Liguria. Ha come oggetto il riutilizzo delle acque reflue (le cosiddette “acque bianche”) in Liguria l’ordine del giorno depositato il 31 maggio scorso in Regione dai consiglieri della Lega Brunello Brunetto (primo firmatario) Stefano Mai, Sandro Garibaldi, Alessio Piana, Mabel Riolfo e che sarà discusso in occasione di una delle prossime riunioni dell’assemblea legislativa.
“Oggi risulta ancora molto elevata la quantità di acque reflue affinate che viene immessa nei corpi idrici recettori (il mare in particolare per la nostra regione); un’immissione che fa perdere la possibilità di riutilizzare una risorsa preziosa, soprattutto alla luce dell’attuale emergenza siccità – si legge nel documento – Una corretta gestione del ciclo dell’acqua prevede l’applicazione delle conoscenze tecnologiche esistenti per il conseguimento di obiettivi socialmente ed economicamente utili, quali la tutela dei corpi idrici superficiali e sotterranei e la corretta gestione della risorsa acqua”.
“Il riutilizzo delle acque reflue depurate rappresenta una modalità di gestione razionale della risorsa idrica, capace di fornire alla comunità il necessario approvvigionamento, almeno per gli usi per i quali non si richieda acqua di elevata qualità, a costi più bassi, in quanto il riciclo ha costi inferiori rispetto allo smaltimento”. E’ quindi “un dovere etico procedere nell’implementazione e nella messa a sistema del recupero delle acque reflue affinate, rendendolo un sistema permanente e il più possibile diffuso”.
In altri termini, le “acque bianche” opportunamente trattate possono essere utilizzate, ad esempio, per l’irrigazione in agricoltura o per la pulizia delle strade. Un riuso responsabile che “chiude” il ciclo dell’acqua riducendo gli sprechi. Un’idea simile a quella presentata giusto in questi giorni dal sindaco di Loano Luca Lettieri e che prevede il riutilizzo dell’acqua delle piscine pubbliche per l’irrigazione del verde pubblico.
L’ordine del giorno impegna il presidente della Regione Giovanni Toti e la giunta “ad avviare ogni azione utile affinché nella nostra regione si diffonda la cultura del riutilizzo delle acque reflue affinate e venga impiegata il più possibile tale modalità di gestione razionale della risorsa idrica; a valutare la possibilità di predisporre un piano di investimenti volto a implementare le tecnologie e le infrastrutture necessarie alla messa a sistema del riutilizzo delle acque reflue affinate nella nostra regione; a portare l’oggetto del presente provvedimento in sede di Conferenza Stato-Regioni, per un confronto sulle migliori pratiche ad oggi applicate su tale argomento e per avviare un percorso di ampiezza nazionale che porti a incrementare la percentuale di riutilizzo delle acque reflue affinate”.