Confronto-scontro

Albenga, Toti e Gratarola: “PPI aperto h24 in emergenza poi a pieno regime”. Tomatis: “Non basta”

Il sindaco: "Con l’approvazione del piano socio-sanitario la nostra richiesta è, e rimarrà sempre, quella di avere un vero pronto soccorso"

Albenga. Da una parte la Regione: “Vogliamo riaprire il ppi prima dell’approvazione del piano socio-sanitario da subito attivo h24 nei periodi di emergenza, poi grazie ai privati e al supporto del Santa Corona a pieno regime”, dall’altra il Comune: “Bene come soluzione emergenziale, ma non basta. Ritorneremo alla carica per il pronto soccorso”.

Era partito con il classico termine “confronto”, ma man mano che passavano i minuti ha assunto i contorni dello scontro, per poi ritornare sui binari della diplomazia sul finale. Fumata grigia, per ora, e partita che non finisce qui.

Si potrebbe riassumere cosí l’acceso incontro avvenuto nel pomeriggio odierno, nel municipio di Albenga, tra il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti, insieme all’assessore alla Sanitá regionale Angelo Gratarola e ai consiglieri Angelo Vaccarezza, Brunello Brunetto e Alessandro Bozzano, e il sindaco di Albenga Riccardo Tomatis, al cui fianco si é seduto il consigliere ingauno ed ex primo cittadino Giorgio Cangiano.

Un incontro ufficialmente a porte chiuse, ma i cui toni, particolarmente animati, sono stati uditi forti e chiari anche nelle stanze vicine a quella degli Stucchi, sede prescelta per l’appuntamento odierno.

Stando a quanto emerso, come confermato anche dallo stesso Tomatis, in circa 2 ore di faccia a faccia non sono mancate le polemiche, anche dure. Ad accendere gli animi sarebbe stato un concetto espresso da Toti e Gratarola che avrebbero definito “solo una percezione il sovraffollamento del pronto soccorso del Santa Corona”.

Un’affermazione che ha indispettito non poco il sindaco di Albenga, la cui risposta piccata, condita anche da diversi esempi, tra cui uno che lo ha visto coinvolto in prima persona, é stata chiaramente udita anche da coloro che non erano all’interno della sala.

Una miccia accesa su un candelotto potenzialmente esplosivo ma che é stato poi disinnescato con diplomazia, giungendo poi ad una sorta di punto di incontro, ma identificato solo come “soluzione temporanea emergenziale dal primo cittadino ingauno”, che ha poi ribadito l’intenzione di “non cedere di un millimetro sul tema pronto soccorso che sará sicuramente riaffrontato piú avanti”.

Il presidente Giovanni Toti, a incontro concluso, ha espresso pubblicamente: “E’ stato un primo proficuo e approfondito scambio di idee, opinioni e valutazioni su quello che sarà un percorso della durata di alcuni anni. Stiamo parlando del rinnovo del piano socio-sanitario regionale con tutti gli investimenti che porta con sè e la riorganizzazione della sanità, non solo in Liguria ma anche nell’intero Paese secondo quelle che sono le linee guida date dai governi degli ultimi anni”.

“Abbiamo illustrato al sindaco il fatto che l’ospedale di Albenga dovrà essere un grande hub di smaltimento delle liste d’attesa, che potrebbe essere gestito anche con la partecipazione di privati, come era già accaduto in passato – ha specificato Toti -. Un ospedale con un punto di primo intervento che speriamo possa essere attivo anche prima della definizione dell’intero piano socio-sanitario e degli investimenti dei privati sul territorio”.

“Speriamo si possa parlare di prima dell’estate e aperto nei periodi di massima emergenza, anche nelle ore serali, per poi entrare a regime anche in collaborazione con il Santa Corona. Occorre valutare bene la tipologia di servizio medico che questo punto di primo intervento darà in collaborazione con l’ospedale pietrese. Si è fatto un passo avanti e si spera si possa proseguire con soddisfazione”.

“Il sindaco di Albenga ha ribadito la necessità di aprire un pronto soccorso, ma il punto di primo intervento sarà sostanzialmente la stessa cosa – ha voluto sottolineare il governatore ligure -. Bisogna poi contare in questo puzzle che andrà a comporre la sanità anche il lavoro delle case di comunità con la sua diagnostica e la sua specialistica”.

