Eccellenze

A Vinitaly 2023 i grandi vini della Liguria conquistano il pubblico internazionale

Massimo Enrico, presidente Viticoltori Ingauni e Vite in Riviera: "Il fatto che la richiesta di vino ligure stia crescendo deve diventare un volano per un turismo diverso da quello balneare"

Generico aprile 2023

Verona. Bene, ma non benissimo! La partecipazione ligure al Vinitaly 2023, apertosi ieri, domenica 2 aprile a Verona, è stata massiccia e, soprattutto, ha avuto un grande successo, a conferma dell’interesse internazionale verso i vini della nostra regione. Due gli stand dedicati al Pigato e ai suoi fratelli, il grande spazio di Enoteca regionale (il titolo è Liguria, passione Eroica), animato dal preparatissimo e simpatico Tinto, volto enogastronomico della Rai (Decanter, Camper e molto altro), e quello di Vite in Riviera che, oggi e domani, ospiterà anche masterclass di abbinamento vino&cibo con i piatti preparati dallo chef Andrea Masala.

“Lo stand di Enoteca regionale è sicuramente molto bello, con proiezioni continue della viticoltura verticale ligure, dalle Cinque Terre a Dolceacqua, approfondimenti ed eventi di valorizzazione. Diciamo che si fa notare”, commenta Ivano Brunengo, delegato Fisar di Imperia e Savona. Qualche criticità viene sottolineata dai viticoltori che hanno i banchetti di assaggio nello spazio regionale: “Lo stand è bello, ma poco funzionale, le nostre postazioni sono sistemate senza che nessuno abbia valutato l’impatto acustico degli altoparlanti che molto spesso impediscono di avere colloqui con i buyers internazionali che, per fortuna, stanno interessandosi ai nostri vini”. Anche i sommelier presenti allo stand, otto, sembrano essere un po’ pochi per soddisfare tutti, ma forse non ci aspettava un simile successo di pubblico.

Lo stand di Vite in Riviera, invece, ricalca l’allestimento delle scorse edizioni che aveva dato grandi soddisfazioni alle oltre 20 cantine del Ponente aderenti alla Rete di Impresa. Il presidente Massimo Enrico è molto soddisfatto: “L’affluenza è ottima, l’interesse per i nostri vini è in fortissima crescita”, si limita a dire, poco prima della foto di rito con il ministro alle Infrastrutture Matteo Salvini, l’assessore regionale all’Agricoltura Alessandro Piana e l’europarlamentare ligure Marco Campomenosi. Altri produttori liguri sono presenti nello stand nazionale della Fivi, la Federazione dei vignaioli indipendenti.

Il successo del vino ligure, riscontrata e confermata nella prima giornata di Vinitaly 2023, però, rischia di essere un limite per il settore. La superficie vitata, in Liguria, è quella che è, e la produzione, seppur di altissima qualità, è decisamente limitata (le bottiglie di vino Doc o Igp non arriva ai 3 milioni di bottiglie), al punto che le cantine rischiano di restare senza prodotto già a metà estate. Allora perchè partecipare a Vinitaly, una vetrina mondiale? A rispondere è ancora Massimo Enrico, presidente dei Viticoltori Ingauni e di Vite in Riviera: “Lo scopo di Vite in Riviera è quello di valorizzare i vini e i prodotti del Ponente Ligure, ma anche il territorio, i paesaggi, l’ospitalità. Il fatto che la richiesta di vino ligure stia crescendo deve diventare un volano per un turismo diverso da quello balneare, assaggiando i nostri vini i consumatori devono avere la voglia di venire a trovarci nelle nostre vigne, nelle nostre cantine, nei nostri ristoranti per conoscere i nostri sapori. Quest’anno, con le due masterclass sugli abbinamenti vino&cibo, subito sold out, abbiamo voluto mettere nel piatto le nostre eccellenze, proprio per richiamare nel Ponente un turista consapevole e interessato”.

E per quello che riguarda la produzione limitata? “Paradossalmente ci sono moltissimi ettari di vigneti abbandonati, ‘mangiati’ dai rovi. Stiamo lavorando per cercare di recuperarli, non dico che basterebbe questo per soddisfare tutta la domanda, ma sarebbe comunque un primo importante passo”, conclude Massimo Enrico.

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