Sold out?

Sole e temperature quasi primaverili, in Liguria pienone di turisti per il fine settimana di Pasqua

Introvabili tavoli liberi nei ristoranti e migliaia di turisti ed "esodisti" in riviera

pasqua turisti riviera

Liguria. Le giornate miti e stabili, con sole e temperature quasi estive sulle riviere e godibili in città, hanno reso la Liguria meta inevitabile per decine di migliaia di turisti italiani e stranieri in questi giorni di festa.

Come abbiamo visto in questi giorni, e in queste ore, le nostre autostrade sono prese d’assalto dagli “esodisti”, (tra questo anche l’imprenditore Flavio Briatore, rimasto ‘intrappolato’ in A10, condividendolo sui social) mentre le prenotazioni nei ristoranti di Genova e di tutto l’entroterra hanno fatto registrare il sold out giù da diversi giorni per il tradizionale pranzo di Pasqua e poi di Pasquetta.

Le stime di Assoturismo Confesercenti in tutta Italia per Pasqua davano 6,7 milioni di presenze, mentre e per la Liguria fino a pochi giorni fa le percentuali di riempimento delle strutture ricettive sfiorava già il 90%. Nei prossimi giorni saranno date le stime ufficiali, ma l’obiettivo è quello di superare il 2019 per riprendere la crescita interrotta dal Covid

“La stagione che si sta aprendo per numeri e proiezioni potrebbe essere migliore di quella dello scorso anno che già ci ha visto superare i volumi del 2019 – aveva detto nei giorni scorsi il presidente ligure Giovanni Toti – Segno che le politiche di promozione del territorio, investimento, miglioramento della nostra offerta turistica sta funzionando bene. La nostra consapevolezza è che il turismo è una vera industria del Paese che integra agroalimentare e cultura”.

Per quanto riguarda la ristorazione, uno dei settori-locomotiva dell’offerta turistica ligure e genovese, a illustrare il quadro generale e a fornire dettagli per comprendere la situazione dei ristoratori genovesi in questi giorni Genova24 ha intervistato Matteo Losio, presidente dell’Associazione Ristoranti Fepag (Federazione dei pubblici esercizi genovesi) Confcommercio, e Alessandro Cavo, vice presidente di Confcommercio Genova. Il quadro è senz’altro positivo, ma restano alcune criticità dovute soprattutto alla congiuntura economica e geopolitica.

“Se da un lato possiamo festeggiare un ritorno alla normalità con trend positivi e un flusso di clienti paragonabile o superiore al periodo pre-Covid, dall’altra invece siamo alle prese con due grandi scogli: uno riguarda l’aumento esponenziale del costo delle materie prime, l’altro la carenza di personale” spiega Matteo Losio.

“Ad aumentare infatti non sono solo i prezzi della carne o del pesce, ma – ancora peggio – quello dei prodotti base come olio e farina. E questo ci costringe ad alzare i prezzi in menù. Quindi, c’è sì più lavoro ma con margini sempre più stretti. Per non parlare poi della carenza se non proprio assenza di personale. Stiamo facendo di tutto per reclutare cuochi, camerieri o lavapiatti. Per esempio, al momento, si riscontra una fortissima carenza di lavapiatti, pur avendo alzato gli stipendi e proposto contratti sempre più affidabili. È il delirio” continua Losio.

Anche Alessandro Cavo, in linea con Losio, conferma il trend positivo riscontrato dal punto di vista delle prenotazioni e del numero sempre maggiore di turisti in città: “La primavera è cominciata al meglio, non possiamo che essere felici, i ristoranti della città sono quasi tutti pieni sia in settimana sia soprattutto nel week-end. Genova si sta scoprendo e confermando città turistica anche grazie a grandi eventi come i Rolli, Ocean Race o Slow Fish“.
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