Memoria

Albisola Superiore, inaugurata una targa con poesia dedicata a Santa Maria Giuseppa Rossello

Il testo è di Gio Batta Sirombra, acuto e sensibile poeta dialettale cellese, recentemente scomparso

Generico maggio 2023

Albisola Superiore. Inaugurata, sulla passeggiata a mare di levante, nel tratto antistante la galleria ex F.S., una targa con poesia dedicata a Santa Maria Giuseppa Rossello, albisolese, fondatrice delle “Figlie di Nostra Signora della Misericordia”.

La poesia, in dialetto sabazio, è intitolata “A Santa d’Arbisoa” ed è tratta dal libro “Cu’ u parlà d’i nostri vegi”, di Gio Batta Sirombra, acuto e sensibile poeta dialettale cellese, residente ad Albisola Superiore e recentemente scomparso, il cui testo ripercorre il cammino effettuato dalla Santa nelle sue numerose opere a favore dell’infanzia abbandonata, in Italia e nel mondo.

La posa della targa, opera della Fornace “San Giorgio” di Albissola Marina, promossa su iniziativa di Vanna Sirombra, vedova del poeta Gio Batta, si inserisce nel doveroso ricordo e riconoscimento dei meriti umani e artistici del poeta, che ha lasciato, tra i suoi numerosi versi, anche un tangibile segno della propria devozione alla Santa “Maria Giuseppa Rossello” e alle sue benemerenze.

Alla manifestazione erano presenti l’Assessore alla Cultura del Comune di Albisola Superiore, Simona Poggi, che ha introdotto l’evento rimarcandone l’importanza nel panorama della promozione culturale e dell'”anima” popolare del territorio; l’Assessore alla Cultura di Celle Ligure, Giorgio Siri, che ha portato il saluto del paese natale di Gio Batta Sirombra; la Madre Generale delle ” Figlie di N.S. della Misericordia, suor Angela Maria Vieira Santos e suor Giulia, delle “Figlie della Carità” di Albisola Superiore, che si sono soffermate sul messaggio evangelico della Santa e sulla benemerita iniziativa voluta dalla signora Vanna, realizzata con il prezioso contributo delle nipoti; Mario Traversi, amico personale di Gio Batta Sirombra, che ha letto la poesia oggetto della manifestazione, con comprensibile trasporto emotivo, nella cornice di un pubblico di amici ed estimatori dell’indimenticabile “Gian”.

E’ seguito un rinfresco a completare il saluto riconoscente a chi, come il poeta Sirombra, lascia di sé una traccia che non si cancellerà mai…

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