Il nuovo Vado di mister Renato Mancini inzierà domani la preparazione allo stadio “Chittolina”. Negli occhi di giocatori e dirigenza, c’è ancora la vittoria contro la Sanremese nella finale playoff. Un successo che non ha portato al ripescaggio ma che, aprendo il discorso, ha permesso di toccare con mano forza e ambizione del club. I rossoblù non si sarebbero tirati indietro in caso di ripescaggio in Serie C.
Va da sé quindi che i riflettori siano puntati quest’anno più che mai sul club del presidente Franco Tarabotto. Salutato Marco Didu, la società ha siglato l’accordo con un mister che lo scorso anno è arrivato al secondo posto nel Girone I (l’intervista ) e inserito in organico giocatori di livello come Donaggio, Fatnassi, Valagussa, Capone, Costantino, Opoku confermando il blocco della scorsa annata. Ultimo in ordine di tempo, l’arrivo del portiere canadese Andrew Romano, classe 2005 proveniente dalla Toronto FC Academy. Un gigante alto due metri.
Lo stesso mister aveva dichiarato che, per forza di cose, l’obiettivo non può che essere perlomeno eguagliare il grande risultato dello scorso anno. Come sottolineato anche dal diretttore Olivieri, non sarà un torneo scontato però. Il Vado se la dovrà vedere con la Sanremese, che da un biennio almeno punta forte alla promozione, il Bra e il Ticino. Tuttavia, lo stimolo è forte perché il club della prima Coppa Italia potrebbe riportare una categoria Pro in provincia di Savona dopo un bel po’ di tempo.
“Ci sono tante squadre che stanno allestendo formazioni importanti – aveva dichiarato Olivieri in occasione della presentazione dei nuovi giocatori -. Noi abbiamo cambiato tanto e pensare partita per partita. Normale che il nostro obiettivo sia stare nelle posizioni alte. Lo scorso anno abbiamo vinto i playoff, tutti si aspettano che vogliamo vincere il campionato. C’è però tanta concorrenza”.
La ricetta è quella delle ultime due stagioni, con Solari prima e Didu poi: “Bisogna creare il prima possibile unione d’intenti nello spogliatoio e poi seguire l’allenatore. Non dobbiamo pensare all’obbligo di vincere il campionato. Non è per nasconderci, ma perché bisognare fare le cose step by step. Voliamo basso e lavoriamo forte. Quello che sta facendo il Vado è grazie alla passione e agli investimenti del presidente Franco Tarabotto, altrimenti non potremmo contattare giocatori importnati”.
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