Pietra-Savona. Torna d’attualità il tema della riapertura del Punto Nascite dell’ospedale Santa Corona di Pietra Ligure dopo la notizia, ieri, della nascita in ambulanza della piccola Amaris nei presso del casello autostradale di Savona dopo un viaggio iniziato da Loano.
“È andata bene così, grazie alla professionalità di medici e infermieri ma poteva finire diversamente – è la ‘sintesi’ del commento di diversi cittadini sui social network – Di certo con il Punto Nascite aperto a Pietra non si sarebbe nemmeno posto il problema”.
Una presa di posizione sintetizzata in seguito anche in una dura nota da parte di Cgil Savona, che per voce del segretario savonese Andrea Pasa ha attaccato frontalmente la Regione sul tema: “Un’altra vergognosa figura. Da oltre due anni in provincia di Savona nascere per strada è diventata la normalità, siamo la provincia con un record poco invidiabile: abbiamo il maggior numero di nascite nelle piazzole autostradali”.
A nascere, per la gioia di mamma e papà, è stata la piccola Amaris ignara che la sua venuta al mondo, o meglio il luogo in cui è accaduto, potesse accendere nuovamente una polemica mai tramontata. Tutto è andato per il meglio, ma il leit motiv comune è sempre lo stesso: “Grazie a militi e personale medico, ma con il Punto Nascite aperto a Pietra ciò non sarebbe stato necessario e sarebbe potuta nascere, in maggior sicurezza, in ospedale”.
La redazione di IVG ha quindi contattato la Regione per chiedere novità sull’iter di riapertura: “Al momento – fanno sapere dall’ente – non ci sono tempi certi. La riapertura è prevista dal Piano e quindi assolutamente certa, ma al momento non è possibile dare una data perché stiamo ancora lavorando per risolvere il problema della mancanza di personale”.
Nella vicenda di Amaris, tiene a chiarire la Regione, non ci sarebbe stato alcun rischio: “In caso di emergenza l’ambulanza si sarebbe diretta a Pietra Ligure”. In ogni caso, è la promessa, “si continua a lavorare: l’obiettivo è riuscire ad aprire il Punto Nascite entro fine anno”.