Sanremo. Sono svariate stagioni che si commenta il talento di Edoardo Capra, giocatore dotato di una tecnica ed una intelligenza calcistica fuori dal comune. Ma di anno in anno il classe 1988 si scopre sempre più duttile e con Marco Didu, oltre ad essere riuscito a vincere un playoff di Serie D, ha trovato maggiore equilibrio a livello di campo ma anche come mentalità. Insomma, Capra è un po’ come il vino.
“Raggiunto un traguardo storico per il Vado – dichiara con orgoglio il fantasista finalese -. Il presidente crede in un ipotetico ripescaggio in Serie C per poter fare qualcosa in più. Risultato deciso da una prodezza di capitan Lo Bosco, che chiude tutti i cerchi. Sono felicissimo per lui che a Sanremo ha passato degli anni e so quanto è bello segnare contro le ex squadre“.
Su Didu ci sono solo parole di stima: “Mi ha allungato la carriera rigenerandomi in un ruolo nuovo. Da lui ho appreso l’equilibrio e la voglia di provare a giocare in ogni momento. L’equilibrio lo definirei esagerato perché è riuscito a trasmettere positività anche nei momenti difficili. Il gruppo? Trovato dei giovani già pronti e forti che hanno contribuito a renderlo veramente coeso. Mi commuove pensare che Codutti sia venuto a Bra e a Sanremo da infortunato partendo da Udine. Sono 12 ore di viaggio tra andata e ritorno, merita rispetto così come Paolo Ropolo e Capano”.