Savona. Bilancio positivo per la stagione turistica nel savonese, nonostante un lieve calo delle presenze dovute al ritorno alla normalità dopo anni con le restrizioni per la pandemia. Soddisfazione delle categorie turistiche provinciali (Fipe, Sib e Silb) per questa estate 2023: “La nostra provincia fa la parte del leone nel turismo ligure, su 10 turisti, 4 sono qui. Il nostro territorio rimane appetibile: arrivano tanti francesi e nord europei e anche tanti giovani visitano la nostra riviera”, ha commentato il presidente di Fipe Carlomaria Balzola. Il bilancio provinciale è stato tracciato questa mattina dai rappresentanti delle categorie nella sede di Confcommercio.
Balzola evidenzia che è stato costante il confronto con le amministrazioni comunali, da Savona fino al piccolo paesino dell’entroterra e, soprattutto, con la questura di Savona: “La provincia di conferma una realtà tranquilla e appetibile per le famiglie, ma abbiamo segnalato alcune situazioni ed episodi di microcriminalità che creano disturbo anche se non è allarmante. Ringraziamo il questore Alessandra Simone per il lavoro svolto, per averci ascoltati ed essersi impuntata con il ministero per avere un aumento di personale. Se non abbiamo la sicurezza, tutti i nostri sforzi sono resi vani”.
Diffcoltà a trovare personale
A mettere in difficoltà i titolari delle attività è stata la difficoltà nella ricerca di personale: “Gli addetti all’attività di ristorazione sono in aumento ma abbiamo riscontrato difficoltà di reperimento in tutti gli ambiti sia per mancanza di candidati che per una preparazione inadeguata al servizio richiesto”.
Per quanto riguarda gli stipendi dei dipendenti Balzola ha aggiunto: “Siamo orgogliosi che le nostre sigle sindacali hanno attuato il contratto nazionale dove la paga oraria è ben superiore ai 9 euro tanto acclamati adesso a livello governativo. Tante volte molti ci contrastano e segnalano come realtà che non lavora in maniera corretta, ma siamo i primi a rispettare tutte le regole e le norme. Chi non lo fa, e sfrutta i lavoratori, deve essere sanzionato perché creano concorrenza sleale e portano a una dequalificazione per la categoria”.
I bagnini non fanno eccezione: “In Liguria – ha detto il vicepresidente di Sib Oreste De Rossi – fare i bagnini è un passaggio naturale per i ragazzi, ma quest’anno abbiamo avuto grosse difficoltà forse perché uscismo da due anni di blocco totale e forse a causa del reddito di cittadinanza. Siamo riusciti a salvarci”. Nonostante le difficoltà, la stagione balneare è stata positiva e ricorda uno dei luoghi attrattivi della provincia: “Davanti alle Albisole a 6 metri di profondità ci sono 3 statue di ceramica a grandezza naturale in fondo al mare e la Regione lo ha riconosciuto come progetto turistico regionale”.
Per Balzola contribuiscono notevolmente a cambiare rotta i bandi: “I bandi regionali sul lavoro e la formazione incentivano ad ampliare l’organico. Se vogliamo essere appetibili turisticamente si devono creare fogure professionali adeguate bisogna formare gli operatori. Non manca il lavoro, ma la volontà di professionalizzarsi”.
L’offerta turistica e il No al rigassificatore
“Dobbiamo capire che oggi più che mai bsogna essere competitivi – prosegue Balzola -. Offrire una svariata offerta di prodotti turistici per riuscire a recepire il maggior numero di ospiti. Siamo attenti allo sviluppo del cicloturismo, escursionismo e percorsi enogastronomici per avere un’offerta di comprensorio ampia”. Oltre al finalese, l’outdoor è stato sviluppato in Val Bormida: “Questo territorio ha fatto passi da gigante e ha visto un aumento dei servizi”.
Per Balzola bisogna considerare positivamente il turismo in giornata: “Permette di conoscere il nostro territorio, chi ha apprezzato la riviera le spiagge i locali, ritorna e magari pernotta.
Anche la presenza giornaliera porta risorse e consente di aprirci alla ricettività”.
“In Liguria ce n’è già uno. Siamo totalmente contrari. E’ irricevibile, non dobbiamo pensare che Vado ha sempre avuto anima industriale e non può avere altre anime. Le può creare”, hanno detto Fasciolo, Balzola e De Rossi.
Discoteche e locali da ballo
Fabrizio Fasciolo riporta i numeri: “Nel 1986 i locali erano 128, ora sono 18”. Cosa è cambiato? “La provincia di Savona ha il record della illegalità per questi intrattenimenti. Il 90% sono illegali. Un locale per avere i permessi deve spendere 40mila euro all’anno. Anche nelle spiagge libere attrezzate vengono organizzate serate con 1000 persone”.
Da qui deriva anche la difficoltà di reperire personale: “Trovare barman professionisti è difficile, dopo il Covid anche le sagre hanno il dj e pagano in nero. Chiudono la musica alle 2 o alle 4 e sono vere e proprie discoteche”.