitale della cultura, fucina di geni musicali e non solo, scrigno di bellezze architettoniche e paesaggistiche, testimone irripetibile delle glorie passate: l’Italia. Ben prima di George Clooney e dei Ferragnez, sceglie Como, dove nascono la secondogenita Cosima e nel 1839 il figlio maschio Daniel.

La famiglia Liszt s’inserisce benissimo nel contesto e l’anno successivo il Maestro incontra quelle che saranno due figure fondamentali per la sua esperienza d’artista e di uomo: Robert Schumann e Richard Wagner. Quest’ultimo lo affascina con il suo progetto di una musica per il domani e Liszt diviene presto uno dei più accesi sostenitori dell’arte totale promossa dal compositore tedesco.

I concerti si susseguono e lo conducono sovente lontano da casa, finché Marie d’Agoult diviene un’estranea, come sovente accade agli artisti in carriera ancora oggi. Nel 1844, seppure dolorosamente, Liszt decide di troncare quell’affetto ormai arido e distaccato.

Trascorre tre anni di solitudine, dedicandosi esclusivamente alla musica e a passioni amorose passeggere, finché nel 1847 incontra a Kiev la principessa Carolyne Sayn- Wittgenstein. L’attrazione è immediata e con lei si trasferisce in Polonia e, successivamente, a Weimar, dove inizia la composizione del poema sinfonico “Les Préludes“ e “Bergsymphonie“.

Nel frattempo, in Germania scoppia quella che sarà definita la “Rivoluzione di marzo“ del 1848-1849 nella quale alcune lande assoggettate allo scettro imperiale austriaco si ribellano per porre fine al regime nobiliare, creare un parlamento eletto democraticamente e godere della libertà di stampa e di opinione. Il moto rivoluzionario viene sedato dalle truppe imperiali e a Dresda, Liszt si adopera per soccorrere l’amico Wagner, che s’era unito ai rivoltosi, facendolo riparare in Svizzera.

(Continua…)

Massimo Carpegna è direttore d’orchestra, critico musicale e compositore, con partiture lirico sinfoniche diffuse in mondovisione. E’ stato docente presso il Conservatorio di musica di Modena ed è Visiting Professor alla London Performing Academy of Music. Con “Classica&Dintorni” porterà i nostri lettori alla scoperta della musica classica e delle figure che ne hanno segnato la storia. Clicca qui per vedere tutti gli articoli.

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