Nuova formula

Ato idrico, Russo scrive a sindaci e Provincia: ecco la “ricetta” per convincere Sca e far vivere Aps

Due gli emendamenti proposti, ora starà ai soci dare l'ok in una assemblea che potrebbe svolgersi a fine aprile

marco russo Lettieri Melgrati Olivieri Canepa

Provincia. La modifica del Piano Annuale 2023 per consentire l’incasso delle bollette dell’acqua alle tre aziende comprensoriali già esistenti (Sca srl, la Servizi Ambientali e il Consorzio savonese di Depurazione), e l’affidamento a una società di consulenza di uno studio – da realizzare entro luglio 2023 – per capire come unificare i tre soggetti territoriali senza una fusione societaria vera e propria. Sono queste le due proposte avanzate dal sindaco di Savona Marco Russo ai colleghi di ponente (Luca Lettieri per Loano, Giancarlo Canepa per Borghetto e Marco Melgrati per Alassio) per riuscire a portare a casa il processo di unificazione della gestione dell’acqua pubblica entro il 31 dicembre 2023, data limite per dare piena operatività ad Aps (Acque Pubbliche Savonesi) senza rischiare un bando di gara che aprirebbe alla privatizzazione.

Dopo la bagarre sull’ATO idrico provinciale, lo scontro sui bilanci e la conseguente presa di posizione di Alassio, il mese scorso l’assemblea dei sindaci a Palazzo Nervi era stata rinviata per cercare di trovare una soluzione per il futura governance del ciclo delle acque, con l’affidamento del servizio idrico integrato ad un unico soggetto operante sul territorio. Così il 27 marzo si era svolta una riunione informale tra i sindaci per analizzare quale forma giuridica alternativa dare ad Aps. L’idea è quella di “placare” le perplessità di Alassio utilizzando la formula del consorzio: garantirebbe la rappresentatività ai territori e ai sindaci (con la supervisione della stessa Provincia quale ente affidatario e di governo per acqua e depurazione) e permetterebbe, pur mantenendo una bollettazione unitaria da parte di APS, di lasciar poi incassare gli introiti distintamente dalle tre aziende.

Al termine dell’incontro Russo si era riservato di effettuare approfondimenti sui due punti: come consentire l’incasso alle singole società, e il richiedere una consulenza sulla modalità migliore di unificazione societaria. Il risultato di questi approfondimenti è contenuto in una lettera inviata ieri da Russo ai sindaci e, per conoscenza, alla Provincia di Savona.

In sostanza, quello che Russo propone per ottenere il consenso anche di Sca è emendare il Piano Annuale 2023 in due punti. Il primo riguarda proprio l’incasso delle bollette: per farlo, il sindaco di Savona propone un mandato gratuito da Aps alle singole società, che dovranno coprire tutti i costi rendendo disponibili mensilmente le risorse finanziarie necessarie. Sarà inoltre necessario, avverte, prevedere un piano annuale di attività di ciascuna società che definisca le attività gestionali, gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria e gli interventi di potenziamento locale che le società effettueranno nell’anno. Il secondo emendamento riguarda invece l’affidamento “a primaria società di consulenza societaria” di uno studio sulle migliori modalità di unificazione societaria, prendendo in considerazione anche soluzioni diverse dalla fusione “purché ad effetti equivalenti in relazione al rispetto formale sostanziale della sentenza della Corte Costituzionale“. L’obiettivo è sottoporre lo studio alle valutazioni delle società e dell’assemblea dei soci entro luglio 2023.

Ora starà ai sindaci incontrarsi nell’assemblea di Aps (che dovrebbe essere riconvocata entro fine aprile) e accettare o meno questi ultimi cambiamenti, portando in approvazione il Piano e permettendo così la prosecuzione dell’iter da parte della Provincia, che in questa vicenda ha più compiti “da notaio” che di regia.

Sul dettaglio degli emendamenti il presidente della Provincia di Savona, Pierangelo Olivieri, per ora non si pronuncia: “Ho avuto notizia del documento solo un’ora fa, voglio prima confrontarmi con gli uffici”. Parole nelle quali – volendo essere maligni – è possibile intravvedere un piccolo “caso politico”: tra i destinatari della lettera ci sono infatti i sindaci e l’ente Provincia ma non Olivieri, che quindi non è stato informato subito (l’ufficio Protocollo l’ha trasmessa al settore interessato ma non al presidente). Una scelta che potrebbe essere sintomo ulteriore, forse, del difficile rapporto con Olivieri nelle ultime settimane (non è un mistero l’attrito tra i due dopo la mancata sostituzione della dirigente Giulia Colangelo con l’attuale segretario generale del Comune di Savona, Lucia Bacciu), ma potrebbe anche nascere da una semplice routine (i destinatari sono gli stessi delle lettere precedenti) senza celare alcuno “sgarro istituzionale”.

In ogni caso, Olivieri accoglie con favore il possibile arrivo ad una sintesi tra le varie posizioni: “In questi mesi ho avuto interlocuzioni informali con i Comuni ma, visto che la Provincia non è socia né utente indiretto, mi sono tenuto volutamente un passo indietro lasciando che il dialogo si sviluppasse tra i sindaci. Poi è arrivata la presa di posizione di Alassio… Qualcuno forse si è già dimenticato che per fare un percorso condiviso aveva chiesto alla Provincia di attendere, e così ho fatto. Spero che quanto prospettato nella lettera di Russo costituisca la traccia definitiva, quando ho ‘sconvocato’ l’assemblea dei sindaci ho chiarito a tutti che era ora di tirare le fila” conclude.

Ora si attende la convocazione assembleare: un faccia a faccia quello tra gli amministratori assolutamente urgente considerati i rischi di mancato adempimento della procedura di affidamento in house e nella stessa prospettiva di affidare il servizio ai privati.

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