“Oggi la sanità italiana e ligure hanno necessità assoluta di smaltire le liste di attesa sia sulla diagnostica sia su altre tipologie di operazioni, dall’urologia all’ortopedia: su questo – ha concluso il presidente della Regione Liguria Toti – ci aspettiamo che Albenga possa dare un contributo importante” ha concluso Toti.

“Nella riunione di oggi abbiamo convenuto con il sindaco che nel periodo estivo, a causa del turismo, questo territorio si gonfia enormemente e per questo ha bisogno di risposte sanitarie. Nel nuovo piano socio-sanitario l’ospedale di Albenga manterrà una potente vocazione di tipo elettivo – ha dichiarato l’assessore regionale alla Sanità Angelo Gratarola – visto che tra grandi temi generati dall’epidemia Covid in Liguria e in tutto il Paese c’è l’abbattimento delle liste d’attesa, anche chirurgiche”.

“Considerata la situazione di carico anche per patologie di media-bassa complessità nel pronto soccorso di Pietra Ligure che è Dea di secondo livello – ha continuato l’assessore – è previsto che Albenga abbia un punto di primo intervento, cioè una struttura di pronto soccorso a bassa complessità dove i cittadini troveranno risposte per patologie che in generale, se affrontate nel Dea di secondo livello, rischierebbero di congestionarlo. Albenga ha un ospedale moderno, una bella realtà capace di dare risposte enormi in termini sanitari. Attualmente è in atto un’interlocuzione con un gruppo privato per stabilire se la sua offerta sia di pubblica utilità. L’obiettivo sarà comunque quello di avere a disposizione una struttura capace di abbattere le liste di attesa di tipo chirurgico generale, ortopedico, ginecologico, oculistico e così via”.

“Il punto di primo intervento di Albenga – ha concluso Gratarola – darà una buona risposta per gli interventi di bassa complessità e per quelle che sono le esigenze dei cittadini che abitano in questo territorio”.

“Sono molto soddisfatto di come si è svolto l’incontro – ha concluso il commissario straordinario di Asl 2 Michele Orlando – e che le ragioni delle decisioni prese siano state spiegate efficacemente”.

Il sindaco Tomatis ha descritto l’incontro come “particolarmente acceso e in certi momenti anche difficile”. “Non possiamo passare un’altra estate come quella appena trascorsa – ha ribadito -. Dobbiamo risolvere immediatamente il problema dell’emergenza aprendo, ancor prima dell’approvazione del Piano Sociosanitario, un Punto di Primo Intervento h24 e con le stesse funzionalità che aveva pre-Covid”.

“Con l’approvazione del piano socio-sanitario la nostra richiesta è, e rimarrà sempre, quella di avere un pronto soccorso. Tra pochi mesi ricomincia l’estate e aprire un punto di primo intervento, ovviamente che abbia le stesse funzionalità che aveva pre-Covid permetterà di gestire le emergenze del nostro territorio, ma anche di alleggerire il Santa Corona. Credo che il nostro messaggio sia passato chiaro e che vi sia stata una presa di coscienza da parte della Regione che ha ascoltato le necessità del territorio. Naturalmente continueremo a vigilare e ad impegnarci per riavere il nostro reparto di emergenza”, ha concluso il sindaco di Albenga.

Non era presente all’incontro, invece, il consigliere regionale della Lega Stefano Mai: “Oggi pomeriggio non ho partecipato, sebbene invitato, perché a mio parere una visita così importante avrebbe dovuto prevedere la presenza e il coinvolgimento di tutti i sindaci del distretto albenganese e non essere un incontro ristretto – ha espresso in una nota -. Avevo chiesto all’assessore dati sul futuro dell’ospedale per sapere quali reparti tra pubblico e privato sarebbero stati attivati, ma non ho ancora avuto risposta”.

“Nell’ordine del giorno che ho presentato una settimana fa in Regione, ho elencato una serie di motivazioni per cui il Ppi di Albenga deve far parte della rete di emergenza-urgenza. Sono certo che verrà ridata dignità al Santa Maria di Misericordia come richiesto anche dal territorio, ma il punto cruciale adesso è riavere un Punto di Primo Intervento, che accolga le ambulanze e resti aperto h24”, ha concluso.

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