Brutto episodio

Due tifose ungheresi aggredite alla Zanelli durante Rari Nantes Savona-Vasas: “Stiamo cercando i colpevoli” fotogallery

Dopo la testimonianza di una delle due presunte vittime a un sito web ungherese. Il club biancorosso: "Non ci sono denunce, abbiamo appreso online dell'accaduto. Condanniamo ogni forma di violenza"

BPER RN Savona vs HID Vasas Plaket

Savona. Aggressione a due tifose ungheresi e rubate sciarpe e bandiere. Secondo quanto riportato dal sito web ungherese Vlv.hu, i fatti si sarebbero verificati durante l’intervallo della finale di andata di Leu Euro Cup tra Rari Nantes Savona e Vasas che si è giocata sabato sera (15 aprile) alla piscina Zanelli, dove erano presenti 1500 spettatori (di questi una quindicina giunti da Budapest).

In base a quanto raccontato da una delle due donne protagoniste loro malgrado dell’accaduto, un giovane ubriaco si sarebbe avvicinato ai tifosi ungheresi presenti sugli spalti e avrebbe preso a calci la tifosa, mentre un’altra sarebbe stata spinta contro la ringhiera da cinque ragazzi.

Una volta appresa la notizia, subito è arrivata la condanna da parte del club ungherese che sulla pagina Facebook ha scritto: “E’ con rammarico che abbiamo appreso che durante la partita di ieri Savona-Vasas è accaduta un’atrocità a due nostre tifose presenti in piscina. A loro assicuriamo il nostro sostegno. La direzione del club e il Vasas Fans Club adotteranno congiuntamente le misure necessarie con l’associazione internazionale e il club di Savona. Inoltre, insieme al Vasas Fans Club, stiamo risarcendo le persone colpite delle bandiere e sciarpe rubate. Ancora una volta, siamo molto dispiaciuti per quanto accaduto”.

Parole di solidarietà e di condanna, ma anche volontà di fare chiarezza dunque da parte del Vasas che però non fornisce alcun dettaglio sull’accaduto. Le uniche testimonianze, infatti, come detto sono state riportate dal sito web ungherese che racconta di aver parlato con una delle donne aggredite.

Anche la Rari Nantes Savona ha espresso la volontà di fare luce sull’accaduto: “Non eravamo al corrente del fatto in questione – dicono dal club – perché nessun rapporto ufficiale delle forze dell’ordine, presenti copiosamente in piscina e nei suoi dintorni, ne fa menzione e altresì non è stata fatta loro alcuna denuncia al riguardo dalle vittime dell’aggressione. Dopo esserne venuti a conoscenza – continuano – ci stiamo adoperando in ogni modo ed in sintonia con le forze dell’ordine, per individuare i colpevoli, che nulla hanno a che fare con la Rari Nantes Savona e per, possibilmente, restituire alle legittime proprietarie ciò che è stato sottratto incivilmente”.

Il club biancorosso ci tiene poi a sottolineare: “La Rari Nantes Savona ha una specchiata storia di correttezza e lealtà sportiva, da sempre è estranea e condanna ogni forma di violenza verbale e fisica, specialmente nei riguardi delle donne, avendo anche, al suo interno, più di 100 atlete del settore Nuoto Sincronizzato. Ci auguriamo che tale episodio non vada a ledere in alcun modo gli ottimi rapporti esistenti tra le nostre società e che si possa giocare la partita di ritorno a Budapest in un clima di sportività ed amicizia così come è stato a Savona, escluso il deplorevole fatto accaduto alle sostenitrici ungheresi”.

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