Arma di Taggia. Una lunga carriera in panchina dovrebbe essere una giusta corazza per le emozioni, ma nel caso di Andrea Biolzi è proprio il contrario: nonostante sia sempre stato uno dei più vulcanici della zona, più passano le stagioni e più sembra farsi quasi travolgere da esse. Chiamato a fine novembre per sostituire Simone Siciliano, al tecnico ingauno era stato dato l’incarico di salvare il Taggia, provando magari ad evitare il playout.
Avendo pareggiato l’ultima partita di campionato contro il Campomorone, ecco arrivare il verdetto definitivo. Missione compiuta, sarà ancora Eccellenza per il club giallorosso.
“Come vincere un campionato – commenta Biolzi -. Le difficoltà erano tante però abbiamo unito le forze e quest’esperienza mi ha gratificato molto anche umanamente. Ho trovato un ambiente familiare, fatto di persone per bene tra i loro pregi e difetti, un grande vantaggio nel calcio di oggi visto che non si sempre si riescono a trovare certe qualità. Il momento più difficile è stato quando abbiamo fatto un punto in cinque partite, perdendo in casa con l’Athletic Club e pareggiando con il Baiardo sbagliando un rigore al novantaduesimo. Tutto questo ci ha un po’ destabilizzato e abbiamo fatto fatica a rimettere insieme le forze. Tuttavia a Taggia i grandi valori umani fanno la differenza”.
Sulla scelta di quello più bello il tecnico non ha avuto alcun dubbio: “La festa di domenica, in campo e soprattutto quelli al ‘Clipper‘, un locale di Arma. Ci siamo divertiti parecchio ed è venuta fuori ancora una volta tutta la componente sentimentale di questo ambiente”.
Non potevano mancare poi i complimenti all’Albenga, squadra a lui sempre cara e che ha portato in Eccellenza nel 2016: “Sono stati bravi tutti, da Marinelli e Buttu allo staff e la squadra. Mi hanno tolto il fardello di essere l’ultimo allenatore ad aver vinto qualcosa ad Albenga. Cominciava a pesarmi!”
In questi mesi si accosta molto spesso il nome di Andrea Biolzi a diverse società locali. Il diretto interessato ha voluto esprimersi quindi sul suo futuro: “Fa solo piacere che si parli di me, vuol dire essere ancora in ballo. Siccome io sono una persona che vive il calcio e la vita a livello sentimentale, ragionando poco e vivendo di momenti, voglio dare la mia priorità al Taggia con il quale ho avuto parecchie belle sensazioni. Quando avrò parlato con la società e si sarà deciso qualcosa, ovvero se proseguire con me o cambiare guida tecnica, allora poi in caso potrò pensare a valutare altre eventuali opportunità. L’importante è fare tutto per il bene del Taggia, il resto conta poco”.