Arenzano. Tanta emozione negli occhi di Simone Marinelli al termine della gara contro l’Arenzano. Il presidente dell’Albenga, dopo aver acquistato la società in estate, è riuscito nell’incredibile: riportare la piazza ingauna in Serie D dopo 33 anni!
Marinelli, al termine della partita che ha sancito l’aritmetica promozione, ha voluto sottolineare tutte le difficoltà che la società e la squadra hanno dovuto superare per riuscire ad arrivare alla grande gioia odierna, questo sottolineando le varie tappe vissute dall’inizio della stagione: “Sono arrivato a metà luglio, quando tutte le altre squadre avevano già la squadra formata, riuscendo a saldare tutti i debiti e sborsando subito 100mila euro. Il primo allenamento ho detto a questa squadra che era stata costruita per vincere il campionato già quest’anno, allenatore, tifo, piazza e Comune hanno fatto il resto. Abbiamo fatto qualcosa di incredibile”.
“È un’emozione forte – ha proseguito l’intervistato -, adesso andremo ad Albenga a festeggiare e poi organizzeremo una festa contro l’Imperia. Meritiamo tutto questo, soprattutto lo meritano Sinopia, Chiarlone e Cocito. Credo che non sia questo il momento nè la sede per parlare di ciò che sarà, penso che adesso vada reso onore a ciò che abbiamo fatto. Dobbiamo goderci quello che ci aspetta questa sera e quanto vivremo durante il prosieguo della settimana”.
In seguito, Marinelli ne ha approfittato per rimuovere qualche sassolino dalle proprie scarpe: “Quello che dovevo dimostrare credo di averlo dimostrato quest’anno. Lo scorso anno mi veniva detto che non ero in grado di fare calcio, qualcuno dovrà rimangiarsi qualche parola. I tifosi al termine della gara mi hanno chiesto un piccolo discorso; ho detto loro che a luglio c’era il rischio che la società non si iscrivesse nemmeno al campionato, ma per fortuna siamo arrivati noi e, ad oggi, l’Albenga non ha un solo euro di debito. Siamo arrivati e abbiamo portato questa gloriosa piazza in Serie D”.
Infine non sarebbe potuto mancare un pensiero dedicato alla piazza: “L’Albenga dal primo giorno mi ha sempre dato tanto. Non era facile accogliermi dopo quello che si diceva su di me, ma la piazza da subito lo ha fatto con amore e rispetto. Io ho semplicemente contraccambiato quanto mi è stato dato. L’allenatore dell’anno scorso aveva detto insieme ad alcuni giocatori che era colpa mia se era stato perso il campionato. Vorrei che ora venisse chiesto ai miei giocatori, ai miei dirigenti e alla mia società chi è Marinelli. Io credo che il calcio sia un mondo dove spesso le persone tendano a non assumersi le proprie colpe. Dopo 33 anni l’Albenga tornerà in Serie D, spero che in città troveremo il delirio ad accoglierci. Devo tanto a questa piazza, sono stato ben voluto dal primo istante”.