Liguria. “Questa sentenza aiuta a chiarire una situazione che finora è stata, in Italia, confusa e divisiva. Auspico ora che tutte le forze politiche lavorino per creare le condizioni affinché quanto espresso dalla Corte di Giustizia Europea sia messo in pratica tutelando chi ha fatto impresa, investimenti e creato lavoro nel settore balneare”.
Così l’eurodeputato della Lega Marco Campomenosi commenta la sentenza sulla sentenza della Corte di Giustizia Europea che ha stabilito come le concessioni demaniali non possano essere rinnovate automaticamente.
“Oggi – spiega il leghista – la Corte di Giustizia europea ha ribadito, conformemente a quanto già avvenuto nella sentenza Promoimpresa del 2016, il principio che l’eventuale applicazione della direttiva Bolkestein alle spiagge non può prescindere da una mappatura del litorale che stabilisca se c’è o meno scarsità della risorsa. Un approccio che la Lega porta avanti da anni. Inoltre, i giudici della Corte hanno chiarito che i criteri in base ai quali la risorsa è definita scarsa devono essere individuati dal legislatore italiano, e tenere conto delle diverse dimensioni territoriali, locali regionali e nazionali”.
Soddisfazione anche per il leghista Paolo Ripamonti: “Come Lega, ci battiamo da anni per quello che oggi trova riscontro nella sentenza della Corte di Giustizia europea: l’eventuale applicazione della direttiva sulla concorrenza, anche alle concessioni balneari italiane, passa per la verifica della ‘scarsità della risorsa’. È evidente che ‘questa scarsità’, relativamente alle nostre coste, è insussistente – sottolinea l’ex senatore savonese – Abbiamo, quindi, colto nel segno la profondità della portata normativa e gli effetti distorsivi della direttiva Bolkestein. Ci sembra, inoltre, corretto che i sindaci abbiano la possibilità di non andare a gara fino al 2025, estendendo così il tempo necessario a recepire e chiarire tutte le informazioni. Oggi, si compie un passo avanti importante per accelerare, come la Lega chiede da tempo, con la mappatura delle spiagge”.