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Migranti, la nave Geo Barents torna in Liguria: “A bordo 336 naufraghi”

La coordinatrice dei soccorsi: “Con le condizioni meteomarine in atto un viaggio così lungo, di quasi tre giorni, non fa che aumentare le sofferenze di persone che hanno già patito abbastanza"

Materiale foto e video realizzato da Medici Senza Frontiere

Liguria. E’ La Spezia il porto di sbarco assegnato alla nave di ricerca e soccorso di Medici senza frontiere, Geo Barents, che ha salvato 336 persone nel Mediterraneo. A darne notizia è la stessa ong: “Ci vorranno circa tre giorni di navigazione per raggiungere il porto“.

La Geo Barents in questo momento si trova nelle acque del Mediterraneo centrale. I 336 naufraghi che si trovano a bordo sono stati soccorsi in due diverse operazioni di salvataggio. Prima sono stati tratti in salvo 300 naufraghi e poi 36. Tra loro vi sono 52 donne e 80 minori. Tre donne sono incinte e due dei bambini hanno meno di un anno.

Fulvia Conte, coordinatrice dei soccorsi a bordo della Geo Barents, spiega: “Con le condizioni meteomarine in atto un viaggio così lungo, di quasi tre giorni, non fa che aumentare le sofferenze di persone che hanno già patito abbastanza e che avrebbero diritto a sbarcare nel porto più vicino”.

I soccorsi sono avvenuti ieri e questa mattina in acque internazionali. 300 persone erano a bordo di un barcone di legno che rischiava di affondare da un momento all’altro. Altre 36 su un barchino in vetroresina la cui ricerca è durata diverse ore, individuato grazie all’ultima segnalazione del centro di coordinamento italiano. “I 300 erano partiti dalla Libia il giorno prima, i 36 erano in mare da quattro giorni, potete immaginare in quali condizioni, ora un team medico si sta prendendo cura di tutti”, continua Conte.

Sarà il secondo approdo della nave di Msf alla Spezia: già il 28 gennaio scorso alla ong era stato assegnato il porto ligure per lo sbarco di quelli che allora erano 237 naufraghi. In quella occasione non erano mancati alcuni problemi nella gestione dei migranti: tre persone, portate in ospedale perché positive al Covid, si erano date alla fuga. La maggiore parte dei migranti salvati a gennaio non era rimasto in strutture della Liguria, quelli ospitati in centri di Savona e Genova erano stati una ventina.

“I porti della Liguria sono a disposizione del Governo e come ho già detto in occasione dell’arrivo della Geo Barents alla Spezia a fine gennaio credo che sia giusto dare un po’ di respiro ai porti più oberati dal flusso migratorio nel sud del Paese” ha detto il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti.

“È giusto che ognuno faccia la sua parte – ha aggiunto Toti – e bene fa il Governo a dividere il peso e gli sforzi in un Paese che deve essere solidale. Restiamo quindi a disposizione di prefetture e autorità di polizia, a cui spettano tutte le operazioni relative all’accoglienza dei migranti, con la nostra Protezione civile e la nostra sanità ove la prefettura di Spezia ne faccia eventuale richiesta”.

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