Sentenza storica

Pietro e Francesco Fotia condannati a Savona: per la prima volta riconosciuta l’aggravante mafiosa in un processo

La sentenza firmata dal giudice Fiorenza Giorgi: 3 anni e 6 mesi di carcere per Pietro e 2 anni per Francesco

Tribunale Savona

Savona. Pietro e Francesco Fotia sono stati condannati per turbativa d’asta aggravata dal metodo mafioso. A darne notizia, è il Fatto Quotidiano. Questo l’esito della sentenza firmata mercoledì 19 aprile dal giudice Fiorenza Giorgi del Tribunale di Savona. I due imprenditori sono stati condannati rispettivamente a 3 anni e 6 mesi di carcere (Pietro) e 2 anni (Francesco).

Quella pronunciata dal Tribunale di Savona è una sentenza a suo modo storica: per la prima volta infatti arriva per i fratelli Fotia una condanna aggravata dal metodo mafioso.

I due fratelli, originari di Reggio Calabria e molto noti nel savonese per la loro attività imprenditoriale nel settore edilizio, negli ultimi anni sono stati al centro di diverse inchieste. Insieme al fratello Donato, i due imprenditori avevano gestito un’azienda di movimento terra (la Scavo-Ter). Dopo il fallimento dell’attività, dichiarato il 22 aprile del 2016 dal tribunale di Savona, Pietro e Francesco Fotia erano stati condannati a 3 anni e 6 mesi per bancarotta fraudolenta e per distrazione in relazione al fallimento della Scavo-Ter. Dopo il fallimento, erano iniziate le esecuzioni sugli immobili.

Nel luglio dello scorso anno, Pietro Fotia era stato arrestato con l’accusa di aver minacciato e intimidito i potenziali offerenti delle aste per riuscire ad aggiudicarsi quegli immobili, scalzando così la concorrenza. E in qualche caso, secondo gli inquirenti, si sarebbe “vantato” della sua parentela con una famiglia contigua alla ‘ndrangheta, usandola a suo vantaggio per incutere timore agli altri acquirenti. La Questura di Savona lo aveva quindi arrestato con l’accusa di turbata libertà degli incanti aggravata dal metodo mafioso.

Per tentata estorsione, pochi mesi più tardi (a settembre del 2022), era finito in carcere anche il fratello Francesco. I poliziotti della squadra mobile della Questura di Savona lo avevano tratto in arresto in esecuzione ad un ordine di carcerazione. L’uomo, infatti, doveva scontare una pena a due anni e mezzo di reclusione per una tentata estorsione avvenuta tra Montecarlo e Savona nel 2014.

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