Liguria. Il taglio degli istituti scolastici a seguito della legge di bilancio 197 del 2022 al centro del dibattito in Consiglio regionale, con riferimento alle ripercussioni in Liguria in merito ai fondi a disposizione.
Il consigliere regionale Sergio Rossetti (Pd-Articolo Uno) ha presentato un’interrogazione, sottoscritta dai colleghi del gruppo; in cui ha chiesto la posizione della giunta rispetto al confronto tra Governo e Regioni sulla legge 197, che ha rideterminato il contingente organico dei dirigenti scolastici e dei servizi generali e amministrativi, con una riduzione delle sedi e dei dirigenti.
Il consigliere ha chiesto anche di salvaguardare il diritto all’istruzione ed i livelli occupazionali, in particolare nelle aree interne, dove è già difficile mantenere aperti i plessi scolastici.
L’assessore alla scuola Simona Ferro ha risposto che la legge di bilancio 197 del 2022 non prevede chiusure di plessi scolastici, non interviene sui criteri di formazione delle classi e non favorisce il rischio di “classi pollaio”.
In base alle indicazioni del Ministero, nel triennio 2024-2027 per la Liguria è prevista una diminuzione da 170 a 167 dirigenti, ma ad oggi sono 162 in totale (148 in servizio nelle scuole e 14 distaccati a vario titolo). Le istituzioni scolastiche autonome, invece, diminuiranno nello stesso triennio il numero dei dirigenti da 188 a 186: di queste ultime, 14 sono sottodimensionate rispetto ai criteri stabiliti dal Ministero e rispondono alle esigenze specifiche dei territori montani e in generale delle aree interne.
L’assessore Ferro ha precisato che il testo definitivo del decreto ministeriale non è ancora stato pubblicato, quindi non è ancora possibile ragionare nel dettaglio sulle scelte da fare per l’organizzazione della rete scolastica. Questo, in particolare per le scuole primarie e secondarie, in una giornata nella quale, invece, si sono annunciati gli interventi per le superiori da parte della Provincia di Savona grazie alle risorse del Pnrr.