Cosa prevede

Turismo e ristorazione in Liguria, bonus assunzioni con almeno 7 mesi di contratto

Toti, Sartori e i sindacati: "L'obiettivo è stabilizzare il lavoro e destagionalizzare". Per ogni lavoratore assunto a tempo indeterminato 6mila euro di incentivo

cameriere

Liguria. Combattere il precariato nel settore, creando posti di lavoro più stabili, e destagionalizzare. Sono i due principali obiettivi del nuovo patto per il lavoro nel settore del turismo, sottoscritto oggi da Regione Liguria, sindacati e categorie datoriali sindacati e categorie datoriali (CGIL – Regionale Liguria, Filcams CGIL, CISL – Unione Sindacale Regionale della Liguria, Fisascat CISL, UIL – Liguria, UILTuCS, Confindustria Liguria, Confcommercio Liguria, Confesercenti Comitato Regionale Ligure, Confartigianato Liguria). L’edizione 2023 continua a prevedere bonus da 1.500 a 6mila euro per ogni lavoratore assunto in regola, ma da quest’anno la durata minima del contratto salirà a otto mesi che potranno scendere a sette mesi (per alberghi e stabilimenti balneari) solo previo accordo sindacale.

Quest’anno i bonus potranno essere richiesti dalle imprese per assunzioni a decorrere dal 1 marzo 2023 con contratti di durata non inferiore a sette mesi e per un importo complessivo di 6 milioni di euro. L’apertura dello sportello per la richiesta dell’incentivo è prevista il 28 giugno con chiusura al 31 dicembre.

“È una delle forme più avanzate di collaborazione che abbiamo in Liguria con le imprese turistiche, precursore in Italia e congiunzione particolarmente favorevole tra mondo del lavoro e formazione – commenta il presidente ligure Giovanni Toti -. Torniamo a un patto più coerente ai tempi: durante il Covid lo abbiamo usato per dare una mano alle imprese, quest’anno miriamo soprattutto a stabilizzare l’occupazione turistica in modo che tutto il comparto ne possa usufruire. È un modello, dovremo applicarlo anche ad altre categorie e professionalità, senza dubbio siamo sulla strada giusta”.

Il patto sarà finanziato con 6 milioni di euro tramite Fondo sociale europeo, di cui una riserva di un milione, non rinnovabile, dedicata alle imprese della somministrazione (bar, ristoranti, gelaterie e simili). Saranno ammissibili solo i contratti sottoscritti a far data dal 1° marzo 2023. Lo sportello sarà gestito da Filse e sarà aperto dal 28 giugno al 31 dicembre, salvo esaurimento anticipato dai fondi.

Come prevede l’accordo, i contratti della durata di sette mesi “saranno incentivabili esclusivamente a seguito di confronto con le organizzazioni sindacali firmatarie di categoria. Alla richiesta del bonus il datore di lavoro dovrà allegare, tra le altre cose, anche il relativo verbale di incontro debitamente sottoscritto”. Dal 2024, per “impegno categorico” preso dalle parti, si tornerà a incentivare esclusivamente i contratti di almeno otto mesi. 

“Abbiamo voluto dare un taglio diverso – aggiunge l’assessore a Lavoro e Turismo Augusto Sartori -. Gli obiettivi sono due: la stabilizzazione dei contratti di lavoro, aumentando via via il periodo minimo per ottenere l’incentivo, e l’allungamento della stagione turistica, per avere nel 2023 e negli anni a venire un numero sempre maggiore di presenze. Annunciamo già che nel 2024, con l’allungamento del minimo contrattuale a otto mesi, si potrà partecipare dal 1° gennaio”.

Un’ ulteriore azione intrapresa, grazie al Fondo Sociale Europeo, per far incontrare la domanda e l’offerta di lavoro in un settore strategico per la Liguria – spiega l’assessore regionale alla Formazione Marco Scajola – Come Regione stiamo mettendo in atto azioni concrete, anche nell’ambito della formazione, per far sì che le aziende che cercano personale da assumere, possano aderire ai bandi attivi e possano trovare personale qualificato da inserire in organico. Stiamo lavorando per aumentare la competitività delle imprese liguri, per far diminuire la disoccupazione e far crescere il nostro territorio”.

Per le imprese del mondo dell’ospitalità (alberghi, villaggi turistici, rifugi, agriturismi e attività assimilate) si parte da 1.500 euro per i contratti tra sette e otto mesi, 3mila fino a nove mesi, 4mila per contratti a tempo determinato oltre i nove mesi, 6mila per le assunzioni a tempo indeterminato. Per gli stabilimenti balneari si parte da 2mila euro. Bar e ristoranti, coinvolti nel patto in origine per far fronte all’emergenza Covid, avranno regole particolari. L’incentivo sarà di 6mila euro solo per chi assume a tempo indeterminato, quindi con esclusione totale dei contratti a termine.

“Il comparto del turismo è caratterizzato dalla stagionalità. La Liguria è ancora pesantemente associata al turismo estivo e questo espone lavoratrici e lavoratori ad una precarietà cronica – sottolineano Maurizio Calà, Luca Maestripieri e Mario Ghini, segretari generali liguri di Cgil, Cisl e Uil Liguria, e i segretari generali liguri di Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil, rispettivamente Marco Camassi, Silvia Avanzino, e Riccardo Serri –. Con il patto per il turismo si punta ad allungare la stagione turistica con contratti che garantiscano ai lavoratori almeno otto mesi di lavoro. Il patto consente di sviluppare la contrattazione tra aziende e sindacati per rafforzare la qualità dell’impresa e del lavoro, contrastare le attività di chi lavora in nero, condizione che danneggia imprese ed economia, ed attivare finanziamenti e risorse pubbliche che possano aiutare le imprese a qualificarsi”. Infine, soddisfazione è stata espressa dai sindacati per aver previsto all’interno del Patto l’anticipo della discussione sul nuovo testo al prossimo mese di settembre.

