Liguria. “Hanno ignorato 14mila persone che chiedevano di rigettare questa norma, così come i pareri di autorevoli esperti che li informavano sulla pericolosità di queste scelte. Pareri che hanno dimostrato che l’acqua, in aree in cui si consentirebbero le nuove edificazioni, potrebbe arrivare a 70 cm e viaggiare alla velocità di 1m/s, quindi pericolosa”.
Nuovo affondo delle associazioni ambientaliste ligure sulla modifica al regolamento regionale per edificare anche in aree esondabili a basso rischio, una misura che aveva già scatenato polemiche nei giorni e nelle settimane scorse, anche sull’onda di quanto accaduto in Emilia Romagna con la drammatica alluvione.
In Commissione Ambiente e Territorio il rinvio rispetto al voto sul provvedimento (previsto ieri), con la giunta regionale intenzionata ad andare avanti nonostante l’appello che era stato rivolto ai consiglieri regionali per chiedere loro “un radicale cambiamento” della delibera: “In quest’ultimo mese abbiamo scritto due volte al Consiglio regionale chiarendo la nostra posizione nel merito e il grave rischio per il nostro territorio e per chi ci vive”, con riferimento alle critiche e osservazioni sui contenuti del documento, sollevate anche da Comuni e Università.
“Hanno ignorato le associazioni ambientaliste che avevano sottolineato come, in una situazione di forte cambiamento climatico, il regolamento proposto e poi approvato non tenesse minimamente in conto di questo scenario (di cui in queste ore vediamo nuove conseguenze!)” aggiungono Fridays for Future, Genova che osa, Italia Nostra, Legambiente Liguria, Lipu, Pro Natura Genova e WWF Liguria.
“La Liguria è una terra fragile, in cui più della metà delle persone vive in aree a rischio frana (dati Ispra), in cui il 95% dei comuni è a rischio idrogeologico (dati Legambiente)”.
“Toti espone tutte e tutti noi a un grave rischio in nome del profitto e del cemento! Continueremo ad opporci a scelte potenzialmente nefaste come queste in nome della difesa dell’ambiente, del paesaggio e dell’incolumità delle persone” concludono le associazioni.