Attesa e futuro

Albenga countdown Serie D. Marinelli: “Gruppo di Novara pronto, Buttu? Non solo motivatore”

"Per il Savona avevo speso ben 2/3 di quanto mi ci è voluto per il vertice dell'Eccellenza eppure molti hanno esultato quando me ne sono andato"

Eccellenza: Albenga vs Canaletto

Domenica è per la prima volta tutto nelle mani dell’Albenga. Sarà Serie D in caso di vittoria in casa dell’Arenzano. La squadra costruita in poco tempo e che tempo ad agosto ne avrebbe voluto ora ha voglia di accorciare i tempi ed esultare dopo 33 anni dall’ultima volta. Vittoria che sarebbe, per il presidente Simone Marinelli, il coronamento da favola di due anni tra Savona e Albenga a dir poco intensi, ma anche il termine della sua presidenza. Rimarrà sponsor e rassicura: “Grazie a Ferrante, ci sarà un importante gruppo di Novara che opera nei settori della logistica e delle pulizie industriali. Altri mi hanno offerto 250.000 euro per il club. Ma ho rifiutato”.

Il countdown è partito. Com’è l’attesa?

“Spero di esserci vista la bronchite. Siamo molto sereni. Tutto l’ambiente è tranquillo. Se la Lavagnese le vincesse tutte, noi dovremmo vincerne una su tre. Potremmo vincere il campionato anche pareggiando o perdendo. Non è ancora vinto, ma siamo in una situazione di grande vantaggio costruita partita dopo partita. Dopo le prime dieci vittorie si sono verificati tanti infortuni, penso che si possa dire che siamo stati bravi a gestire il momento difficile integrando la rosa con innesti importanti.

E’ cambiato solo il contesto, rispetto a Savona, o anche Marinelli è cambiato?

Non ero matto prima. Semplicemente ho potuto lavorare in modo sereno con una struttura e un’amministrazione comunale che si è messa a disposizione del calcio ingauno. Non ho dovuto lottare contro nessuno. A volte sbagliando nei modi, ho sempre fatto esternazioni per il bene del Savona. Purtroppo la colpa della situazione del Savona Calcio è del Comune di Savona, del sindaco e dell’assessore. Tutta la città era contenta che arrivasse Mordeglia. Dopo, tutta la città mi ha chiesto di cedere i logo ai romani. L’ho regalato. A gennaio/febbraio molti tifosi mi chiedevano se fosse possibile riprenderlo.

Più del 90% delle spese dell’Albenga sono state coperte dal presidente. Una cifra che immaginiamo a Savona avrebbe fatto comodo…

Pensare che ad Albenga per stare ai vertici dell’Eccellenza non ho speso nemmeno il doppio di quanto avevo speso per il Savona. C’erano da pagare i campi per partite e allenamenti. I giocatori di categoria superiore avevano richieste più elevate per scendere di categoria.

Buttu e Marinelli, due personalità forti. C’è sempre stata sintonia? Forse un accenno di tensione post pareggio contro la Voltrese?

No, siamo sempre andati d’accordo. Lui si era assunto le colpe e io non avevo puntato il dito contro di lui. Abbiamo un rapporto fantastico come se fossimo fratello maggiore e fratello minore. Andiamo a cena fuori insieme. Siamo andati insieme a San Siro. Sono stato importante per lui nelle due sconfitte di fila con sette titolari fuori. E lui è stato importante per me. Si è creata subito una grande sintonia tra noi due e sembra di conoscerci da una vita. Io scegliendo Buttu e Buttu scegliendo me è stata la mossa vincente. Manca ancora un tassello, ma tutto parte dalla chiamata che feci al mister a mezzanotte per convincerlo a guidare la squadra bianconera.

Buttu non è nuovo a imprese. Cosa ha più degli altri?

I giocatori gli vogliono bene, hanno tanto rispetto per lui. Tutti lo seguono, spiega i movimenti con una passione tale che è difficile non apprenderli. Voglio però smentire chi sottolinea che è bravo soltanto a livello motivazionale, lo è anche tecnicamente. L’Albenga gioca bene e, quando ha avuto tutti gli effettivi, penso lo abbia dimostrato.

Passando in Serie D, sarai main sponsor. Chi arriva? 

Lascerò il logo e farò da sponsor. Regalerò l’Albenga, ho rifiutato 250.000 euro, lascerò una società senza debiti. Tutto pagato. In Serie D, si inserirà un gruppo di Novara che opera nel settore della logistica e pulizie industriali. Mi sono fidato di Marco Ferrante, che ha collaborato già con queste persone. Ho preferito rinunciare ai soldi e lasciare a persone fidate. Il club non avrà debiti mentre quando l’ho preso rischiava la Terza Categoria.

Non sarà difficile, dopo due anni di decisioni e al comando, lasciare il ruolo di presidente e guardare “da fuori”?

Sicuramente mi mancherà. Il calcio è un mondo che travolge. Dà tante ansie e tanto stress. E’ stato bello, in due anni ho fatto quello che la gente non fa in una vita. Ho riportato quattro leve giovanili e pubblico a seguire il Savona. L’Albenga potrebbe salire in Serie D. Ci sono società come la Cairese che provano a vincere l’Eccellenza da tanti anni. Tra l’altro potremmo farlo al termine di un campionato a 18 squadre e non a 16.

Albenga, piazza calda ma in un paio di occasioni ti saresti aspettato di più. C’è anche un po’ di amarezza per forse un seguito che ci si aspettava maggiore?

Mi sarei aspettato più gente in casa domenica scorsa. C’era anche il Pontelungo allo stesso orario. Mi aspettavo che il sindaco fosse presente al Riva e non ad Andora. Fino a cinque minuti dalla fine eravamo in Serie D. Sarebbe stato triste senza nessuno dell’amministrazione comunale. Ci è dispiaciuto. Abbiamo avuto una media sopra alle 1000 persone in casa, ma contro il Canaletto è stato imbarazzante vederne così poche. Contro l’Imperia se sarà festa spero in un Riva strapieno. L’ingresso costerà 10 euro e l’incasso verrà devoluto ad associazioni contro la violenza sulle donne”.

Partendo così forte la gente ha dato per scontato l’approdo in Serie D?

Ci davano tutti come campioni dopo dieci partite. Non voleva dire nulla, la Lavagnese viene da 15 risultati utili consecutivi. Ci ha rosicchiato 8 punti. A tre giornate dalla fine, infatti, i giochi non sono ancora fatti.

Tanti giovani bravi – importanti per la rappresentativa Under 19 -, su chi scommetteresti per un futuro da big?

Scalvini sicuramente. Dei gemelli Graziani se ne parla spesso. Dico Mariani, mi ha impressionato la sua partita contro la Lavagnese. Ha giocato titolare dopo l’infortunio di Anselmo nel riscaldamento e si è fatto trovare pronto alla grande.

Ultimo tentativo. Nessuna tentazione di ripartire da presidente con altre squadre?

No, lo escludo. Mi avranno chiamato 15 club. Ma ho rifiutato. Resterò ad Albenga.

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