Parere

Migranti Albenga, il consiglio comunale non si farà in piazza: il colpo di scena dopo il parere del Prefetto

Era stato convocato dal presidente del parlamentino ingauno il 24 agosto scorso su richiesta dei consigliere di minoranza Ciangherotti (Forza Italia) e Porro (Lega)

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Albenga. Il consiglio comunale straordinario convocato per parlare dell’arrivo dei migranti presso l’ex Anfi di Vadino non si svolgerà in piazza San Michele ad Albenga, bensì nella sala consiliare. Il colpo di scena è arrivato nel tardo pomeriggio odierno, quando il sindaco Riccardo Tomatis ha ricevuto il parere del Prefetto di Savona Enrico Gullotti in merito alla sede scelta dal presidente Distilo per la seduta in programma il 5 settembre prossimo.

Pur riconoscendo la facoltà del presidente del consiglio comunale di poter convocare la seduta, nel proprio parere il Prefetto di Savona suggerisce una “chiave di lettura sistematica”, che presuppone “un costante rapporto di collaborazione e di costruttivo confronto tra gli organi al vertice dell’amministrazione locale e del consiglio comunale nel superiore interesse dell’ente e della collettività rappresentata”.

Un “rapporto di collaborazione”, quello richiamato in termini generici dal Prefetto, che tra il sindaco Tomatis e il presidente del consiglio comunale Distilo è venuto meno già da molto tempo. Prova ne è proprio la convocazione del consiglio comunale oggetto del parere, che rappresenta l’ennesimo punto di rottura tra i due.

Nel documento inviato al primo cittadino, al presidente Distilo, al Questore e al comandante dei carabinieri, Gullotti ricorda che in passato non si sono mai svolte sedute al di fuori della tradizionale sede istituzionale, sottolineando inoltre che “il tema della gestione dell’accoglienza dei richiedenti asilo non riguarda in modo precipuo o esclusivo il territorio di Albenga, ma l’intera provincia, dove, da tempo, trovano sistemazione provvisoria molte centinaia di migranti”.

Ad integrazione del proprio parere, il Prefetto ha evidenziato anche l’esistenza di “moderni sistemi tecnologici di trasmissione in diretta streaming delle riunioni consiliari” quali strumenti in grado di “offrire una valida alternativa alla convocazione del consiglio in sede diversa da quella istituzionale, soprattutto al fine di garantire “una più ampia partecipazione dei cittadini ai lavori consiliari”.

Il sindaco Tomatis, contattato da IVG, ha dichiarato: “Voglio precisare che non ho mai minimamente pensato che il consiglio non si dovesse fare. Trovo sia squallido e imbarazzante il tentativo della minoranza di spettacolarizzare la sofferenza di persone che stanno scappando da guerre e torture. La minoranza sta cercando di insinuare paure inesistenti tra i cittadini, mentre solo per ‘facciata’ parla dell’idoneità dell’edificio scelto dalla Prefettura a seguito di parere sulla sua idoneità dei vigili del fuoco”.

“Siamo di fronte ad un atto vile – ha sottolineato il primo cittadino – che non mi risulta essere avvenuto in nessun altro comune italiano, ma ad Albenga una parte della minoranza a quanto pare tiene a primeggiare in negativo. Qui siamo di fronte ad una emergenza nazionale gestita malamente, o meglio non gestita dal Governo Meloni che ha riversato sui comuni e i sindaci il delicato tema dell’accoglienza. Per le loro speculazioni politiche sarebbe meglio se i consiglieri di minoranza scegliessero altri argomenti e non continuassero a mentire come loro abitudine fare”.

“Il parere al Prefetto è stato chiesto per avere un chiarimento rispetto ad una pratica mai accaduta prima. Non ho mai voluto bloccare il consiglio comunale, ma ritengo più opportuno che esso si svolga nella sua sede abituale peraltro in seduta pubblica e in diretta streaming con la possibilità quindi per tutti i cittadini di poterla seguire. Sulla base della risposta, che peraltro ci dà ragione, faremo le dovute valutazioni, tenendo presenti non solo gli aspetti normativi, ma anche quelli legati al rispetto delle persone che saranno accolte temporaneamente nel centro di primissima accoglienza e delle Istituzioni, in particolare proprio della Prefettura, che ha effettuato la scelta di realizzare il centro nell’ex Anfi di Albenga”, ha concluso Tomatis.

E a rispondere all’attacco della minoranza sono anche i consiglieri di maggioranza ed i membri della giunta, che affermano: “Troviamo squallido e imbarazzante il tentativo della minoranza di spettacolarizzare la sofferenza di persone che stanno scappando da guerre e torture. La minoranza sta cercando di insinuare paure inesistenti tra i cittadini, mentre solo per ‘facciata’ parla dell’idoneità dell’edificio scelto dalla Prefettura a seguito di parere sulla sua idoneità dei vigili del fuoco. Siamo di fronte ad un atto vile, che non mi risulta essere avvenuto in nessun altro comune italiano, ma ad Albenga una parte della minoranza a quanto pare tiene a primeggiare in negativo”:

“Qui siamo di fronte ad una emergenza nazionale gestita malamente, o meglio non gestita dal Governo Meloni che ha riversato sui comuni e i sindaci il delicato tema dell’accoglienza. Per le loro speculazioni politiche sarebbe meglio se i consiglieri di minoranza scegliessero altri argomenti e non continuassero a mentire come loro abitudine fare. Il parere al Prefetto è stato chiesto per avere un chiarimento rispetto ad una pratica mai accaduta prima”.

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