Rabbia

Ad Andora quasi 1000 persone per la “via crucis” dell’acqua salata, bloccata l’Aurelia: “Chiediamo al Governo la moratoria delle bollette” fotogallery

Il sindaco Demichelis: "Prioritario dimostrare che non si può pagare per un servizio non goduto". Truzzi: "La prossima protesta sotto la sede di Rivieracqua". Grassa: "Il dissalatore non basta"

Andora. Sono partiti alle 21 davanti al dissalatore di via Risorgimento, per protestare contro la crisi idrica che ormai da oltre un anno tormenta Andora. Una vera e propria “via crucis” dell’acqua salata indetta dalle associazioni Assoutenti, Onda ligure Consumo Ambiente e Comitato Acqua Cara in Bolletta Andora che ha visto protagonisti sindaco, rappresentanti delle associazioni e molte centinaia di cittadini, sia residenti sia proprietari di seconde case. Un corteo per la città che a un certo punto ha anche bloccato l’Aurelia, tra slogan e striscioni per gridare una esasperazione ormai giunta al punto di non ritorno.

Il primo gesto eclatante è stata la firma, da parte del sindaco di Andora Mauro Demichelis, del presidente di Assoutenti Furio Truzzi e dei rappresentanti di tutte le altre associazioni coinvolte, di una richiesta congiunta al Governo di moratoria delle bollette di Rivieracqua per gli utenti di Andora, come accade per i comuni colpiti da calamità naturali. Destinatario della missiva è la Presidenza del Consiglio dei Ministri, Ministero della Protezione Civile, e per conoscenza a Regione Liguria – Commissario ad acta per l’emergenza idrica, EGATO Servizi Idrico e Rivieracqua Spa.

La richiesta di moratoria evidenzia la particolare situazione di Andora nel quadro della problematica diffusa della siccità che sta colpendo ogni zona di Italia. Oggetto di moratoria le bollette relative ai periodi in cui sono vigenti le ordinanze sindacali di consumo ai soli scopi igienico sanitari, ovvero dal 25 luglio 2022 al 1° febbraio 2023 e dal 21 luglio 2023 fino a quando permarrà in vigore l’attuale ordinanza emessa dal sindaco Mauro Demichelis a causa della risalita del cuneo salino nella falde.

“Ho proposto al presidente Furio Truzzi di Assoutenti che si è trovato concorde, insieme alle associazioni Onda Ligure Consumo e Ambiente e il Comitato Acqua Cara in bolletta il percorso della richiesta della moratoria – ha dichiarato Demichelis – Al di là del riscontro economico, è prioritario dimostrare che i cittadini e le attività non possono pagare per un servizio non goduto e che Andora merita le stesse tutele dei comuni colpiti da altre calamità. Non minore la partita dei ristori dei danni a elettrodomestici e caldaie che le associazioni stanno portando avanti con i loro legali e che credo potrebbero avere vantaggi anche dalla moratoria. Qualora non sarà concessa perché lo Stato non ne ravvedesse le condizioni, ovvero evidenziasse che il gestore avrebbe dovuto e potuto agire meglio ed evitare la situazione che Andora sta vivendo, allora saranno ufficializzate a tutti i livelli le responsabilità di Rivieracqua, a cui non potrà sottrarsi. Naturalmente da domani si continua, ognuno con i suoi ruoli a chiedere acqua dolce per Andora e che Rivieracqua apra rubinetti delle condotte del Roja per dare quel contributo necessario ad abbassare i cloruri nelle condotte e rendere più efficace l’apporto del dissalatore, unica fonte di acqua dolce del territorio”.

“Questo è un inizio – ha aggiunto Truzzi – La prossima manifestazione ci organizzeremo per farla sotto la sede di Rivieracqua. Abbiamo diritto a non pagare se l’acqua non è potabile. Ben venga questa firma, che formalizza una richiesta forte alle autorità. Sono sicuro che potremo sensibilizzare anche Toti a supportarci. E’ una battaglia comune, noi personalmente come associazione abbiamo anche attivato un nostro canale con la Presidenza del Consiglio dei Ministri per chiedere un incontro specifico. Siamo anche molto attivi sul tema dei danni che l’acqua salata ha causato a tante famiglie, insieme ai nostri legali abbiamo attivato delle procedure per chiedere dei rimborsi”.

Il dissalatore non basta – ha sostenuto Sabrina Grassa, presidente del Comitato Acqua Cara in Bolletta e già candidata sindaco per il M5s ad Andora nel 2014 – perché non soddisfa tutta la popolazione, copre giusto due o tre vie. Dovrebbe essere aiutato da altri metri cubi provenienti da Rivieracqua che per ora non sono arrivati. Il responsabile? Sicuramente il gestore, poi non conosciamo le altre situazioni però Rivieracqua ha sicuramente le sue responsabilità”

Il corteo che ha sfilato per le vie del paese è stato organizzato dalle associazioni a tutela dei consumatori Assoutenti, Onda Ligure Consumo e Ambiente e Comitato Acqua Cara in bolletta, ha raggiunto il centro cittadino, l’isola pedonale di via Roma, toccando anche il magazzino di via Santa Lucia dove Rivieracqua, da questa mattina, sta distribuendo gratuitamente le bottiglie d’acqua alla popolazione. Con un colpo di scena finale: il passaggio sull’Aurelia, che nelle intenzioni degli organizzatori doveva durare solo pochi minuti, si è trasformato in un sit-in spontaneo di protesta da parte di alcuni manifestanti (una decina circa) che ha bloccato la strada per diversi minuti, chiedendo “acqua per i bambini” e rifiutando di alzarsi. “Visto che secondo noi il corteo non serve a niente ci siamo fermati qui, per vedere se questo può smuovere qualcosa in più – ha spiegato uno di loro – E’ una processione, mancano il santo e il prete in cima… questa sera a me non sembra un atto di protesta”.

“Questa sera Rivieracqua ha l’opportunità di vedere i volti dei cittadini che non ritiene degni di aver acqua dolce nelle loro case – ha aggiunto Demichelis – Nessun rappresentante di Rivieracqua si è mai degnato di venire a parlare ai cittadini. Siamo in queste condizioni per la scelta scellerata del gestore della rete idrica di privare Andora dell’acqua del Roja che viene distribuita a tutti gli altri comuni dell’ATO Imperiese di cui anche noi facciamo parte. I cittadini raccolti dalle associazioni hanno sfilato per le strade per chiedere acqua potabile subito per tutta Andora. Ricordiamo che ad oggi non sono presenti sul territorio le cisterne con l’acqua potabile. Poi c’è la questione dei risarcimenti per i danni seguita con attenzione dalle associazioni e lo sblocco da parte del governo dei fondi richiesti da Regione Liguria”.

“Il fatto di essere qui a chiedere unanimamente all’amministrazione comunale una moratoria è un fatto nuovo – ha fatto notare Truzzi – importante per esercitare un diritto che nelle calamità dovrebbe essere scontato e invece non è. A questo punto riteniamo necessario protestare davanti alla sede di Rivieracqua: se l’amministrazione è disponibili, noi ci saremo. Non possiamo più tollerare questo silenzio, questa inerzia“.

In corteo con i cittadini anche rappresentanti dell’amministrazione comunale fra cui il Presidente del Consiglio comunale Daniele Martino, l’assessore Maria Teresa Nasi, l’assessore Monica Risso, i consiglieri Marco Giordano e Ilario Simonetta.

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