Nel patto è previsto anche l’impegno di avviare il confronto con le parti sociali già nel prossimo autunno, per anticipare la stesura dell’accordo per il 2024.

Le categorie beneficiarie

Nel dettaglio, quest’anno sono tre le categorie beneficiarie, identificate con i codici Ateco.

1) Della prima fanno parte imprese di alloggi, villaggi turistici, ostelli della gioventù, rifugi di montagna, colonie marine e montane, affittacamere per brevi soggiorni, case ed appartamenti per vacanze, Bed and breakfast, residence, attività di alloggio connesse alle aziende agricole, aree di campeggio e aree attrezzate per camper e roulotte, gestione vagoni letto, alloggi per studenti e lavoratori con servizi accessori di tipo alberghiero, catering per eventi e banqueting, attività delle agenzie di viaggio, attività di tour operator, organizzazione di convegni e fiere, organizzazioni di feste e cerimonie. Per questo tipo di imprese sono previsti bonus purché stipulino contratti di lavoro a tempo indeterminato e, se part time, che prevedano un impegno orario di almeno 24 ore settimanali oppure contratti di lavoro a tempo determinato, anche a scopo di somministrazione, di durata pari o superiore a sette mesi e, se part time, che prevedano un impegno orario di almeno 24 ore settimanali. Sono quattro gli scaglioni di valore del bonus: 1.500 euro per ciascun contratto a tempo determinato o somministrazione di durata pari o superiore a 7 mesi e inferiore agli 8 mesi; 3 mila euro per ciascun contratto a tempo determinato o somministrazione di durata pari o superiore a 8 mesi inferiore ai 9 mesi; 4 mila euro per ciascun contratto a tempo determinato o somministrazione di durata pari o superiore a 9 mesi; 6 mila euro per ciascun contratto a tempo indeterminato.

2) Della seconda categoria fanno parte le imprese di gestione di stabilimenti balneari (marittimi, lacuali e fluviali) che potranno richiedere i bonus purché stipulino contratti di lavoro a tempo indeterminato, e, se part time, che prevedano un impegno orario di almeno 24 ore settimanali oppure contratti di lavoro a tempo determinato, anche a scopo di somministrazione, di durata pari o superiore a sette mesi e, se part time, che prevedano un impegno orario di almeno 24 ore settimanali. Anche in questo caso sono quattro gli scaglioni di valore del bonus: 2 mila euro per ciascun contratto a tempo determinato o somministrazione di durata pari o superiore a 7 mesi e inferiore agli 8 mesi; 3 mila euro per ciascun contratto a tempo determinato o somministrazione di durata pari o superiore a 8 mesi inferiore ai 9 mesi; 4 mila euro per ciascun contratto a tempo determinato o somministrazione di durata pari o superiore a 9 mesi; 6 mila euro per ciascun contratto a tempo indeterminato.

3) Della terza categoria, infine, fanno parte le imprese di ristorazione connesse alle aziende agricole, ristorazione con somministrazione, gelaterie e pasticcerie, bar e altri esercizi simili senza cucina. Per questo tipo di imprese sono previsti bonus dal valore di 6 mila euro per ogni contratto di lavoro a tempo indeterminato.

Ulteriori incrementi del bonus

L’importo dei bonus potrà essere ulteriormente incrementato: del 10% se l’impresa risulta iscritta al Registro dei Datori di Lavoro socialmente responsabili o risulta autorizzata ad avvalersi di marchi di origine e qualità disciplinati e approvati dalla Regione Liguria e dal sistema camerale; del 10% se il singolo lavoratore assunto sia componente di un nucleo famigliare percettore di reddito di cittadinanza; del 10% se il singolo lavoratore assunto ha un Patto di servizio o Patto per il Lavoro attivo nell’ambito del Programma GOL al momento dell’assunzione; del 35% se il singolo lavoratore è una persona disabile; del 30% nel caso in cui l’impresa abbia stipulato, a far data dal 01/01/2023, accordi aziendali, ovvero territoriali o ancora, qualora nelle imprese non siano presenti le rappresentanze sindacali unitarie o aziendali, con le organizzazioni sindacali aderenti alle associazioni nazionali comparativamente più rappresentative, finalizzati a concordare una migliore organizzazione e gestione del lavoro.

Destinatari

Sono destinatari dei bonus assunzionali le persone prive di occupazione che hanno rilasciato la DID (Dichiarazione di Immediata Disponibilità al Lavoro o alla partecipazione di misure di politica attiva) mediante registrazione sul portale regionale MiAttivo oppure sul portale nazionale ANPAL ovvero lavoratori che hanno rilasciato la DID e il cui reddito da lavoro dipendente o autonomo corrisponde a un’imposta lorda pari o inferiore alle detrazioni spettanti (8.145 euro in caso di lavoro subordinato e parasubordinato e 4.800 euro in caso di lavoro autonomo); le persone in stato di non occupazione ossia coloro che non hanno provveduto al rilascio della DID e che siano prive di occupazione ovvero lavoratori che non hanno rilasciato la DID e il cui reddito da lavoro dipendente o autonomo corrisponde a un’imposta lorda pari o inferiore alle detrazioni spettanti (8.174,00 euro in caso di lavoro subordinato e parasubordinato e 5.500 euro in caso di lavoro autonomo).

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