Cosa significhi “faccia da bravo ragazzo” è difficile da dire ma sta di fatto che vedendo e ascoltando il classe 2000 Andrea Cambiaso viene subito da dirlo. Ecco perché è il protagonista perfetto della sua storia, passata dai colori dell’Albissola e del Savona una volta lasciato il Genoa. Una storia di perseveranza, partita dalla Serie D, che lo ha portato a esordire con la Juventus prendendosi la copertina al posto dei big in goal come Chiesa, Vlahovic e Rabiot. Perché? Perché non si è limitato a giocare bene, ma ha interpretato un ruolo nuovo nel calcio. “Giocare sulla fascia per lui è limitante, è un giocatore a 360°”, spiega Fabio Fossati, il mister ai tempi dell’Albissola.
Ma in che ruolo gioca? L’esordio con la Vecchia Signora
Nel 3 a 0 con cui la Juventus ha battuto l’Udinese, Cambiaso è stato schierato un po’ a sorpresa al posto di Kostic, come esterno sinistro nel 3-5-2. Nel referto, spicca il cross al bacio per la testa di Rabiot in occasione della terza marcatura bianconera. Ma ciò che ha rubato l’occhio è stata la qualità con cui l’ex Bologna ha interpretato la partita. La fascia sinistra è stata solo un punto di partenza per un’interpretazione moderna del ruolo. Cambiaso ha percorso la corsia ma ha spesso e volentieri accentrato il suo raggio d’azione trasformandosi in mezzala d’assalto e in centrocampista per il fraseggio, senza disdegnare le chiusure difensive. Piede destro come quello sinistro e viceversa. Passaggi precisi e cambi gioco. Ha regalato nuove geometrie e dimostrato di essere un esterno evoluto come se ne vedono ancora pochi. Alla Stones o alla Cancelo, i suoi idoli. Insomma, non chiamatelo terzino o quinto perché è qualcosa di più.
Cambiaso a DAZN
Non è entrato nel tabellino dei marcatori ma è stato mandato ai microfoni del postpartita proprio per la sua prestazione d’avanguardia. Ha spiegato come per lui essere alla Juventus sia come essere al ‘parco giochi’ vista la qualità dei campioni che lo circondano ricordando i trascorsi nel savonese.
“A 17 quando mi hanno mandato via dal Genoa mi sono ritrovato ad Albisola in Serie D – racconta -. Non è stato facile ma quell’esperienza mi ha fatto diventare ancora più forte. Dico a tutti i ragazzi di crederci e di allenarsi più degli altri. Sono arrivato qua perché mi sono allenato più di tutti gli altri”.
Mister Fabio Fossati: “Ha un microchip dove immagazzina tutte le informazioni”
Fabio Fossati, ora tecnico dell’Albenga, ha allenato Cambiaso ai tempi d’oro dell’Albisola. Nella stagione 17/18, quella della vittoria della Serie D. Il tecnico non si stupisce nel vedere un esterno giocare con tanta disinvoltura nel cuore del centrocampo. “Lo avevo detto in tempi non sospetti – spiega -. Con me fece una ventina di presenze di cui sei o sette da titolare. Lo impiegai in tutti i ruoli, eccezion fatta per l’esterno basso e il centrale difensivo. Una volta ha giocato pure falso nueve. Che dire, la sua qualità migliore è l’intelligenza“.
“Penso che lui abbia una sorta di microchip che gli consente di immagazzinare di anno in anno tutte le nozioni che gli vengono spiegate. Ha alzato sempre di più il livello, passando poi dal Savona – dove giocava terzino destro e nessuno si era accorto che è un sinistro naturale tanto era bravo – all’Alessandria, all’Empoli e poi di nuovo al Genoa, dove è stato apprezzato da un mister del calibro di Ballardini. Lo scorso anno al Bologna con Thiago Motta è cresciuto ancora grazie a un allenatore con idee molto moderne”, prosegue Fossati.
L’allenatore elogia poi anche la mentalità del giocatore: “Penso che non gli facesse piacere stare fuori. Ma non si buttava mai giù e anche quando non giocava al martedì si allenava con il solito entusiasmo. Si pone degli obiettivi e li raggiunge. Ricordo che nella poule scudetto lo misi nella coppia di mediani e fece una partita superlativa“.
Il percorso di Cambiaso
Classe 2000 nato a Genova, è cresciuto nel settore giovanile del Genoa. Poi, terminati gli Allievi nazionali è stato scelto da mister Fossati per disputare la Serie D con l’Albissola ad appena 17 anni. Dopo aver vinto il campionato, è passato nella stagione 2018/19 al Savona di mister Alessandro Grandoni, sempre in Serie D. Il primo gradino lo scala l’anno seguente vestendo i colori dell’Alessandria in Serie C e, l’anno dopo, veste la casacca dell’Empoli. Solo sette presenze nella Serie B ma vive lo spogliatoio di una squadra che alla fine dell’anno ha festeggiato il salto in Serie A. Massima serie che assaggia per la prima volta nell’annata 2021/22 con i colori del Genoa. Buone prestazioni che gli valgono la chiamata della Juventus, che lo ha girato in prestito al Bologna. Il resto è storia recentissima, iniziata ieri. L’ultimo scalino è quello dell’Azzurro, vestito solo con l’Under 21. Attenzione alle prime chiamate del Ct Luciano Spalletti.