Savona. “La programmazione parte con le modalità fissate dall’accordo che l’Asl 2 ha siglato con le organizzazioni sindacali della dirigenza e del comparto per attivare sedute operatorie aggiuntive, abbattere le liste d’attesa chirurgiche e contenere il numero dei turni di reperibilità del personale”. L’assessore alla Sanità Angelo Gratarola replica così alle parole del consigliere di opposizione Roberto Arboscello a margine del Consiglio regionale di oggi in merito alla programmazione straordinaria delle sale operatorie.
“Contestualmente – ha aggiunto – sono stati attivati due progetti, uno dei quali è operativo dall’11 luglio e interessa il blocco operatorio del Santa Corona di Pietra Ligure. Queste misure tengono conto del periodo estivo, che in Liguria comporta un incremento significativo degli accessi al pronto soccorso e di conseguenza dell’occupazione dei posti letto”.
Secondo Gratarola, infine, occorre trovare un bilanciamento tra le esigenze del carico maggiorato e l’operatività dei progetti per abbattere le liste di attesa.
“Il primo progetto, predisposto e valutato nella sua efficienza, è già operativo ed interessa il Blocco Operatorio dell’ospedale Sanita Corona di Pietra Ligure e nei prossimi giorni partiranno gli altri progetti già autorizzati – aggiunge Angelo Gratarola – L’accordo raggiunto è l’esatto contrario di quanto sostiene il consigliere di opposizione: da una parte punta a mitigare le liste d’attesa e dall’altra contiene il numero di turni di reperibilità del personale del comparto in un contesto regionale e nazionale che, notoriamente, è di difficoltà oggettiva”.
“E’ bene poi non usare episodi aneddotici per giudicare un sistema nel suo complesso in quanto risulta scientificamente scorretto”.
In merito alle deroghe al Piano Socio Sanitario 2023-2025 poi l’assessore precisa: “Per la Chirurgia della Mano dell’ospedale San Paolo di Savona il Ministero non richiede alcuna deroga in quanto la struttura è già in linea con il decreto ministeriale 70 – sottolinea Angelo Gratarola – Circa poi la critica secondo la quale Regione Liguria avrebbe chiesto troppe deroghe, faccio notare che l’alternativa sarebbe non chiederle e avere la metà dei servizi”.
“Pertanto è proprio attraverso un’interlocuzione propositiva e proficua con il Ministero della Salute, mirata a evidenziare le attività che pur non previste dalla normativa risultano importanti, che si garantiscono e si tutelano le esigenze dei cittadini all’interno di un determinato territorio” conclude l’assessore regionale.