Diatriba

Alassio, polemica sul Festival della Cultura: interviene la compagna del sindaco ed è scontro con Jan Casella

Barbara Nieddu ha attaccato la minoranza, taggando Melgrati. Casella ha replicato avanzando dubbi sul possibile “ruolo ombra” della partner del primo cittadino

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Alassio. Uno scontro a tutto campo, quello certificato sui social e andato in scena in queste ore, tra Barbara Nieddu, compagna del sindaco Marco Melgrati e, almeno in questo caso, sua “portavoce”, avendo scritto un post in cui ha attaccato la minoranza taggando il marito. Ne è nato uno scontro con il leader della minoranza alassina Jan Casella, che nella sua replica non ha esitato ad avanzare qualche sospetto sul “ruolo ombra” di Nieddu, che faceva parte di una società che ha ottenuto l’assegnazione dell’organizzazione dello stesso Festival nel 2021 (con una relativa indagine da parte della guardia di finanza).

Tutto è nato da un’accusa di Casella che, in consiglio comunale e non solo, aveva espresso forti critiche all’amministrazione, sia sulla mancata sicurezza nella cittadina ligure, al centro di numerosi fatti di cronaca che (a detta di Casella) “caratterizzano, in modo negativo l’estate” sia su un altro aspetto: “la povertà dell’offerta degli eventi e manifestazioni ad Alassio”, al punto da presentare un’interpellanza sui costi, ritenuti “eccessivi”, del Festival.

Ma questa volta ad attaccare la minoranza, come detto, non è stato il sindaco, o almeno non direttamente. L’affondo è arrivato dalla sua compagna, che ha però taggato Melgrati, fungendo di fatto da portavoce del primo cittadino: “Il governatore Toti ha deliberato un patrocinio oneroso all’evento, pari a 31.500 euro che vanno a sommarsi agli sponsor che aiutano la manifestazione, – ha scritto Nieddu, difendendo di fatto l’operato del Comune alassino. – Caro Jan Casella quando sarà in grado di fare un festival regionale che dura 12 mesi, a soli 150mila euro (detratti gli sponsor e il contributo della regione) potrà avere un confronto con l’attuale amministrazione”.

E ha concluso: “Quello che disturba non è la critica, anzi ben venga, ma dire tanto per, senza un obbiettivo e idee, provoca solo quell’amaro in bocca che non serve a questa città”.

Ma la replica piccata di Casella, che ha avanzato più di un sospetto sul ruolo che avrebbe Nieddu (di fatto non ricopre ruoli istituzionali) dietro le quinte dell’organizzazione degli eventi alassini: “Gentile signora Nieddu, – ha scritto il consigliere di minoranza, – a differenza dell’8 maggio, quando al termine del dibattito (si riferisce al confronto organizzato da IVG, ndr) con il suo compagno Marco Melgrati, lei volle parlare con me al telefono, ed io ascoltai, senza replicare ai suoi sproloqui, stavolta mi permetto di risponderle pubblicamente, dato che mi ha tirato in ballo”.

E qui l’affondo: “Noto che l’argomento la tocca molto nel vivo, possiamo quindi dare per assodato che sia lei l’organizzatrice dell’evento (Festival Ligyes erede del festival della cultura che si tiene da 4 anni ad Alassio). Mi sfugge in qualità di cosa e anche perchè l’amministrazione guidata dal suo partner decida di investire somme considerevoli per l’organizzazione del festival, se c’è già lei, signora, che se ne occupa”.

E poi Casella ha concluso: “Vede, non dovete convincere me della bontà del vostro adorato festival, dovete convincere gli operatori del turismo, i cittadini, i turisti di Alassio sullo spendere quelle cifre (150 mila euro) in quel modo se per quel tipo di intrattenimento sia opportuno. Non raccontiamoci però la favola del festival che dura 12 mesi. Noi ci siamo mossi per chiedere la massima trasparenza sui costi.”

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