Savona. Angelo Berlangieri, presidente dell’Unione Industriali di Savona, tiene la barra dritta e cerca di non smarrire una certa attitudine a essere molto combattivo, spesso – e vogliamo dirlo in senso positivo – con iniziative che vanno anche oltre il suo ruolo istituzionale. Per questo può essere utile in questo momento ascoltarlo su alcuni dei temi principali sul tappeto a Savona, anche se per ognuno occorrerebbe un’enciclopedia.
Presidente Berlangieri, lei ha organizzato una visita a sorpresa sul cantiere di Miramare dell’Aurelia bis, portandosi appresso i sindaci di Savona, Albissola Mare e Albisola Superiore. Il risultato è noto: cantiere chiuso, nessuno a lavorare. L’Anas si è difesa sostenendo che gli operai stavamo lavorando a Grana. Ma l’Anas, questo grande carrozzone statale, è ancora credibile? Non può aumentare gli operai? E soprattutto lei non si sente solo a combattere certe battaglie, almeno con azioni come quella che ha messo in atto a Miramare?
“Ma no, non sono solo, chi deve occuparsi dei problemi lo fa, anche se magari con altri metodi. Credo che questi sopralluoghi a sorpresa, chiamiamoli così, siano utili per tenere sotto pressione chi di dovere. Non so se debbano essere utilizzati più operai, ma certamente so che l’Aurelia bis è in ritardo di anni e credo che mille giorni per ultimarla siano molti. Già questo primo lotto serve a poco, la speranza è che si possano eseguire le modifiche necessarie a Miramare e procedere al ribaltamento del casello di Albisola. Nello stesso tempo si deve pensare al secondo lotto, quello che dovrebbe portare il tracciato verso il casello autostradale di Savona-Zinola”.
A proposito di traffico, i cantieri sulle autostrade sono diminuiti ma non eliminati del tutto, e per giunta paghiamo ancora i pedaggi. Si devono fare lavori vecchi di anni, non sarebbe giusto su alcuni tratti concedere il transito gratuito?
“Per i cantieri qualcosa si è mosso, il tratto di A10 verso Genova è più libero, i problemi maggiori mi sembrano sull’A26 e verso Torino e Ventimiglia, due tratti in concessione ai privati del Gruppo Gavio. Sulla A6 mi sembra indispensabile procedere con la nuova variante diretta tra Altare e Savona. Sui pedaggi ci stiamo battendo inutilmente. Non si stanno eseguendo lavori di miglioramenti, cose in più come nuove corsie, ma solo lavori di messa in sicurezza per l’incuria di decenni. Pagare il pedaggio è aberrante”.
Presidente, passiamo al turismo. Molti cercano di accreditare un ottimismo che ci sembra sinceramente eccessivo: sold out, prenotazioni estive in aumento ecc. ecc. Per ora solo il ponte di questi giorni ha portato vero movimento, per il resto andiamo verso la tradizionale stagione tra metà giugno e metà settembre. Dopo gli anni del Covid è già molto, senza dubbio, ma il lavoro da fare è ancora molto”.
“Bisogna parlarsi chiaro. Sono ripartiti i movimenti diciamo così di massa da Piemonte e Lombardia dopo il Covid e con la guerra che consiglia molti a non scegliere destinazioni troppo lontane da casa. Noi dobbiamo invece posizionarci in modo più strutturato, cercando non solo la massa ma anche la redditività. Non dobbiamo puntare solo su chi viene qualche ora al mare. Anche la promozione deve andare in questo senso”.
Il comparto turistico sta interrogandosi soprattutto su due cose: la mancanza di personale e la necessità di una nuova regolamentazione per l’affitto degli alloggi, nel mirino del settore alberghiero. Lei che ne pensa?
“Un discorso lungo, ovviamente. Proverò a sintetizzare. Per quanto riguarda il personale, andiamo verso l’inverno demografico e bisognerà dunque pensare a risorse umane che arrivano dall’immigrazione. Nel breve periodo occorre cercare personale da pagare in modo corretto e formare con competenze adeguate: chi lavora nel turismo deve capire meglio ciò che vuole chi è in vacanza e sapere che si lavora anche e soprattutto di sera e nei festivi. Sull’affitto degli alloggi posso dire che è giusto avere a disposizione questa possibilità, ma non ci può essere concorrenza sleale. Il governo sta pensando di vietare l’affitto per una sola notte, è una strada che si può approfondire”.
Presidente Berlangieri, non vorrei allargare troppo l’orizzonte, ma in questi giorni si parla molto dei nostri porti di Savona e Vado, in mano ai genovesi. Non pensa che sia venuto il momento di riequilibrare le risorse verso Savona? E perché non pensare che il prossimo presidente della cosiddetta Autorità di Sistema, per una naturale alternanza, possa essere un savonese?
“Il porto è basilare per la nostra economia e i suoi rapporti con l’Europa. Si figuri quanto sia decisivo per noi imprenditori. Credo che il nuovo piano regolatore possa essere un primo momento per far valere gli interessi di Savona e Vado, esigenza che condivido in pieno dopo l’accorpamento dovuto alla legge Del Rio. Un presidente savonese? Sarebbe un elemento di equità ma la vedo durissima”.