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Rifuti Savona, la minoranza: “Ancora nessuna data per il passaggio, solo continui rinvii”. Pasquali: “Non dipende dal Comune”

Confronto acceso in commissione consiliare oggi pomeriggio

Rifiuti Savona

Savona. Confronto acceso in commissione consiliare a Savona sulla richiesta di convocazione della seduta su Ata e sul ritardo del passaggio alla nuova società per la gestione del servizio di raccolta rifiuti. Ancora ritardi, quindi, per il completamento del passaggio della gestione del servizio di raccolta rifiuti a Savona da Ata Spa a Sea-s Srl, composta al 51% dall’azienda che ha in capo il servizio oggi e l’Ati (formata da Egea Ambiente, Ideal Service e Docks Lanterna) che ha vinto il bando di gara per l’assegnazione del rimanente 49%.

L’assessore Barbara Pasquali è intervenuta dopo l’esposizione dell’ordine del giorno (tempi della cessione, nuovo centro raccolta rifiuti e eventuali miglioramento) del consigliere Manuel Meles e la risposta dell’amministratore unico di Ata: “Mi chiedo quale sia il senso di un ulteriore commissione che ha un costo, richiesta dopo 5 giorni dalla seduta del consiglio comunale, occasione durante la quale si erano già affrontate le stesse questioni. Spero emergano nuovi elementi per dare un senso a una cosa che senso non ha”.

Il consigliere Fabio Orsi replica: “Evidentemente si chiede di incontrare l’ammministratore unico è perchè alle interpellanze presentate non abbiamo ottenuto risposte. All’assessore Pasquali, tanto attenta alle casse comunali, ricordo che per ben tre volte è slittata la data di cessione delle quote all’ati rispetto alle sue stesse dichiarazioni”. E spiega ancora: “E’ opportuno sentire amministratori perchè non conosciamo ancora oggi quali sono le tempistiche“. Fa eco anche Meles: “Mi stupisco che ci si stupisca. Per me alcuni di questi temi meritavano più di 3 minuti previsti dall’interpellanza per rispondere.

Pasquali ha aggiunto: “Mancano il commissario e il liquidatore. Non ci sono elementi nuovi rispetto a quello che abbiamo già detto. Se io ho dato tempi di massima e non sono state quelle, la colpa non è del Comune, è una procedura che non dipende da noi”.

Orsi ancora prosegue: “Il Comune deve pretendere di avere risposte al liquidatore, ce ne stiamo qui a non porci il problema, dimostrate che vi state interessando”. E l’assessore Pasquali ha repicato duramente: “Il Comune chiede quasi quotidianamente, noi abbiamo chiesto più volte che fosse operativa prima dell’estate. Le tempistiche che riferiamo sono quelle che vengono riferite all’amministrazione”.

L’amministratore delegato di Ata Ferrando ha ribadito che “la società è in concordato e non c’è possibilità di investimento”.

Sulle trattative che riguardano Egea Ferrando ha rassicurato la minoranza che ha sollevato il rischio di eventuali ritardi ulteriori: “La società mi ha dato garanzia di interesse di procedere con la cessione”. L’assessore Silvio Auxilia aggiunge: “Egea è tra le società più grandi, prima di quelle quotate e possiamo essere rassicurati se ci sono interessi a procedere con l’acquisto vuol dire che la società è viva”.

La nuova società dovrà implementare il nuovo piano rifiuti è stato presentato il 21 dicembre 2020, nella Prima Commissione Consiliare da Contarina S.p.A., l’azienda a cui il Comune di Savona ha affidato il piano industriale. Con l’acquisto del 49% delle quote di Sea-s Srl, Ata Spa (alla quale rimarrà il 51% della proprietà) guadagnerà dalla vendita oltre 2 milioni e mezzo di euro (2.536.000). Da quando sarà operativa la newco si avvierà gradualmente il piano per la nuova gestione dei rifiuti. Una vera e propria rivoluzione nella città della Torretta, che comporterà, tra le principali novità, la raccolta porta a porta (ritiro, presso ciascun “civico”, dei rifiuti in determinati giorni e ore) e l’applicazione della tariffa puntuale (il contribuente pagherà in proporzione alla quantità di rifiuti prodotti).

Per quanto riguarda il centro di raccolta di via Caravaggio viene confermato, come anticipato dal presidente del Consorio di Depurazione, che rimarrà temponeamente (le aree interessano alla società di depurazione per un eventuale espansione) dove si trova ora, ma il canone mensile passerà da 1900 euro a 4000 euro per 4 anni. Diverse le polemiche che aveva scatenato la decisione, sia in consiglio comunale che tra i residenti della zona interessata. Il sindaco, fin dalla campagna elettorale, ha dichiarato in più occasioni di voler trovare una soluzione alternativa a quella prevista dal bando.

Il contratto prevede la possibilità di risoluzione anticipata.

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