Simulazione

Allerta meteo a Savona, gli studenti abbandonano le aule: l’esercitazione che coinvolge 33 edifici scolastici e l’università

Obiettivo testare la risposta in caso di alluvione in previsione del nuovo piano di protezione civile, prossima esercitazione a settembre

Savona. Una allerta meteo via via più grave, che richiede l’attivazione del Centro operativo comunale al comando di polizia locale e una serie di decisioni da prendere in tempo reale sulla base dell’evoluzione del meteo, compresa l’eventuale l’evacuazione delle scuole. Sono gli ingredienti dell’esercitazione in corso questa mattina a Savona che che vede coinvolte l’università e 7 istituti comprensivi, per un totale di 33 edifici scolastici di cui 8 in area esondabile.

L’iniziativa rientra nell’ambito del “Cantiere Clima” elaborato dal Comune di Savona in sinergia con la Fondazione Cima e che era stato presentato a ottobre dell’anno scorso. L’obiettivo è preparare la macchina del Comune e la popolazione ad affrontare ogni possibile emergenza che dovesse venirsi a creare. Questa mattina al COC (Centro Operativo Comunale), nella sede della polizia municipale, si sono riunite tutte le componenti della “macchina” di protezione civile, mentre al piano di sopra due membri della Fondazione Cima, in una stanza chiamata EX-CON (EXercise CONtrol), si occupavano di simulare lo scenario a cui le circa 20 persone riunite nel COC avrebbero dovuto rispondere in tempo reale.

“A fronte di una previsione di allerta gialla diramata ieri dalla Regione – spiega Antonio Gioia, responsabile ambito pianificazione e procedure di Fondazione Cima -, stamattina si verificherà un aggravamento imprevisto delle condizioni metereologiche e dei conseguenti effetti al suolo. Testiamo la risposta del Comune a un evento che si verifica in maniera più severa rispetto alla previsione in termini di attivazione della macchina comunale e risposta della popolazione, in questo caso degli istituti scolastici e del campus universitario”. Sono in totale 33 gli edifici scolastici coinvolti, oltre all’università: il piano prevede, nel momento dell’emergenza, che gli studenti salgano ai piani alti senza abbandonare gli edifici. L’unica evacuazione vera e propria all’asilo delle Piramidi, che a causa della sua conformazione renderebbe complesso ospitare tutti ad una altezza sicura: si è deciso allora di testare la velocità di una eventuale evacuazione in situazione di emergenza, con pullman che giungono sul posto e portano i bambini in un luogo sicuro.

Oggi la prima esercitazione, la prossima a settembre: “Questa è una prima fase – ha spiegato l’assessore ai lavori pubblici Lionello Parodi –  in cui partecipano le scuole di ogni ordine e grado per testare la capacita degli istitutie e dell’apparato comunale di reagire alle emergenze. L’intenzione è fare una serie di esercitazioni che ci permettano di arrivare a una rivisitazione del piano di protezione civile con una particolare attenzione al coinvolgimento dei cittadini. E’ fondamentale il coinvolgimento della popolazione, solo così si può mettere a sicuro la comunità. Ringraziamo Fondazione Cima che ci supporta in questa fare grazie alla quale siamo riusciti a iniziare questo percorso”.

La partecipazione dei cittadini è fondamentale: “Il punto di forza – aggiunge Gioia – consapevolezza della popolazione di essere parte attiva della risposta all’emergenza. Ci sono problemi che non dipendono da nessuno come l’orografia del territorio, dove la risposta deve essere rapida e repentina. Fronteggiare le emergenze vuol dire essere preparati a farlo ma anche avere la flessibilità di riuscire a rispondere. Non è mai come ce la immaginiamo”.

Per quanto riguarda la prevenzione, “come amministrazione comunale – conclude Parodi – stiamo lavorando su progetti per ridurre il rischio idraulico sul torrente Letimbro e sul rio Molinero, ma non è sufficiente per affrontare gli eventi alluvionali che si potrebbero verificare”.

Marina Morando, direttrice di programma di Fondazione Cima aggiunge: “Noi in questo momento testiamo la nuova procedura che il Comune sta concordando con le scuole. Questo allenamento è un modo per aumentare la resilienza dei cittadini e dell’amministrazione, anche con un’ottica all’aumento di eventi repentini che ci aspettiamo possano accadere ad esempio nelle allerte gialle. Molti sottovalutano il pericolo dell’allerta gialla che indica un evento localizzato, non poco intenso”.

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