Quello che segue è il testo della lettera – firmata da Sabrina Grassa – indirizzata al consigliere regionale Angelo Vaccarezza.
Assessore Vaccarezza, vorrei ricordarle che per una vita ad Albenga i pazienti ci sono sempre arrivati in ambulanza, quando invece le cose erano gravi come i codici rossi li portavano direttamente a Pietra. Non c’è mai scappato nessun morto per distinzione di codici.
Dalle sue parole, verrebbe da pensare: o prima i medici erano tutti incompetenti ad assumersi le responsabilità o oggi non se le vogliono più assumere. Quale delle due? L’ospedale di Albenga aveva tutti i reparti, e se arrivava un paziente in peritonite, veniva operato dall’eccellenza dottor e primario Falchero sul posto insieme al dr Gori. Eh già, forse si è dimenticato che ad Albenga avevamo medici di un certo calibro come pure in ortopedia. Credo che un medico sappia bene riconoscere un codice giallo da uno rosso. Mi pare, con tutto il dovuto rispetto, che lei non abbia la competenza di decidere in campo medico.
L’ospedale di Albenga è nuovo e non gli manca nulla, le sale operatorie erano sulla rivista Focus per l’elogio della loro avanguardia paragonabile a quella degli ospedali di Parigi. Nel piano socio sanitario precedente, il pronto soccorso era presente. Quindi riapritelo, così si smaltiranno le liste d’attesa, si potranno gestire gli interventi di media intensità, (ora per un’ernia l’attesa è di due anni) e Santa Corona resterà come sempre il Dea di II livello per i codici Rossi.
Sa assessore Vaccarezza, i vari comitati sanità, (non solo quelli ingauni), si confrontano con medici in corsia e altri operatori sanitari, non sono così incompetenti come spesso li raffigurate e criticate. Si sono confrontati pure in regione con vari membri della commissione sanità, e fatto fare interrogazioni varie. Credo che sia giunto il momento di portare più rispetto a chi da volontario e gratuitamente, impiega il proprio tempo per fare valere dei diritti sacrosanti come il diritto alla cura. La gente rivuole il suo ospedale funzionante come prima. Le mamme non vogliono avere paura di partorire x strada perché non arrivano in tempo a Savona con le nostre autostrade e il caos estivo (riaprite il reparto nascite di Pietra). Sono tutte cose che lei conosce benissimo.
Confido in un vostro ravvedimento in merito e vi auguro buon lavoro.
Grazie per l’attenzione .
Cordiali saluti
In fede
Sabrina Grassa