Soluzione

Ospedali Santa Corona e San Paolo: “Riconoscere con legge regionale il Dea di II livello diffuso”

La presa di posizione dell'associazione "Amici del San Paolo" dopo l'incontro con il direttore di Alisa

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Savona. Si prende atto dell’onestà intellettuale del direttore di Alisa prof. Filippo Ansaldi nell’ammettere ufficialmente che “il DEA diffuso nell’Asl2 basato sull’integrazione dei servizi del San Paolo e del Santa Corona nei fatti è già attuato con la collocazione a Savona di specialità previste proprio nel DEA di secondo livello. Ma la proposta non è tecnicamente recepibile”.

Parole del presidente dell’associazione “Amici del San Paolo” Giampietro Storti, in relazione all’incontro savonese sull’assetto ospedaliero per la provincia previsto nel nuovo piano sanitario.

“Ci chiediamo allora come possono essere stati tecnicamente recepibili il Gaslini diffuso, il San Martino diffuso, il Galliera diffuso già statuiti con legge regionale o delibere di Asl”.

“Ci si chiede come può continuare a reggere istituzionalmente un DEA 2 periferico carente di specialità fondamentali di un DEA 1 e di un DEA 2 con il rischio che un intervento di una autorità super partes ne cancelli l’esistenza con la conseguenza di accentrare alte specialità a Genova, con grave danno per le popolazioni” aggiunge ancora Storti, con riferimento anche al giudizio ministeriale sul nuovo piano regionale.

“Il bacino di utenza inferiore a quello stabilito per legge (maggiore di 600.000 abitanti) sottende una bassa epidemiologia, conseguentemente insufficienti casistiche e insufficienti skills. Già oggi due elicotteri (fra poco tre) trasferiscono da tutta la regione i casi più gravi al DEA 2 del San Martino di Genova, unico dipartimento di emergenza della Regione Liguria provvisto di tutte le specialità di legge”.

“Il riconoscimento nella legge regionale del Dea 2 diffuso fra i due ospedali dell’Asl2 savonese rafforzerebbe giuridicamente e nei fatti la struttura e allontanerebbe i rischi della sua abrogazione per ragioni di diritto ed economiche. L’inarrestabile decremento demografico, la perenne insufficienza di risorse economiche ed umane dovrebbe fare riflettere il legislatore”.

“E’ la politica che decide, i tecnici trovano soluzioni” conclude il presidente dell’associazione savonese.

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