Vado Ligure. Sindaci e associazioni savonesi, ma non solo: industriali e sindacati hanno commentato l’annuncio odierno del commissario straordinario e presidente di Regione Giovanni Toti sul nuovo rigassificatore nel bacino di Vado Ligure, con la conseguente realizzazione dell’infrastrutturazione necessaria al funzionamento dell’impianto energetico (per il secondo semestre del 2026), che, quindi, ha visto già la scelta di destinazione, avviando parallelamente la procedura amministrativa e tecnica sul progetto che dovrà poi essere vagliata sotto il profilo ambientale.
Ormai l’iter è partito con l’istanza avviata dalla Snam, nell’ambito della stessa governance commissariale indicata per concretizzare il piano nazionale sull’energia: “E’ una importante occasione di sviluppo economico per il territorio savonese – ha detto il presidente dell’Unione Industriali Angelo Berlangieri – Non dimentichiamo che l’impianto nasce in relazione alla grave crisi energetica che abbiamo vissuto negli ultimi tempi e che ha penalizzato tutto il nostro sistema produttivo”.
“Si aprono opportunità per diverse aziende del territorio legate alla filiera, penso al comparto dell’impiantistica e della manutenzione, ma non solo. E poi l‘indotto generato dalle opere compensative previste per legge e che andranno a generare effetti positivi sulle imprese locali” ha aggiunto Berlangieri.
“Stando alle prime indicazioni progettuale si tratta di una installazione non impattante e che userà le tecnologie in essere per l’impianto previsto e per la stessa rete di distribuzione”.
Infine il messaggio: “Oltre alla valutazione ambientale, auspico che gli interventi complementari che saranno stabiliti siano accompagnati da una adeguata pianificazione territoriale e urbanistica, efficiente e competitiva per tutta l’area industriale e portuale. E’ chiaro che come Unione Industriali chiediamo significative ricadute per la provincia di Savona sul fronte del sistema produttivo e sui livelli occupazionali” conclude il presidente degli Industriali savonesi.
E i sindacati criticano il metodo della Regione, con riferimento al loro mancato coinvolgimento prima dell’annuncio ufficiale: “Come per ogni cosa che si decide di fare o non fare in provincia, la Regione non ne discute mai con il territorio – dice Andrea Pasa della Cgil -. Non è stato fatto un incontro che sia uno con i sindacati e neanche un incontro pubblico per spiegare di cosa si tratta. Attendiamo che ci presentino in maniera più approfondita il progetto tenendo conto che noi sindacati avevamo chiesto un incontro alle società che dovrebbero costruire l’impianto e ci eravamo detti che alla fine dell’iter, che non era ancora finito, avremmo fatto un ulteriore passaggio. In quel momento non avevamo ancora espresso la nostra posizione: bisogna valutare impatto ambientale, occupazionale ed economico e se porta sviluppo sul territorio” conclude.
Per Simone Pesce della Cisl: “E’ una notizia che non mi sorprende ma nello stesso tempo mi sorprende il metodo sarebbe bene condividere con il territorio le decisioni piuttosto che annunciarle sui giornali. E’ un errore relazionarsi così sul territorio. Sull’impianto non possiamo dire nulla, perché non sappiamo nulla del progetto. Bisogna avere delicatezza per questioni di questo tipo così impattanti”.
Infine il commento di Sheeba Servetto della Uil: “Non possiamo venire a sapere queste notizie dai giornali. Noi rappresentiamo il territorio e quando ci sono azioni che lo coinvolgono che hanno anche conseguenze, siano esse positive o negative, ci deve essere una interlocuzione con le organizzazioni sindacali. Molto spesso si prendono decisioni senza avere un confronto preventivo, solo quando ci sono conseguenze che non si riescono a governare si chiede al sindacato di intervenire” conclude.