Sciarpa biancorossa tra le mani e la voglia di scrivere il proprio futuro tra i professionisti. Alessandro Debenedetti, l’attaccante finalese che ha ben figurato nella Primavera del Genoa con venti gol tra campionato e coppa, è un nuovo giocatore del Mantova. Il club lombardo è riuscito ad aggiudicarsi le sue prestazioni sportive dopo che la Pergolettese, società molto interessata al classe 2003, non è riuscita a trovare l’accordo con i rossoblù. Un’ascesa folgorante che dai dilettanti del Finale in Eccellenza, da dove era ripartito dopo aver quasi quasi pensato di smettere, lo ha portato a vestire i colori del club lombardo. Decisiva per la sua carriera, l’intuizione di mister Pietro Buttu. Era stato l’allenatore ingauno, infatti, a spostarlo in attacco.
Prima esperienza in Serie C e fuori di casa con un ambiente che, dopo il ripescaggio in categoria a seguito di una passata stagione negativa, vuole cercare di creare un progetto serio e duraturo. La parola d’ordine virgiliana sembra proprio essere “entusiasmo” e Debenedetti ne ha da vendere.
Alessandro, l’estate che hai passato non è stata certamente così lineare
Ero sempre ad allenarmi e sinceramente ho patito la fase d’incertezza che ho trascorso. Avevo varie opzioni e la Pergolettese era in pole. Sembrava tutto fatto, ma alla fine la trattativa è saltata e si è presentata l’opportunità del Mantova. Credo sia stata la scelta più giusta da compiere siccome si tratta di un progetto nuovo. Tutti i componenti dell’ambiente mi hanno fatto veramente una bella impressione. Il mister ci tiene ad alimentare l’entusiasmo ed è un aspetto che mi piace molto.
Che bilancio puoi fare della scorsa stagione?
A Finale sono ripartito per cercare stimoli dopo aver quasi deciso di smettere, mentre a Genova direi che è stato un anno importante per farmi notare. Eravamo la squadra più forte e da attaccante era importante sfruttare le occasioni da gol a disposizione. Sono molto contento per ciò che sono riuscito a fare, nonostante il rammarico di qualche partita saltata per infortunio. So di avere dato il massimo, per me è quello l’importante.
Che sensazione hai avuto nel vedere Gilardino promosso in Serie A dopo averlo avuto nella prima parte di annata?
Sinceramente mi ha fatto un certo effetto. Stiamo parlando di un allenatore capace che è stato uno degli attaccanti italiani più forti degli ultimi tempi. Essere allenato da lui è stato un onore ed è stato bello vederlo fare così bene in Prima Squadra: è stato importante anche il lavoro con noi in Primavera dei mesi precedenti. Voglio fargli l’in bocca al lupo per questa stagione in Serie A.
Come ti stai ambientando all’interno della squadra?
All’inizio non è stato facile perché eravamo tutti nuovi. Tuttavia il contributo di uno dei più esperti come Davis Mensah è stato fondamentale per ambientarmi al meglio. Mi ha spiegato che la gente di Mantova è molto legata alla squadra e bisognerà saper accettare le critiche nei momenti negativi. Ora comunque siamo in ritiro e trascorriamo tutti i giorni assieme, quindi abbiamo imparato a conoscerci di più. Si sta creando davvero un bel gruppo. Ho sensazioni molto positive e sarà importante cavalcare tutto questo entusiasmo.
Per te sarà la prima volta nel professionismo degli adulti. Quali sono le tue sensazioni?
Per me questo dovrà rappresentare un inizio. Sono qua per crescere e farmi le ossa. Sarà un campionato tosto e lo intuisco già dai nostri intensi programmi d’allenamento. Considerando le mie caratteristiche, credo proprio di poter dire la mia.
Così come sarà la tua prima esperienza fuori casa da quando giochi a calcio…
Vero, ma ho la fortuna di avere dei genitori che mi supportano sempre e comunque. Loro mi hanno dato dei consigli ma mi hanno sempre lasciato carta bianca sulla decisione finale, cosicché si potesse avere la possibilità di valutare tutte le proposte con il mio agente Michele Puglisi. I miei amici mi hanno sostenuto, ma l’appoggio più importante ovviamente è arrivato dalla mia famiglia. Sono tranquillo e molto motivato.
In che cosa ti senti migliorato rispetto all’inizio della passata stagione?
Oltre ai miglioramenti tecnici, noto di aver compiuto un passo in avanti sotto l’aspetto mentale. So quello che voglio raggiungere e cerco di dare sempre il massimo per farcela. Mi sento molto più maturo.
Hai avuto modo di sentire il tuo ex allenatore Pietro Buttu per confrontarti con lui?
Il mister mi ha fatto l’in bocca al lupo ma dobbiamo ancora sentirci per bene. A Buttu devo quasi tutto perché è stato il primo a volermi in Prima Squadra a Finale. Inizialmente avevo in mente di ricominciare con calma negli Allievi dopo la Sampdoria. Volevo semplicemente divertirmi. Però la sua carica mi ha convinto e la svolta è arrivata quando ha voluto spostarmi in attacco a causa dell’infortunio di Vittori. Sono molto legato a lui e mi dispiace che non abbia potuto continuare ad allenare l’Albenga in Serie D. Mi auguro possa trovare presto una squadra per ripartire.
Quali sono gli obiettivi principali di Alessandro Debenedetti?
Obiettivi ne ho ma voglio essere scaramantico e non dichiararli apertamente. Dico solo che sono molto contento di come mi sta andando e devo cercare di fare bene al Mantova. Si parte dal presente per costruire il futuro.