Cairo Montenotte. Primo consiglio comunale nella nuova sede di Palazzo di Città, si è tenuto questa mattina (27 aprile). Ben 39 i punti affrontati durante la seduta durata cinque ore, tra cui l’approvazione del piano finanziario della Tari e del bilancio di previsione 2023-25, oltre alle tariffe di Imu e Irpef.
“Tutte le tariffe rimangono invariate – spiega il sindaco Paolo Lambertini – la minoranza ci ha criticato perché riteneva che dovessero essere abbassate e avrebbero preferito un bilancio più coraggioso. Sicuramente sarebbe stato bello, ma dobbiamo guardare la realtà. Stiamo attraversando un momento in cui ci sono diverse incertezze di ordine economico che non sono da sottovalutare, in primis i costi energetici. Sarà il tempo a dirci se siamo stati troppo pessimisti o prudenti e in quel caso utilizzeremo le risorse rimanenti destinandole ad altro. Cairo è un Comune sano e non intendiamo, come avvenuto in passato durante altri mandati, programmare investimenti per essere poi costretti ad aprire mutui e rischiare il dissesto”.
Durante il consiglio si è parlato anche dell’inceneritore, in seguito ad una mozione presentata da “Cairo in Comune”, che è stata votata a favore soltanto dall’altro gruppo di minoranza “Più Cairo”. “Abbiamo chiesto al consiglio di pronunciarsi contro la possibile installazione di un termovalorizzatore o inceneritore, come dir si voglia, sul territorio di Cairo – spiega il capogruppo Giorgia Ferrari -. Nel piano dei rifiuti, infatti, è previsto dalla Regione e tra le ipotesi c’è la Valbormida. Riteniamo dunque corretto che il consiglio esprima la propria posizione non solo tecnica ma anche e soprattutto politica sull’argomento, prima che sia troppo tardi. Il passato dovrebbe insegnarci qualcosa, non sarebbe infatti la prima volta che le decisione vengano prese dall’alto e il Comune scavalcato. Purtroppo, però, la maggioranza ha votato contro, è quindi si è dichiarata favorevole all’ipotesi trincerandosi dietro ai soliti ‘al momento non c’è alcun progetto concreto, vedremo cosa succederà’. E di questo ne siamo molto dispiaciuti”.
Replica il primo cittadino Paolo Lambertini: “Che la regione voglia realizzare un inceneritore è un dato di fatto, ma che venga fatto a Cairo per ora non l‘ha detto né deciso nessuno. Dire no a prescindere non è giusto, per noi la priorità è che il nostro carico ambientale non aumenti, anche perché, è bene ricordare, che già sosteniamo dei livelli di inquinamento oltre quelli sopportabili. Quindi siamo contro ad un inceneritore solo nel caso in cui produca ulteriore inquinamento, mentre siamo aperti ad altre soluzioni”.
“Abbiamo votato contro – spiega Lambertini – perché questo è il compito dell’Asl e non è dobbiamo sostituirci ad altri enti, altrimenti rischiamo di fare confusione. Al massimo possiamo invitare l’azienda sanitaria a essere più capillare nella comunicazione”.
Si è parlato poi dell’ospedale San Giuseppe e in particolare del Punto di primo intervento. Più Cairo ha chiesto di sottoscrivere un documento che sintetizzi tutte le richieste del territorio da presentare all’assessore regionale Angelo Gratarola. Tra gli otto punti richiesti, l’apertura h24 del Ppi.
“Abbiamo votato contro perché volevano che ci impegnassimo a fare cose che già stiamo facendo. Abbiamo infatti portato all’attenzione dell’assessore le esigenze del territorio, quelle definite insieme al distretto, ai sindacati e al comitato. Abbiamo chiesto l’apertura del Ppi h24, ma se non riusciamo ad ottenerla dobbiamo farcene una ragione. Nel frattempo sono tanti i risultati che abbiamo portato a casa, innanzitutto il ppi è aperto; poi nell’ospedale, che ricordiamoci durante la pandemia era stato chiuso, ora ci lavorano 70 dipendenti e ci sono 30 degenti; il reparto di comunità così come la riabilitazione, il centro prelievi, la radiologia e il day hospital ci sono e funzionano. E per quanto riguarda il servizio notturno, è vero al momento non c’è il ppi, ma sono garantiti la guarda medica, il 118 e l’elisoccorso, tutti servizi da non sottovalutare. Ricordo inoltre che sono stati aperti in Valbormida anche 4 ambulatori infermieristici di prossimità. Tutto questo grazie anche ad un direttore del distretto, il dottor Luca Corti che, come abbiamo richiesto, è una persona competente di sanità e conosce le esigenze del territorio”.
“È ovvio – continua Lambertini – che dobbiamo continuare a lavorare ad esempio per la day surgery e le sale operatorie, per cui ci stiamo attivando per trovare anestesisti, così come dobbiamo lavorare per la medicina a distanza, la mammografia mobile e il progetto India che ormai è pronto a partire”.
Tra i punti di cui si è discusso anche l’intervento di sbancamento in Corso Brigate Partigiane proposto dalla società Bagnasco Edoardo Srl per realizzare un capannone. “Si tratta di un intervento impattante che prevede l’asportazione di oltre 300 mila metri cubi di terreno con martelloni ed escavatori che causeranno rumori e polveri, circolazione di mezzi pesanti nella frazione di Bragno, consumo di altro suolo per realizzare un edificio artigianale quando in città ve ne sono moltissimi in disuso da recuperare – afferma Giorgia Ferrari che ha presentato un’interrogazione sull’argomento -. Abbiamo chiesto quali sono le prescrizioni dettate dall’amministrazione comunale per limitare i disagi dovuti ai lavori che dureranno almeno 2 anni e quali sono i vantaggi che derivano a Cairo da una simile operazione. Per ora nessuna risposta… Sappiamo solo che il Comune ha chiesto in cambio 200mila euro per realizzare interventi sulla viabilità che non sono stati ancora indivuati. In questo senso – spiega Ferrari – abbiamo proposto di rendere più sicura la SS29 dalla rampa di uscita da Cairo fino all’Hotel City e alla discoteca Symbol dotandola di lampioni e marciapiedi. La strada è pericolosa ed è spesso percorsa a piedi e al buio dai ragazzi che da Cairo raggiungono la discoteca”.