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Diritto all’oblio dei guariti da malattie oncologiche, sottoscritto ordine del giorno in consiglio regionale

Pastorino (LC) e Rossetti (PD): "Questa è una battaglia di civiltà contro il pregiudizio secondo cui i pazienti di tumore restano dei malati a vita"

consiglio regionale

Liguria. “Questa è una battaglia di civiltà contro il pregiudizio secondo cui i pazienti di tumore restano dei malati a vita”. Lo affermano il capogruppo di Linea Condivisa in Regione Gianni Pastorino e il consigliere regionale del Pd Pippo Rossetti rispetto all’ordine del giorno per il diritto all’oblio dei guariti da malattie oncologiche approvato in consiglio regionale.

“Il 1 febbraio la Camera dei Deputati ha approvato all’unanimità una mozione sul Piano Oncologico Nazionale che recepisce le indicazioni del Piano Oncologico Europeo – ricordano – La mozione è composta di 28 punti e tra questi ne cito che trovo particolarmente importante, il punto 6 che prevede il seguente impegno: ‘ad adottare iniziative, anche di carattere normativo, volte a riconoscere e tutelare il diritto all’oblio oncologico, al fine di assicurare la parità di trattamento, l’inclusione sociale e il reinserimento lavorativo delle persone guarite da patologie oncologiche, garantendo anche la parità di accesso al credito bancario e alle procedure per l’adozione’”.

“Sono particolarmente felice – dichiara il consigliere regionale, capogruppo di Linea Condivisa e vice presidente della commissione sanità Gianni Pastorino – perché nel consiglio di martedì ho presentato come primo firmatario un odine del giorno, poi sottoscritto da tutti i capigruppo in consiglio regionale. Tra le tante discriminazioni che ci sono nel nostro Paese purtroppo c’è anche quella di sottolineare che sei stato un malato oncologico. In molti casi chi ha avuto un tumore è ritenuto mai guarito, nonostante le affermazioni della scienza medica. Purtroppo c’è una mancata conoscenza diffusa, visto che molti tumori possono essere curati e altri possono essere cronicizzati”.

“L’impossibilità di fare un mutuo, di accedere alle assicurazioni, di poter essere garanti per i propri figli anche a distanza di decine di anni dall’esordio di un tumore, determina una pesantissima discriminazione nei confronti dei malati oncologici che hanno superato la fase acuta della malattia. Bisogna aggiornare gli strumenti legislativi in quanto non siamo più di fronte a una patologia irreversibile, perché grazie alla ricerca e alle nuove cure il tumore è diventato, in molti casi, una malattia reversibile e le aspettative di vita sono sempre più alte”, osserva il consigliere regionale del Partito Democratico Pippo Rossetti, che ha contribuito alla stesura l’ordine del giorno.

“Il disegno di legge che ha iniziato il proprio esame in Parlamento presso la Commissione Giustizia, prevede che durante la stipula dei contratti di finanziamento o assicurazione sia vietato chiedere informazioni sulle patologie oncologiche pregresse una volta trascorsi dieci anni dalla fine delle cure mediche per gli adulti e cinque anni per chi si è ammalato prima dei 21 anni. Inoltre ci sono ben 4 Paesi europei (Francia, Belgio, Lussemburgo e Paesi Bassi) che hanno già legiferato sul diritto all’oblio oncologico”, proseguono Rossetti e Pastorino.

“Ringrazio Piero Randazzo che ha una lunga esperienza di rapporto con donne e uomini affetti da tumori che hanno usufruito dei servizi del centro di Pontedecimo e che mi ha sollecitato sulla questione. E grazie anche al collega Rossetti con cui ho lavorato alla stesura dell’ordine del giorno”, conclude Gianni Pastorino.

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