Pietra Ligure. “Nella mia qualità di coordinatore del Comitato Civico di Pietra Ligure “Acqua Bene Comune – Bollette giuste” rendo noto che, relazionandoci con l’associazione di tutela del consumatore “Onda ligure – Consumo Ambiente E.T.S.” ed, in particolare, con il relativo ufficio legale rappresentato dall’avvocato Giulio Muzio, che si occupa approfonditamente dello studio delle problematiche sui servizi idrici, abbiamo intrapreso un percorso di piena collaborazione finalizzato alla tutela dei cittadini – utenti del servizio idrico della città di Pietra Ligure i quali, da anni, in gran maggioranza, subiscono l’imposizione illegittima nelle bollette delle utenze domestiche dell’acqua dei costi di una completa depurazione delle acque reflue che, tuttavia, non è mai stata effettuata”. Lo ha detto il consigliere comunale di Pietra Ligure Mario Carrara che torna così sulla questione della depurazione acque.
L’avvocato Giulio Muzio in qualità di legale del’associazione Onda ligure – Consumo Ambiente E.T.S invita il gestore “a non addebitare illegittimamente la quota di depurazione agli utenti interessati dal caso e ad instaurare un tavolo conciliativo con le Associazione a Tutela del Consumo per la ripetizione delle somme indebitamente percepite negli anni passati”.
“Come è inequivocabilmente emerso dalle risultanze dell’assemblea pubblica del 29 maggio u.s. – prosegue Carrara -, i costi della stessa depurazione nelle bollette, che incidono per oltre il 40% del totale delle stesse, costringono i cittadini-utenti a sacrifici economici pesanti ed ingiustificati per un servizio, quello della medesima depurazione, che viene richiesto in pagamento senza esser effettuato come corrispettivo”.
“Per di più – continua il consigliere pietrese -, le gravi inadempienze e le responsabilità gestionali nella effettuazione di tutti i lavori inerenti la depurazione inducono ad ipotizzare tempi ben dilungati e non certo immediati nella risoluzione di queste ultime problematiche, con la conseguenza che perdureranno ancora scarichi a mare di reflui non depurati ma solo assoggettati ad un sommario pretrattamento, con la continuazione di una situazione di sostanziale inquinamento marino. Per tutto quanto sopra, ritenendo necessario intervenire tempestivamente, almeno per quanto consta alle nostre facoltà e riguarda, in particolare, le ingiuste bollette ed il recupero delle ingenti somme di danaro pagate dagli utenti negli anni per servizi a loro non resi”.
Conclude Carrara: “Questo rappresenta il primo passo concreto verso il ripristino di una corretta bollettazione dell’acqua e verso la restituzione di soldi che non avrebbero dovuto esser pagati nelle bollette precedenti ed attuali. Quindi, quando saremo finalmente in possesso delle informazioni e degli elementi necessari per individuare le responsabilità cui ascrivere questa incresciosa situazione, ci muoveremo di conseguenza”.